Il Bologna a Liverpool si ferma sui pali

Nella foto: Momo Salah - Credit Uefa - (Photo by Francesco Scaccianoce - UEFA/UEFA via Getty Images)

Robert Vignola

Quando la partita finisce 2-0 si dice vittoria all’inglese: lezione che Italiano impara, se non lo avesse saputo prima, con un gol per tempo ad Anfield Road. Difficile dire se rischiando di più sarebbe arrivato un punto o un’imbarcata. Gli applausi dei tifosi saliti fino a Liverpool smorzano eventuali rimorsi, anche se una sola vittoria in otto incontri ufficiali stagionali inizia ad essere poca roba.  

In avvio il Bologna pare appena uscito dal pub, con black out che si alternano a improvvisi lampi mentre il Liverpool prende le misure alla sua preda. Parte in off side Dallinga prima di segnare il gol, ma dall’altra parte i fuoriserie fanno sul serio: Salah mette il contagiri al pallone e MacAllister sul secondo palo non sbaglia (del resto dietro di lui già c’era pronto anche Luis Diaz). Ancora Salah prova a innescare Szoboszlai, diagonale che carezza il montante. Nunez tira invece in porta, ma troppo debolmente. E il Bologna? C’è e prima della mezz’ora bussa alla traversa, colpita in pieno da Ndoye (pallone recuperato da Moro e tiro sporcato da Konaté). Nel giro di due minuti due mischie: Orsolini fa sponda di testa sulla coscia di un Posch cadente, all’assalto successivo Ndoye colpisce il palo esterno. Il Liverpool si complica la vita con la costruzione bassa, il pressing di Ndoye dà un pallone d’oro a Urbanski che si fa stregare da Allison. All’intervallo si fa sul vantaggio minimo dei biancorossi e il Bologna che mastica i suoi due legni. 

Il primo brivido della ripresa è un sinistro di Orsolini, lasciato solo sul secondo palo, che viene controllato dal portiere. La Kop vede invece sfilare un pallone a fil di palo in mischia, deviato da Freuler quasi nella sua stessa porta. Slot e Italiano muovono le prime pedine: Nunez lascia il campo a Jota, Casale e Abischer rilevano Beukema e Urbanski. Ci prova Salah: dal limite lambisce il palo. Ci riprova a un quarto d’ora dalla fine: Miranda piantato sul posto, sette pieno e raddoppio cristallino. Se Slot aveva inserito Gakpo e Tsimikas per Luis Diaz e Robertson, soltanto dopo il 2-0 Italiano cambia Dallinga, Ndoye e Freuler per Castro, Iling-Junior e Fabbian. E’ proprio di Iling-Junior il sussulto finale, pallone che si perde sulla end al fianco dei sostenitori ospiti.

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