Italia verso l’esordio. Spalletti: “Con l’Albania sarà una partita tosta”

Nella foto: il Ct Luciano Spalletti - Credit Uefa - (Photo by Christof Koepsel - UEFA/UEFA via Getty Images)

Massimo Ciccognani

DORTMUND Il grande giorno è arrivato. Domani tocca all’Italia, il fascino della prima volta per Luciano Spalletti da Ct della Nazionale Italiana. Emozioni forti che si leggono chiare sul volto del tecnico. “L’emozione da un punto di vista personale è tanta, ma col passare delle ore diventa sempre di più un’emozione che non porta tensione ma felicità, è una emozione fantastica perché siamo in un posto meraviglioso per giocarsi una gara bellissima. Poi la gara è insidiosa, sono d’accordo. Sylvinho è stato molto bravo a creare questa squadra e giochiamo contro giocatori che conoscono molto bene il nostro calcio e hanno qualità, ce l’hanno fatto vedere nel nostro campionato. Sarà una partita tosta”. 

Attese e speranze, con il Ct che punta a far prevalere la qualità del suo gioco anche in occasione di una rassegna importante come l’europeo. “A volte i risultati sono differenti in base a quello che si porta a casa, però poi le traiettorie del pallone sono difficilmente capibili in alcuni momenti, ci sono i risultati di alcune partite che sono il contrario rispetto a come avrebbe voluto lo sviluppo della partita stessa. Voler far vedere sempre il tuo brand di calcio diventa importante, ma a volte ci sono anche gli avversari e non ci si riesce. Ma io sono convinto che la nostra squadra riuscirà a far vedere cosa vuole fare. Il calcio è un assieme che non riguarda solo gli undici giocatori in campo, ma anche i 60 milioni di tifosi a cui chiediamo di giocare con noi ed essere sul rettangolo di gioco”.

All’Italia serve tanta personalità, pronta ad affrontare la delicatezza dell’esordio. “Intanto c’è da dire che noi siamo i protagonisti del sogno di ciascun italiano che da bambino veniva fuori di casa col pallone sotto braccio e rientrava la sera con la faccia stanca, la maglia sudata e le ginocchia sbucciate – aggiunge Spalletti -. Noi siamo degli eroi, dei giganti. Mettere tutto vuol dire anche mettersi questa corteccia, questa scocca, per una squadra che non soffre il livello del torneo, l’ambientazione. I giganti e gli eroi non hanno timore di andarsi a giocare una partita di calcio, dentro questi allenamenti qui si va a respirare tutta quell’area corretta per mettere dentro queste cose, gli ingredienti che ci vogliono per essere del livello che tutti gli italiani vogliono. Al posto di Acerbi? Mancini è uno che ha più esperienza, esperienza vuol dire aver preso più decisioni di un altro. L’esser costretto a decidere ti aiuta, però anche Bastoni può essere un leader. Poi gente come Buongiorno e Calafiori hanno la stoffa di coloro che vogliono arrivare e giocare a livello top, gli si legge negli occhi: sono due ragazzi serissimi. Ma la verità è che noi abbiamo a che fare con una squadra serissima, in questi pochi giorni mi hanno fatto vedere il lavoro corretto perché loro riescono a percepire e a sorbire molte più cose rispetto a ciò che accade in un lavoro di club. Noi saremo quelli che vogliamo essere”. 

Da sciogliere il nodo difensivo, se con la difesa a tre o a quattro. “Possiamo decidere anche di giocare con la difesa a tre, ma la difesa a tre può essere anche più offensiva. Poi ho detto che dobbiamo tenere in considerazione anche la possibilità di giocare con due punte perché Scamacca e Retegui sono fortissimi con Raspadori che può fare anche la sottopunta. Io penso di poter giocare con tutti e due gli atteggiamenti, sono fondamentali le prese di posizione in campo se riusciremo a comandare la partita. Se riesci a comandare la partita poi decidi tu, ma se diventa una partita al 50% in tutte queste cose qui di duelli e schemi non c’è la possibilità di scegliere. Dipenderà dalla pulizia del gioco”. 

La crescita di Scamacca per graffiare là davanti. “Scamacca è cresciuto molto nell’ultimo periodo e gli abbiamo fatto i complimenti. Lui è completo, lui è tutto. Poi qualche volta deve confrontare anche la sua performance con quella degli altri. Se io riesco a fare tot metri in una partita probabilmente vado incontro a un numero di situazioni minori che se facessi il doppio di quei metri lì. Se attacco la porta dieci volte ricevo cinque palloni, se lo faccio venti volte la ricevo dieci volte. Poi si fa una fatica in più, certo, ma quei metri li fanno tutti e si richiede ciò che fanno tutti i suoi pari ruolo”.

Ancora in dubbio Barella. “Ieri si è allenato regolarmente, ha fatto tutto, vediamo oggi. Si ascoltano anche le sue sensazioni, lui ha già avuto un problemino simile e poi in quel caso lì ha sviluppato la gara che doveva fare. Ciò che conta molto è il parere dei medici perché i calciatori vogliono sempre giocare. Però tutto a ieri sera lascia prevedere che lui sarà a disposizione”.

Fin qui Spalletti. E adesso la parola passa al campo.

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