Champions. Juve a Mosca per chiudere il conto. Sarri: “Per fare risultato in Europa servono grandi prestazioni”

Augusto Riccardi

In Russia per chiudere il discorso qualificazione. Lo vuole la Juve, lo vuole Maurizio Sarri che però non si fida dei moscoviti che si giocano una carta fondamentale. “In Europa se non fai una prestazione di buon livello non prendi punti. Abbiamo una partita difficile perché loro già all’andata di hanno creato difficoltà. In Champions se non fai prestazioni non fai risultati. Puntiamo al primo posto nel girone. Concentriamoci sulla prestazione per arrivare all’obiettivo. Finora abbiamo fatto un buon cammino. A livello di risultati è andata benissimo. Abbiamo fatto tanti punti in Champions e campionato. A livello di incidenza sul modo di giocare credo sia andata bene, se vedi i dati della Juve delle scorse stagioni e quelli di oggi sono dati diversi. Non sempre in meglio ma diversi. Guarda il baricentro della squadra, tiri fatti e subiti, il possesso palla…Ho la sensazione che la squadra in tanti singoli ha margini di crescita e questo ci può far crescere anche a livelli di collettivo”.

Lokomotiv chiusa all’andata e Juve in difficoltà. “Non so se ci fossero contromisure facile per chi fa densità davanti all’area nessuno si chiuderebbe tanto. Sono situazioni che si risolvono più con la bravura di un singolo che non con una trovata tattica. Per fortuna abbiamo una schiera di calciatori con individualità enormi, se loro faranno come all’andata alla lunga ne verremmo a capo ma credo che faranno una partita diversa perché le partite di questa squadra sono spesso diverse, più aggressive e propositive. Hanno qualità e le spareranno tutte”.

Higuain e Dybala, difficile sempre scegliere chi lasciar fuori.  “L’ultima cosa che vorrei fare è convincerli a stare fuori. I ragazzi conoscevano bene la situazione fin dall’inizio. Tutti e due hanno avuto una forte decisione nel restare e tirarsi fuori dal mercato. Quando l’hanno fatto sapevano che difficilmente avrebbero giocato in contemporanea. Se riuscirò a farlo sarò il primo a essere contento. Gonzalo rispetto a Napoli è migliorato nel mettersi a disposizione del collettivo. Prima giocava molto per andare a segnare, oggi è a completa a disposizione della squadra. La partecipazione difensiva che ha non era questa così come la predisposizione a fare assist. Ora come ora è leggermente meno pericoloso in area di rigore ma più portato a giocare per la squadra, cosa che sta facendo molto bene. Se l’atteggiamento in campo è questo vuol dire che sta cambiando qualcosa a livello caratteriale. L’anno scorso ha sofferto lo strappo con la Juve. L’ha vissuta come una sconfitta personale, tornando in questo contesto ha trovato grandi motivazioni”.

Bocciato invece Mandzukic. “E’ fuori rosa per un accordo con la società, non ho modo di parlarci in questo periodo e non so la sua decisione per gennaio”.

Non ci sarà neppure De Ligt, ma per altri motivi. “De Ligt non era in condizione di giocare, è uscito con una caviglia in disordine e ha bisogno di qualche giorno, non sembra niente di grave, sembra un infortunio risolvibile in qualche giorno. Stamani non era in condizione di calciare la palla e quindi di giocare. Chi al suo posto? Abbiamo Rugani e Demiral, domani abbiamo riunione con lo staff e decideremo insieme. Douglas Costa? Se parte titolare non arriva al 90′, non ha tutta la partita nelle gambe. Può fare un lungo o un corto spezzone di partita”.

L’ultima la dedica al razzismo che nell’ultimo turno ha fatto di nuovo capolino nei nostri stadi. “L’ho visto come l’abbiamo visto tutti. Purtroppo a me scappa da ridere quando si parla di razzismo nel calcio. Sono persone che vivono nel mondo civile tutti i giorni. C’è razzismo nella nostra società e entra negli stadi. Non si può pensare che uno stadio sia diverso dalla società. Credo che a livello di calcio abbiamo tutti gli strumenti tecnologici per arrestare la gente nel giro di poche ore. Non so se esistono leggi che permettono di farlo, se non ci sono il calcio deve fare subito una tavola rotonda col governo per fare queste leggi perché non è più ammissibile nel 2020 essere insultati dal punto di vista territoriale o razziale. Scappa da ridere nel parlare di razza. La razza è una, quella umana. Ci sono gli strumenti tecnologici. Vorrei che non si squalificassero più le curve e si faccia pagare agli individui a livello personale”.

 

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