Jude Bellingham, il predestinato

Mg Dusseldorf (Germania) Nella foto: Jude Bellingham (foto Matteo Gribaudi/Image Sport)

Massimo Ciccognani

Un fenomeno con un nome da predestinato, Jude Bellingham, 21 anni da Stourbrige. Il suo nome è nel destino dei famosi, quel Jude che ricorda uno dei più celebri successi dei Beatles, appunto “Hey Jude”, una canzone diventata cult, entrata nel cuore dei giovani sessantottini, come lui, il Jude del calcio, è entrato nel cuore dei tifosi inglesi e del Real Madrid. Si è commosso Jude quando i tifosi del Real Madrid l’hanno intonata dopo la partita contro il Getafe. Non si aspettava tanto affetto, ma Madrid è così, sa amarti come nessun’altra tifoseria. Il passaggio sulle prime strofe della canzone che, tradotta in italiano, significa “Hey Jude, non farlo male, prendi una canzone triste e rendila migliore. Ricordati di farla entrare nel tuo cuore”. 

E lui c’è riuscito, rendendo migliore  quello che è il miglior club al mondo, il Real. entrando nel cuore della gente per quel suo modo di essere, semplice ma incisivo. Doveva sostituire un monumento come Karim Benzema, e prendere il posto del centravanti delle tre champions di fila. Lui  ha fatto tutto, centravanti, ma anche centrocampista di lusso, insomma un tuttocampista, uno che sa fare tutto. Basta dargli una maglia. Lo trovi a dare una mano dietro quando serve soffrire e in un battito di ciglia, eccolo in mezzo al campo a far ripartire il gioco per poi farsi trovare pronto là dove serve fare gol. Uno da Pallone d’oro, sa fare tutto e bene, con npersonalità e carattere. 

Inizia nelle giovanili del Birmingham a soli sette anni, per debuttare in prima squadra quando ne aveva solo 16. Nel 2020 va al Dortmund per 30 milioni, a novembre esordisce in Nazionale quando l’anagrafica diceva 17 anni e 136 giorni. Un investimento quello del Dortmund che l’estate scorsa lo ha ceduto al Madrid per 103 milioni che arrivano a 140 con i bonus. Un predestinato che c’è sempre. Qui in Germania il gol all’esordio contro la Serbia, decisivo, ma soprattutto quello del 30 giugno quando contro la Slovacchia ha riporato in vita i suoi con  un gol al minuto 96. Senza quello inglesi a casa. Invece il sogno va avanti come quello di Jude che ha vinto una Liga e una Champions ed ora sogna il suo trionfo con la Nazionale dei Tre Leoni, contro quella Spagna che oggi è casa sua.

Hey Jude, prendi quel sogno e rendilo meraviglioso. Non serve chiedergli altro, perché è quello che sa fare. Poi, ci sono le componenti squadra, ma in una finale secca tutto si azzera. E a quel punto che i fenomeni possono fare la differenza. Ci spera l’England, decisamente  meno la Spagna.  

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