Bologna al minimo, l’Atalanta banchetta

Nella foto: Koopmeiners (foto Matteo Gribaudi/Image Sport)

Robert Vignola

Come già alla Roma, contro un Bologna lento e prevedibile, anche all’Atalanta basta un filo di gas per prendere i tre punti e rilanciarsi in classifica. La convalescenza nerazzurra non è finita, ma l’avversario non si solleva dal minimo sindacale e accomodarsi a tavola, sotto le Due Torri, è un piacere per tutti. A maggior ragione se manca Arnautovic, unica ragione di temere il rossoblù di un Thiago Motta che gioca all’alchimista ma si ritrova spesso in mano una palla di fango.

Ci mette poco a sbloccarsi il match: Orsolini si avventa su una palla lasciata vacante dalla difesa bergamasca (lancio di Posch) e di sinistro trova l’angolino. L’Atalanta è stordita e anche Medel vorrebbe partecipare al banchetto, ma la staffilata dal limite è imprecisa. Nerazzurri vivi su palla inattiva, fuori misura l’inzuccata di Palomino, ma dall’altra parte si fa vivo Lykogiannis con un sinistro che Musso controlla in angolo. Si vede pure Hojlund, che da posizione decentrata non centra il bersaglio. Bologna in controllo fino all’intervallo. 

Zappacosta e Boga le scelte di Gasperini, che per la ripresa lascia in spogliatoio Hateboer e Pasalic. Ma è Koopmeiners a freddare immediatamente Skorupski con un tiro dalla lunghissima distanza. L’Atalanta ora ci crede, dentro Ederson per l’acciaccato Zapata. Invece ecco Hojlund, che in uscita su tracciante di Boga supera agevolmente il portiere: partita ribaltata in 13 minuti. Thiago Motta ci mette un altro quarto d’ora per riprendersi, poi cambia tutti assieme Soriano, Ferguson e Medel per Schouten, Aebischer e Pyyhtia: il susseguente aggiustamento di Gasperini è Demiral al posto di Palomino, mentre nei minuti finali nel Bologna si rivede Cambiaso al posto di Posch. Ultima emozione, un tentativo di Dominguez servito da Aebischer, al lato di poco. Il forcing dei padroni di casa è sterile e anzi Skorupski evita guai peggiori su Zappacosta.

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