Spagna Campione d’Europa: l’Inghilterra è ancora seconda

Nella foto: l'esultanza di Nico Williams - Credit Uefa - (Photo by Matt McNulty - UEFA/UEFA via Getty Images)

Massimo Ciccognani

Se ti chiami Spagna e giochi il calcio più bello d’Europa, non puoi avere paura, neppure in una partita dominata (vantaggio Nico Williams a inizio ripresa), con l’Inghilterra che con la forza della disperazione trova il pari con Palmer. Il carattere, la qualità, alla fine emergono, così Oyarzabal, piazza la stocca vincente e colora di rosso il cielo sopra Berlino. Spagna Campione d’Europa per la quarta volta nella sua storia. L’Inghilterra ha avuto coraggio, se l’è giocata alla pari nella prima frazione, bloccando sul nascere le fonti del gioco spagnolo. Ma nella ripresa. è uscita fuori la ytempra, il carattere, la qualità dei migliori. Brava Spagna. Che la festa comincia.

Così in campo Spagna a caccia del quarto titolo dopo averlo vinto nel 64, 2008 e 2012, inglesi per il primo successo. Formazioni che sono quelle annunciate alla vigilia, in campo i migliori. Spagna che De La Fuente schiera 4-2-3-1: tra i pali Unai Simon, centrali Le Normand e Laporte, esterni di difesa Carvajal e Cucurella. Gli intermedi sono Fabian Ruiz e Rodri, quindi il tridente formato da Yamal (17 anni ieri, il più giovane a giocare una finale europea e mondiale), Dani Olmo e Nico Williams alle spalle di Morata. Risponde l’Inghilterra con Southgate che conferma i tre dietro, Walker, Stones e Guehi davanti a Pickford. In mezzo Saka, Mainoo, Rice e Shaw, punta centrale Kane, con Foden e Bellingham a sostegno. Arbitra in un Olympiastadion sold out, il francese Letexier. 

Tanto taccisismo Un primo tempo rattristito dalle alchimie tattiche con la Spagna a fare la partita e l’Inghilterra più attendista. Tradotto significa che all’intervallo si registra solo la miseria di un tiro in porto, quello di Foden nei minuti di recupero. Partono meglio e bene gli spagnoli che provano a sfondare a sinistra dove entusiasma il duello tra Nico Williams e Walker, ma bravissimo Stones a chiudere sulla stellina spagnola in una pericolosa percussione. Gli inglesi giocano un’ottima fase difensiva, provando a bloccare sul nascere gli spunti spagnoli, bloccando soprattutto Yamal e Williams, ma quando parte in controgioco, sa come rendersi pericolosa. Foden è irreprensibile perché va a bloccare la fonte del gioco spagnolo, Rodri, mentre Shaw segue a uomo Yamal. Possesso spagnolo, poche, ma buone le palle giocate dagli inglesi, con Bellingham che si posiziona tra Carvajal e Rodri, ottima visione di gioco, ma come detto meglio le difese sui rispettivi attacchi. Problemi per Rodri, giocatore fondamentale nell’equilibrio del centrocampo spagnolo. Pochi brividi, in attesa del guizzo delle stelle. Nella notte di Berlino, c’è n’è tanto bisogno. 

Sblocca Nico Williams Rodri non ce la fa, dentro Zubimenti. Non c’è il tempo di rimettere in gioco il pallone, che la Spagna mette il muso avanti. Palla a Carvajal che apre per Yamal, una giocata pazzesca che libera sul secondo palo Nico Williams che col mancino fredda Pickford: 1-0 Spagna e partita sbloccata. Insiste la Roja, che gioca sul velluto, e occasioni per Dani Olmo che incrocia male. Partenza lanciata degli spagnoli, inglesi  che sembrano tramortiti, la squadra si allunga e lascia spazi invitanti per gli spagnoli. E’ il momento delle Furie Fosse che affondano, Stones salva su una conclusione di Morata con Pickford battuto, poi Williams di destro manda fuori di poco. L’Inghilterra è frastornata, ci prova Bellingham a tirarla fuori dalle sabbie mobili. Cambio negli inglesi, fuori l’opaco Kane, dentro Watkins. 

Colpaccio Palmer Prova a scuotersi l’Inghilterra, con Bellingham, he controlla al limite, si libera del suo angelo custode, palla fuori di un nulla. Si chiamano campioni. Bellingham chiama, Yamal risponde, con un mancino micidiale, Pickford ci arriva e spinge in angolo. Finisce qui la partita di Morata, dentro Oyarzabal, mentre l’Inghilterra inserisce Palmer per Mainoo. La Spagna si scopre troppo e apre la strada al controgioco inglese. Da una brutta palla persa in mezzo, nasce l’azione del pari, ancora con una giocata di Bellingham, che vede a rimorchio l’inserimento del neo entrato Palmer che di sinistro da fuori fulmina Unai Simon: 1-1, tutto da rifare. 

La decide Oyarzabal Dieci alla fine e match tutto da giocare. Azione spettacolare della Spagna, tutta di prima, Yamal al tiro, ci mette una pezza Pickford. Fuori Le Normand, dentro Nacho nella Spagna con la Roja che prova l’affondo. Eccolo: centro di Cucurella, Oyarzabal gioca d’anticipo e la piazza alle spalle di Pickford, a quattro dalla fine. Esplode la curva sud dell’Olympiastadion vestita di rosso, Spagna di nuovo avanti. Fuori Doden dentro Toney nell’Inghilterra, mentre Merino sostituisce Yamal. Ma non è finita perché l’England si riversa nell’area spagnola con la forza della disperazione, Unai Simon salva sul colpo di testa di Stones, poi Dani Olmo salva sulla linea su Toney, ma che occasione per gli inglesi. Quattro di recupero. Non bastano, vince la Spagna, semplicemente la mejor.

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