Finale Europa League: Siviglia e Roma, fate il vostro gioco

Nella foto: Paulo Dybala sorridente: domani ci sarà (foto Gino Mancini)

Massimo Ciccognani

BUDAPEST  L’attesa è finita, fuori i secondi. E’ l’ora di Siviglia-Roma, la finale di Europa League di domani sera alla Puskas Arena di Budapest. Interessi immancabilmente alkti, lo spettacolo garantito, perché Siviglia e Roma promettono molto sul piano del gioco, dell’agonismo, anche sotto l’aspetto qualitativo. Siviglia esperto in queste partite visto che di finali ne ha già vinte sei e vorrebbe calare contro la Roma il Settebello. Di contro una Roma che Mourinho ha mutato, ha fatto crescere a sua immagine e somiglianza, l’ha portata lo scorso anno, al primo tentativo, a vincere una competizione euroepa che dalle parti di Trigoria non accadeva da una vita. E al secondo anno, un’altra finale, ancora più prestigiosa, contro la Regina di Europa League. Interessi altissimi. Non fanno pretattica i due allenatori, non ne hanno bisogno nè motivo.

Siviglia in campo con il consueto 4-2-3-1, con Bono tra i pali, uno dei migliori portieri all’ultimo mondiale, difesa a quattro con Navas, Badè, Gudelj e Telles. Cerniera davanti alla difesa affidata a Rakitic e Fermnando, quindi Ocampos, Torres e Gil alle spalle di En-nesyri. 

Sciolti anche i dubbi, quei pochi che c’erano in casa Roma. Dybala c’è, ma partirà dalla panchina. Per Mourinho solito 3-4-2-1. Mancini, Smalling e Ibanez dietro davanti a Rui Patricio. Matic e Cristante centrali con Celik a destra, Spinazzola a sinistra, Pellegrini ed El Shaarawy alle spalle di Tammy Abraham.

Direzione di gara affidata all’inglese Antony Taylor, calcio d’inizio alle ore 21 alla Puskas Arena di Budapest. Siviglia e Roma si giocano tutto in questa partita, dopo una stagione travagliata in campionato. La Coppa, l’ultima speranza per rientrare in Champions. Che per la Roma, meglio dirlo subito, sarebbe un autentico miracolo. E allora, non rimanere altro che cominciare. La palla è già al centro. Fate il vostro gioco.

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