Inghilterra in finale: Watkins piega l’Olanda

Nella foto: esultanza Ollie Watkins (foto Daniele Buffa/Image Sport)

Massimo Ciccognani

DORTMUND Una sfida giocata su sottili fili di equilibrio, vinta dall’Inghilterra che al novantasimo trova la perla del subentrato Watkins che manda in frantumi i sogni dell’Olanda e regala alla Nazionale dei Tre Leoni un’altra finale dopo quella del 2021 contro l’Italia. Meglio gli inglesi, per qualità e gioco, anche se la formazione di Southgate ha dovuto attendere l’ultimo respiro per prendersi la finale. Ha giocato meglio, ma davanti ha fatto fatica a trovare il guizzo vincente, complice l’attenta difesa olandese ma anche la scarsa visione della porta da parte dei suoi attaccanti. Per quello che si è visto in campo, per volume di gioco soprattutto, una vittoria meritata.

Così in campo Da muro giallo a muro arancione, è solo un fatto cromatico. Si gioca al Signal Iduna Park, la casa del Borussia Dortmund, famoso per la sua tifoseria, calda e colorato, di giallo ovviamente. Non è la stessa cosa, ma l’impatto è simile anche se i tifosi del Dortmund sono insuperabili. La seconda semifinale di Euro 2024, vede in campo Olanda e Inghilterra. Formazioni che non si discostano da quelle annunciate, con Koeman che schiera l’Olanda 4-2-3-1, con Malen, Simons e Gakpo alle spalle di Depay nella fase offensiva. Schouten e Reijnders sono gli intermedi. Dietro Verbruggen tra i pali, davanti a lui,  Dumfries, De Vrij, Van Dijk e Aké. Dal canto suo Gareth Southgate si schiera invece con la difesa a tre con Walker, Stones e Guehi davanti a Pickford. In mezzo Saka, Rice, Mainoo e Trippier, mentre Foden e Bellingham agiscono alle spalle di Kane. Arbitra il tedesco Zwayer. Su Dortmund, dopo il sole di ieri a Monaco, piove a dirotto. Larghi spazi vuoti sugli spalti, niente tutto esaurito, anche se i tifosi olandesi sono di gran lunga superiori a quelli inglesi.

Botta e risposta Il calcio è fatto di episodi che a volte cambiano le partite e magari le indirizzano. Nei primi quarantacinque minuti, al netto del finale di 1-1, in campo c’è l’Inghilterra, che gioca, fa la partita, prova a graffiare. Di contro un’Olanda sorniona che prova a sfruttare la velocità dei suoi per fare male. Il vantaggio olandese è un capolavoro di Xavi Simons che controlla e tira di prima intenzione dai trenta metri, palla dove Pickford non può arrivare. Il vantaggio gasa i tulipani che però non sono una bellezza rara. Gioco prevedibile che si mette in moto sugli argini del campo, qualche imbucata. Dietro Virgil Van Dijk prova a dettare i tempi alla difesa, ma può nulla quando l’interista Dunfries va a contatto con Kane, piede contro piede, con l’inglese che rotola a terra. Il direttore di gara fa proseguire, ma viene richiamato al Var e dopo la visione, decide per il calcio di rigore, anche se il pestone di Dumfries è arrivato dopo che Kane ha portato a termine l’azione. Episodio che farà discutere. La battuta di Kane è mortifera ad accarezzare il palo di destra, e siano 1-1, tutto da rifare. L’Inghilterra però alza il ritmo, è in salute e spinge. Primo tempo divertente, avaro di occasioni, con Bellingham ancora lontano parente del calciatore ammirato a Madrid. Si esalta invece Foden che insieme a Saka portano i maggiori pericoli, con il centrocampista del City prima fermato da Dumfries sulla linea di porta, poi dalla traversa con una conclusione a gira dai venti metri. Traversa anche per gli orange, con il perfetto inserimento di Dumfries. Meglio l’Inghilterra, ma davanti serve qualcosa di più.

Decide Watkins Cambi all’intervallo: l’Olanda lascia negli spogliatoi Malen per inserire Verghost, mentre Southgate manda in campo Shaw al posto di Tripper. Tatticamente cambia nulla. Il rotocollo non cambia, perché è sempre l’Inghilterra a fare la partita, lasciando agli olandesi il solo controgioco. Ma gli inglesi tengono meglio il campo, lo occupano con efficacia in ogni angolo, spazi ristretti. L’Inghilterra spinge, ma lo fa usando la testa, giro palla immenso, cercando di stanare gli olandesi pe rpoi provare l’imbucata. Olanda sparita dal campo, inglesi a lavorare con  parsimonia il pallone cercando inserimenti senza palla per creare la superiorità. L’Olanda prova a sfruttare le palle inattive, così da un piazzato, nasce un pericolo per la porta inglese, ma Pickford è reattivo su una deviazione sotto misura di Van Dijk, poi Xavi Simons schiaccia tra le braccia di Pickford, ma l’Olanda comincia a farsi sentire dopo essere rimasta a lungo rintanata nella propria metà campo. Ma quando l’England pigia sull’acceleratore sono dolori. Walker centra per Saka che mette dentro da due passi, ma tutto fermo, per offisde dell’esterno del Manchester City. Vivo il rischio di supplementari. Anzi no perché proprio alla scadere del novantesimo minuto, l’Inghilterra passa con un diagonale imprendibile del subentrao Watkins che controlla in area un pallone, si gira e incrocia sul palo più lontano. Le risorse vincenti dalla panchina, così Southgate si prende la finale. Non c’è tempo per l’Olanda per riprenderla nei due minuti di recupero. L’Inghilterra si regala dunque la Spagna e il 14 a Berlino sarà una grandissima finale. 

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