L’Atalanta si ferma alle porte delle semifinali. Cede in casa al Lipsia (2-0) e viene eliminato dalla fase finale di Europa League. Vincono i tedeschi, sfruttando le debolezza della Dea che non tira mai in porta, anche se alla Dea manca un calcio di rigore sull’1-0 che avrebbe fatto tutta la differenza del mondo. Un primo tempo al di là della noia, con l’Atalanta poco incisiva che addirittura all’intervallo è sotto di un gol. Squadra lenta, manovra prevedibile, mai un guizzo di sostanza per la Dea, con il Lipsia che è chiuso bene dietro, grazie all’accortezza tattica dell’italiano Domenico Tedesco. L’Atalanta, come nelle previsioni, ci prova subito, ma non graffia, Bene sull’out di destra, ma palloni in mezzo ne arrivano pochini. Il Lipsia gioca d’attesa, provando a sfruttare il contropiede. Ritmi bassi, ma il Lipsia rispetto alla Dea dimostra di essere più pratico. E alla prima occasione trova il vantaggio. Laimer va in profondità, palla per Nkunku che insacca con l’aiuto del palo. Sono passati appena diciotto minuti e per la Dea adesso è tutto in salita. Il Lispia si abbassa e concede nulla, davanti Zapata fatica, Boga non salta mai l’uomo, ma la manovra è troppo prevedibile. Uno a zero per i deschi all’intervallo. Nella ripresa la musica non cambia, l’Atalanta ci prova ma manca lo sprint nella sedici metri avversaria. Occasioni zero e così nel finale, il Lipsia raddoppia. POalla nello spazio di Poulsen, Nkunku salta Hateboer e viene steso da Musso. Rigore ineccepibile che Nkunku trasforma e spedisce definitivamente all’inferno la formazione di Gasperini. De Roon salva in scivolata su una palla maligna che poteva essere il terzo gol. Sette di recupero, ma è ormai è tardi. Atalanta fuori, avanti il Lipsia che dopo l’1-1 in Germania si prende la qualificazione al Gewiss Stadium. Peccato.