Nazionale, si cambia. Tentazione Ancelotti e Maldini nello staff. Legato a un filo anche il futuro di Tavecchio

Massimo Ciccognani

La delusione è ancora forte, innegabilmente. Ma da oggi si cambia. In via Allegri, sede della Figc, è il Giorno del Giudizio. Oggi verrà licenziato Ventura che non ha voluto saperne di rassegnare le dimissioni dopo il flop per la mancata qualificazione ai mondiali di Russia, senza dimentticare che traballa la stessa poltrona del presidente Tavecchio. Per la panchina azzurra il sogno si chiama Carlo Ancelotti ma per portarlo in azzurro c’è la necessità di avere un progetto serio, altrimenti non se ne farà nulla. Oggi alle 16 la riunione in federcalcio, con Tavecchio che deve affrontare il problema delle dimissioni invocate dal numero uno del Coni Giovanni Malagò. Tavecchio viole giocarsi le sue carte e dal canto suo il Coni non può commissariare la Figc in quanto mancano i gravi motivi previsti dalle norme dello Sport. Tavecchio è forte dell’appoggio incondizionato del presidente della Fifa Gianni Infantino e del sostegno di alcuni grandi club della Serie A. Di sicuro Tavecchio non ha voglia di mollare. Ed è pronto a giocarsi la carta Ancelotti ma potrebbe non bastare ed il nome caldo per la successione è quello di Cosimo DSibilia, attuale vice presidente della Figc.  Penoso il caso Ventura che non vuol sentir parlare di dimissioni e non intede rinunciare a quel contratto che lo lega alla Figc fino a giugno del prossimo anno a circa 800mila euro all’anno. Ancelotti ha aperto alla Nazionale con un progetto ad ampio respiro che va dall’Europeo 2020 al mondiale del 2022 e con Ancelotti potrebbe entrare nel giro azzurro, con un ruolo ancora da definire, anche Paolo Maldini. Intanto cominciamo da presente, dall’esonero di Ventura e dal decifrare il futuro dello stesso Tavecchio, a tempo e a determinate garanzie. Poi si vedrà tutto il resto. Ma senza perdere altro tempo perché il futuro azzurro non può attendere.

P