Champions. Inter, c’è il City. Inzaghi: “Servirà la partita perfetta”

Nella foto: Simone Inzaghi - Credits Uefa - (Photo by Tullio Puglia - UEFA/UEFA via Getty Images)

Armando De Paolis

La nuova Champions dell’Inter comincia da Etihad contro il Manchester City, avversario nella finale di Istanbul vinta dalla formazione di Guardiola, con il tecnico spagnolo che ha ribadito che i nerazzurri possono vincere la Champions. Inzaghi ne prede atto. “Noi partiamo per vincere sempre, poi sappiamo che ci sono budget e altre cose ma gli alibi non mi piacciono. Sarà un piacere rivedere Pep, l’ho incontrato tre volte e due sono stato molto bene, a Istanbul un po’ meno. Penso sia il miglior allenatore in circolazione, è un’ispirazione per me”.

Servirà grande attenzione contro un avversario di grandissimo spessore. Inzaghi lo sa benissimo. “Non devo presentare io il Manchester City, incontriamo una squadra molto organizzata, forte. Abbiamo preparato la partita nel migliore dei modi, dovremo avere corsa, aggressività, voglia di sacrificio. Tante componenti per fare un’ottima gara. Servirà un’altra intensità perché sappiamo che in Europa serve questo. Il calendario è questo. Manchester City, Liverpool, Real Madrid e Arsenal erano le più forti da prendere, abbiamo preso il City ma siamo contenti perché cercheremo di fare una grande gara”.

Inzaghi non pensa alla rivincita, questa è un’altra storia. “Non penso che sia una rivincita, perché non è la finale ma una partita di girone con un nuovo format della Champions. Nella finale credo siano fondamentali gli episodi e lo sa anche Pep, domani inizia una nuova Champions che sarà molto diversa: prima dovevi preparare tre partite andata e ritorno, ora otto squadre diverse. Tutte le squadre d’Europa col City il possesso lo devono lasciare a loro. Dovremo essere bravi in entrambe le fasi, sia quando la palla ce l’avrà il Manchester sia quando avremo noi il possesso. Pep è bravissimo in questo, dovremo cercare di essere bravi quando avremo la palla noi nell’essere puliti e abili: lasciare il possesso al City non va bene e l’abbiamo visto in finale”.

Si gioca tanto, come ha detto anche Rodri, Inzaghi la prende col giusto spirito. “Lo sappiamo che si gioca tanto e noi allenatori ne siamo al corrente. Io posso dire che preparare queste partite per un allenatore è bellissimo ed emozionante, sappiamo che le televisioni sono uno dei motivi per cui guadagniamo bene e stiamo bene, ci dobbiamo adeguare. Sappiamo di aver iniziato a luglio la preparazione e che finiremo la stagione a luglio inoltrato col mondiale per club. So che ci sono delle problematiche, però noi contiamo di andare fino in fondo. Dovrò alternare più giocatori possibili, oggi non ci sono Dimarco e Arnautovic, ma siamo abituati da due anni ad avere delle rotazioni talvolta limitate”. 

Guai a parlare a Inzaghi di caso Lautaro. “Assolutamente no, è il nostro capitano e ci farà tantissimi gol. Bisogna valutare e capire, è arrivato quasi un mese dopo i compagni, ha lavorato e ha avuto un problema. Si è fermato, poi è andato in nazionale e ha fatto due gare da titolare. Ha viaggiato tanto, con le partite e con gli allenamenti troverà la forma migliore, nonché i gol che ha sempre fatto. Lautaro sarà sempre una soluzione e mai un problema per me”.

Su quanti punti servono per arrivare tra le prime otto, Inzaghi parla con la matematica. “Basta vedere una simulazione di otto partite nei maggiori campionati e capisci quanti potrebbero essere i punti. È una novità per tutti, secondo me è un format che avrà successo: è più dispendioso in termini di partite, però secondo me sarà molto interessante”.

E allora sotto con la prima, dura, ma l’Inter, è pronta.


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