Roma, rimonta vincente: Pisilli stende il Venezia

Nellafoto: esultanza Niccolò Pisilli (foto Antonello Sammarco/Image Sport)

Andrea Acali

La Roma porta a casa la vittoria col Venezia con un pizzico di fortuna e tanto impegno ma la soluzione dei problemi di gioco è ancora lontanissima. Un Venezia appena ordinato basta a mettere in enorme difficoltà la squadra di Juric che ancora una volta dimostra di non poter fare a meno di Dybala. Clima solo apparentemente più disteso all’ingresso della squadra per il riscaldamento, con prevalenza degli applausi rispetto ai pochi fischi. Applausi anche alla lettura delle formazioni (compreso mister Di Francesco), a eccezione di Cristante e soprattutto di Pellegrini, ancora fischiatissimo dai tifosi. Ma la contestazione della Curva Sud non è affatto finita: niente sciarpata durante l’inno di Venditti e silenzio per i primi 15 minuti, quando compare uno striscione eloquente: “Fischiare a gara in corso significa fare il male della nostra maglia – Tifiamo la Roma: sosteniamola in ogni battaglia!”

Meglio i lagunari Più Venezia che Roma nel primo tempo. Di Francesco, nonostante le assenze di Duncan, Altare e alla fine anche di Yeboah, predispone benissimo la sua squadra e prosciuga le fonti del gioco. Soulé risulta impalpabile. Sterile il possesso palla dei giallorossi che di fatto non arrivano mai a impensierire Joronen, se non con una punizione di Pellegrini dalla distanza non trattenuta e poi con un colpo di testa del capitano su angolo di Soulé finita a lato di poco. Invece il Venezia mette paura ogni volta che si affaccia dalle parti di Svilar in contropiede, a cominciare dalla fucilata di Svoboda dopo pochi minuti. La logica conseguenza è il gol di Pohjanpalo al 43’, con il centravanti veneto che spedisce in rete una conclusione di Busio ribattuta dal palo. Nel recupero prima Svilar su Pohajanpalo e poi Mancini su Ellertsson evitano due volte il raddoppio. Il primo tempo si conclude tra gli inevitabili fischi dello stadio e il coro della Sud “tifiamo solo la maglia”.

Roma la vince: ma che fatica La ripresa si apre con un tentativo di Kone respinto con qualche difficoltà da Joronen. Poi è Pellegrini a spedire fuori di poco dopo uno scambio Angelino-El Shaarawy. Dopo un gol annullato per fuorigioco al Venezia e i primi cambi, Svilar salva su Oristanio una clamorosa palla gol, innescando la contestazione dello stadio. Per vedere il primo tiro di Dovbik bisogna aspettare 72 minuti e questo la dice lunga sulle difficoltà della Roma a creare gioco. Il pressing della Roma diventa quasi un assedio e il pareggio arriva al 74’, sia pure in modo quasi casuale: tocco di Pellegrini per Cristante (proprio i due giocatori più contestati). Il centrocampista lascia partire un tiro deviato con il tacco da Busio e ne esce un pallonetto che non lascia scampo a Joronen. Pisilli la ribalta a 7 minuti dalla fine trasformando di testa il corner battuto da Paredes. Tre punti in cascina, ma quanta fatica. E alla fine, dalla Sud, solo fischi alla squadra. Già, solo la maglia.

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