Tempo di attesa

Salvatore Savino *

Per i tifosi questo è il periodo più triste: il vuoto di ogni da ogni competizione lascia in ciascuno un senso di mancanza. Tanti anni fa ormai, eravamo abituati ad uno scandire il tempo secondo un’inesistente dal punto di vista della realtà oggettiva, ma preciso nel suo essere seguitissimo, calendario calcistico: si puntavano le lancette e si riempivano le agende sulla base delle partite di calcio, che erano sinonimo della domenica. Solo a volte alternati dai vari appuntamenti internazionali, che interrompevano le settimane, il mercoledì. Ora che non è più così, ora che ci sono partite di calcio ogni giorno, del proprio campionato più che dei più disparati tornei sparsi nel mondo, il senso di vuoto e di assenza che percepisce il tifoso di calcio si avverte sempre più pesantemente. Tra poche ore avranno Inizio gli europei di Germania, ma non sono la stessa cosa. Si seguono certo, qualcuno tifa, chi più chi meno, è una buona occasione per seguire meglio qualche calciatore che magari si legge possa essere nel mirino della propria squadra del cuore, ma non avrà mai la stessa carnale e profonda partecipazione emotiva che dà il campionato. Nel nostro caso, da tifosi del Napoli, stiamo vivendo questo tempo con un misto di sensazioni: dopo l’indegno campionato appena terminato, il popolo del tifo azzurro aveva necessita di un intervento rivitalizzante, di qualcosa, ma soprattutto di qualcuno, che ci potesse dare di nuovo una spinta, una molla di riflesso verso l’alto. La società ha risposto, annunciando non un nome, ma una svolta epocale nell’organizzazione del club. Dopo tanto tempo infatti, forse per la prima volta della gestione De Laurentiis, la società sportiva calcio Napoli si è dotata di un direttore sportivo, giovane ma bravo, Giovanni Manna, di un allenatore di competenza internazionale e vittorioso, come Antonio Conte, e di un prestigioso staff che collabora con lui, che prevede altri allenatori del calibro di Mauro Sandreani, e, soprattutto di un team manager di valore e caratura mondiale quale Gabriele Oriali. La scelta del club è chiarissima: strutturare così il gruppo tecnico, significa dare delle certezze al proprio pubblico, dare delle certezze alla stessa società, che può quindi occuparsi della parte economica, non dovendo più, anzi, cercando di evitare di avere ingerenze nell’aspetto calcistico, e perché no, dare certezze al gruppo squadra, di non poter più pensare di lasciarsi andare a stagioni amorfe come quella appena conclusa. Le notizie che riguardano il mercato, per quanto ancora non proprio entrato nel vivo, anzi, a dire il vero, neanche cominciato dal punto di vista istituzionale e burocratico, ravvivano la speranza dei tifosi di poter vedere una metamorfosi rispetto alla stagione precedente. Di certo, alcune figure fondamentali saranno cambiate, sostituite da nuove figure: è il caso di Victor Osimhen, che al 99% lascerà il Napoli, per cui avremo un nuovo centravanti, così come la linea difensiva vedrà notevoli variazioni rispetto a quello che abbiamo visto negli ultimi anni. Probabilmente, le variazioni non saranno soltanto nei nomi, ma anche nella gestione organizzativa e tattica della squadra. Al momento, non sappiamo se Conte sceglierà ancora un modulo a quattro, magari per sfruttare il congruo numero di esterni che è in rosa, indipendentemente da quelli che non sappiamo se resteranno. Potrebbe scegliere di fare un 4-2-3-1, oppure un modulo che prevede la difesa a tre, ed in questo caso, necessitando di tre centrali, chiaramente le variabili sono completamente diverse e i cambiamenti potrebbero essere più numerosi. Su questo che si inserisce per esempio la problematica Di Lorenzo, che però allo stato attuale non intendo approfondire: vedremo nei giorni e nelle settimane a venire come andrà a finire questa querelle. Il nome di Lukaku sembra farsi avanti in maniera importante quale nuovo centravanti azzurro, visti i precedenti con il tecnico leccese, ma anche su quello bisognerà considerare sia l’atteggiamento del Chelsea, che allo stato attuale vorrebbe soltanto venderlo, ma bisognera’ anche vedere a quel punto se il Napoli è intenzionato a spendere più di 40 milioni per un uomo di più di 31 anni. In alternativa all’ex interista, si fanno tanti nomi, come quello di Jimenez del Feyenoord, o di Drovbyk. Sarà soltanto il tempo a chiarirci quali sono i veri obiettivi della società azzurra. Stesso discorso per la linea difensiva: i nomi di Mario Hermoso e di Buongiorno sono quelli che maggiormente affollano i discorsi dei giornalisti e degli sportivi napoletani: sono entrambi calciatori di spessore e qualità, e tutti e due sarebbero ottimi acquisti ma credo che non bisogna cadere nell’errore in cui si cade spesso in questo periodo, quello cioè di star dietro a cento notizie e a cento nomi, non fosse altro che si rischierebbe di far passare per delusioni mancati arrivi di giocatori in realtà mai trattati. Abbiamo appena detto che oggi Il Napoli ha un assetto tecnico e societario prestigioso, e allora è giusto che si abbia in queste persone piena fiducia. Le prime critiche o i primi giudizi potranno essere espressi solo dopo che il loro lavoro sia stato quantomeno cominciato. Sarà con la chiusura del calciomercato e con i due ritiri che potremo cominciare a valutare il lavoro prima del direttore Manna e poi del tecnico Conte. Adesso facciamo passare questo tempo di attesa, magari dando un’occhiata agli europei, divertendoci a seguire le trattative di calciomercato vere o false che siano, ma soprattutto prepariamoci a ritornare tutti uniti vicini alla nostra squadra del cuore. Un anno di difficoltà e di dispiaceri come quello dello scorso campionato, ci deve essere di monito. Tutti insieme, spalla a spalla come diceva Rafa Benitez, dobbiamo tornare a competere per i più alti livelli del calcio italiano ed internazionale. Sapremo attendere e saremo vigili sul lavoro del club, e su questo punto saremo inflessibili. Mescoliamo la dichiarazione di Mister Conte “amma faticà ” con la voglia e la volontà dei tifosi, ” amma vencere “! Forza Napoli Sempre

*Scrittore, tifoso Napoli

P