Armando De Paolis
MILANO Simone Inzaghi appare sereno alla vigilia del Derby d’Italia di domani sera al Meazza. Come ha già spiegato Allegri, ci sono in palio tre punti, ma non lo scudetto. “Senz’altro è una partita importantissima, non decisiva ma importantissima. Sarà molto combattuta, all’andata non fu entusiasmante ma domani giochiamo in casa davanti ai nostri tifosi e cercheremo di fare la gara nel migliore dei modi, sapendo che affrontiamo una grande squadra che ha avuto un percorso simile al nostro”.
Inzaghi non pensa al beneficio del fattore campo e all’obbligo di vincere. “L’obiettivo è quello di vincere, tutte le partite si giocano nel migliore dei modi. La classifica, al di là degli asterischi, è simile a quella della Juve. Noi dovremo essere bravi: sappiamo l’importanza della gara, anche perché la giochiamo nel nostro stadio, ma abbiamo grandissimo rispetto della Juve”.
Allegri parla di Inter favorita per il titolo, per Inzaghi non ci sarà pressione sulla sua squadra. “Entrambe le squadre avranno pressioni, ma allo stesso tempo bisognerà essere contenti di giocare una partita, dopo un avvio di campionato fatto da entrambe nel migliore dei modi. Ci sarà pressione, come è normale che sia nel calcio, ma bisogna essere fieri di giocare una partita così. Noi nel nostro stadio sapremo che avremo la spinta dei tifosi e cercheremo di renderli felici”.
Ma intanto Inter-Juve non sarà mai una partita come tutte le altre. “Abbiamo giocato tante volte contro la Juve negli ultimi anni – continua Inzaghi – abbiamo fatto finali importantissime, partite di campionato, finali di Coppa Italia: ogni gara ha una storia a sé. Domani sarà una gara molto equilibrata, dovremo usare tantissima testa, cuore, ed essere pronti a fare una corsa in più per il compagno se sarà in difficoltà. Alla Juve stanno facendo tutti un percorso straordinario in campionato, è una squadra che, a differenza nostra, ha giocato 24 partite mentre noi 30. Abbiamo avuto un grandissimo percorso, sono stati tutti molto bravi”.
E neppure pensa che questa sia la partita più importante da allenatore dopo la finale Champions. E sull’essere favorito probabilmente si è stancato di sentirlo, anche se è la verità “Di griglie si è parlato tanto, io dico solo che siamo l’Inter. Sappiamo di avere grandi responsabilità quotidianamente, abbiamo fatto 30 partite molto positive. Se ripenso al mese di gennaio, abbiamo giocato 5 partite in 22 giorni, le ultime quattro lontane da San Siro e abbiamo portato a casa un trofeo a cui tenevamo tanto. Dobbiamo continuare, gennaio è stato intenso e positivo ma dobbiamo guardare avanti. Domani sera abbiamo una grandissima partita che vogliamo fare nostra. Però è una partita importante, non farei paragoni: mancano quattro mesi, non è decisiva. Noi cercheremo di fare una grande partita. Alla vigilia pensi a come fare la partita, poi devi sempre pensare all’avversario che avrai di fronte. Tante volte i risultati sono figli delle prestazioni, ma devi anche pensare che l’avversario si è preparato come te e vuole crearti grandi difficoltà. In questi anni abbiamo fatto finali, semifinali, partite di campionato. Nell’ultimo anno e mezzo con la Juve avremo fatto otto partite, tutte diverse. Sarà molto equilibrata e cercheremo di interpretarla bene dall’inizio”.
Inzaghi e Allegri, simili ma anche lontani nella loro idea tattica, indipendentemente dal modulo adottato. “Allegri ha vinto tanto, è un allenatore vincente, esperto e pratico. A me piace molto come allenatore. Abbiamo anche un’età diversa, quello che posso dire è che quest’anno ho visto una ottima Juventus. Vincere 16 partite su 21 vuol dire che sono stati molto bravi. Serviva una super squadra per tenere il passo dell’Inter e la Juve si sta dimostrando tale. Ho grande stima di Allegri e fortunatamente abbiamo vinto anche diverse partite con la Juve, ma non ci sfidiamo io e lui, sono i giocatori i protagonisti. Noi aiutiamo le nostre squadre”.
San Siro con un nuovo manto erboso, anche Inzaghi può sorridere. “Andremo a fare la rifinitura. A gennaio abbiamo fatto cinque partite, le ultime quattro lontano da San Siro. Tra Monza, Firenze e Arabia abbiamo trovato campi perfetti. Ho visto la partita del Milan contro il Bologna, sembrava un campo ottimo ed è giusto che uno stadio come San Siro lo abbia”.
Vantaggio per l’Inter il riposo di tre pedine importanti come Barella, Calhanoglu e Dimarco e il fatto che da tempo la difesa non prende gol. “Per i primi due si è trattato di squalifiche, mentre Federico aveva fatto tre ottime gare dopo il rientro e ha avuto un problemino, in Arabia ha speso tanto. Domenica scorsa ho optato per Carlos Augusto. Quanto alla difesa, al di là di non prendere gol, le vittorie portano autostima. Questa settimana abbiamo lavorato, abbiamo visto dove abbiamo fatto meglio a Firenze, perché noi dobbiamo sempre cercare di andare al di là del risultato. Abbiamo analizzato, perché in determinati momenti dobbiamo fare meglio. Ogni partita è un insegnamento per tutti”.
Juve senza Coppe, alla fine può tramutarsi in vantaggio. “Sicuramente è un vantaggio giocare una volta a settimana, è inutile negarlo ma anche parlarne. È così – conclude Inzaghi – Noi siamo contenti del nostro percorso europeo”.
E allora sotto con la partitissima. Calcio d’inizio a San Siro alle 20.45 di domani. Fischia Fabio Maresca.