Robert Vignola
Il Bologna apre la giornata correndo: numeri da record, tra vittorie interne (decima su tredici) e consecutive (cinque) e la voglia di farsi correre dietro in zona Champions. Il Verona finisce così per fare da sparring partner.
Il primo sussulto è un infortunio all’arbitro Rosario Abisso, vittima di un pestone: inevitabile la sostituzione col quarto uomo Camplone. Per il resto, tanto dominio di campo dei rossoblù e una punizione dal limite di Duda tra le braccia di Skorupski. E’ dagli sviluppi di un corner che arriva la svolta: Ndoye calcia lungo sul secondo palo, dove il suo alter ego Orsolini la rimette in mezzo, con Montipò che si perde la zampata di Fabbian è a porta vuota e vale l’1-0. Verona un po’ scosso, Zirkzee ruba palla e mette per Orsolini che non dà al pallone l’angolazione giusta. L’Hellas dà l’idea solo nel recupero di poter far male, con un contropiede chiuso da Beukema con tempismo non banale. Ma c’è ancora tempo, prima dell’intervallo, perché Ndoye dopo una serpentina costringa Montipò in angolo.
Ripresa con il Bologna ancora pericoloso su schema da calcio d’angolo: Orsolini becca Posch sul secondo palo, la cui sponda trova Beukema, ma il pallone sfila sul fondo. Baroni muove le prime pedine: l’esordiente Mitrovic e Tchatchoua per Swiderski e Centonze. Ndoye ha un buon pallone in area gialloblù ma se lo allunga troppo. Follia Skorupski: regala la palla a Suslov, che si gira e tenta il pallonetto, Beukema lo sorveglia problematicamente finire al lato di pochissimo. Tutto ciò funziona da sveglia: insistita azione del Bologna, Freuler triangola con Fabbian e scarica in gol il suo primo gol in maglia rossoblù. Verona assente e Fabbian, in trance agonistica, tenta pure il tiro a giro che però si perde al lato, così come il rasoterra di Zirkzee poco dopo. Turn over per Motta: escono Posch, Orsolini, Fabbian, Freuler e Ndoye entrano De Silvestri, Lykogiannis, Aebischer, El Azzouzi, Karlsson, nel Verona Dani Silva, Henry e poi Lazovic per Duda, Noslin e Folorunsho. Proprio Henry va un paio di volte non lontano dal gol della bandiera. A togliergli dalla porta il 2-1, giusto al 90’, sono i guantoni di Skorupski. Il 2-0 non è messo ulteriormente in discussione.