Supercoppa all’Inter: il Napoli si arrende nel recupero

Nella foto: l'esultanza di Lautaro Martinez (foto Daniele Buffa/Image Sport)

Massimo Ciccognani

Alla fine conta solo chi vince. E la Supercoppa Italiana l’ha vinta l’Inter, con un gol al primo di recupero di Lautaro Martinez dopo che il Napoli, dal quindicesimo del primo tempo, era rimasto in dieci per il rosso a Simeone. Una finale brutta come molte altre che l’hanno preceduta. Il Napoli non se l’è giocata, con un atteggiamento difensivista (5-4-1) che però ha messo in difficoltà la banda Inzaghi che non ha trovato gli spazi per colpire. C’è riuscita solo quando ormai la lotteria dei calci di rigore sembrava vicina, facendo crollare il fortino eretto da Mazzarri. Poteva e doveva essere un’altra finale, così non è stato. E alla fine, l’ha vinta Inzaghi che porta in dote la terza Supercoppa di fila, la quinta personale. E tanto basta, anche se per come è stata risolta, il Napoli mastica amaro.

Fischi nel minuto di silenzio per Gigi Riva

Bruttissimo episodio alla ripresa del gioco dopo l’intervallo, quando il minuto di silenzio per ricordare Gigi Riva scomparso oggi, è stato sporcato dai fischi del pubblico arabo. E adesso qualcuno si interrogasse su quanto sia bello per il nostro calcio venire a giocare partite da queste partite in luoghi che hanno rispetto per il nostro calcio e per una nostra leggenda. All’inizio del secondo tempo, mentre l’immagine di Gigi Riva è comparsa sullo schermo dello stadio, con lo speaker a spiegare il perché di quel minuto di silenzio, il pubblico arabo è stato sconcertante, in quanto sono cominciati a piovere fischi, mentre giocatori in campo e tifosi italiani applaudivano, ma non sufficienti per coprire i fischi dei sauditi. Vergognoso.

Così in campo

Il King Saud University Stadium apre le porte alla finalissima. Si assegna la Supercoppa Italiana, con in campo Napoli e Inter. Qualche novità nella formazione rispetto alla vigilia. Mazzarri schiera il suo Napoli 3-4-3, ma deve fare a meno di Mario Rui, al suo posto Zerbin. Davanti i tre tenori, ovvero Politano, Simeone e  Kvaratskhelia. In mezzo Mazzocchi, Cajuste, Lobotka e Zerbin. Nei tre dietro davanti a Gollini, ci sono Di Lorenzo, Rrahmani e Juan Jesus. Analogo problema per Simone Inzaghi (solito 3-5-2) che perde Bastoni, per cui linea difensiva affidata a Pavard, De Vrij e Acerbi davanti a Sommer. Darmian e Dimarco operano sugli esterni di centrocampo, con in mezzo Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan,. Tandem offensivo formato da Thuram e  Lautaro Martinez. Direzione di gara affidata ad Antonio Rapuano di Rimini.

Brutto primo tempo

Non certo un bel primo tempo, ma in chiaro stile finale. Napoli e Inter giocano i primi quarantacinque minuti sul filo dei nervi, a tratti persino ruvida. Il tema della gara degli Azzurri è chiaro, cinque dietro come contro la Fiorentina per poi provare il controgioco. Ritmi decisamente bassi, l’Inter ci prova, ma sbatte sistematicamente contro il muro napoletano che in fase di non possesso. Avvio senza emozioni, poi l’Inter prende campo. Occasione per Dimarco che si avventa su una palla vacante e calcia di prima intenzione, palla che termina fuori di pochissimo. Poi bravo Gollini a chiudere su Calhanoglu, mentre Mkhitaryan spreca in malo modo un’azione alla mano. Così facendo l’intento di Mazzarri di tenere viva la partita, rimane, mentre l’Inter non trova sbocchi. I nerazzurri trovano il gol solo quando Thuram sfonda a sinistra e mette una palla in mezzo per Lautaro che la mette dentro, ma non c’è bisogno neppure della revisione al Var per capire che non era gol vista la posizione irregolare dell’argentino. E all’intervallo, sorride Mazzarri, un po’ meno Inzaghi. Rrahmani si prende il giallo, ma ci stava tutto anche per Calhanoglu, Rapuano l’ha pensata diversamente. 

Rosso a Simeone, Napoli in dieci 

La partita si apre anche se resta ruvida. Cominciano a fioccare i gialli: prima Zerbin per un’entrata su Dimarco, poi tocca a De Vrij che stende Simeone.E subito occasione Napoli con Kvratskhelia che si accentra e calcia, ma trova Sommer pronto alla risposta. Meglio il Napoli adesso. Prendono il giallo anche Barella e Simeone e sarà un giallo pesantissimo perché cinque minuti dopo, altro fallo dell’argentino su Acerbi. Rapuano lo manda anzitempo sotto la doccia: Napoli in dieci. Arrivano i cambi: fuori De Vrij per Carlos Augusto e Barella per Frattesi  nell’Inter, mentre nel Napoli Mazzarri aveva richiamato Zerbin per fare posto a Ostigard. Spinge l’Inter col beneficio dell’uomo in più e occasione per Thuram che si divora il vantaggio sprecando l’assist di Pavard da due passi. Doppio cambio per Mazzarri: dentro Gaetano e Lindstrom per Kvra e Politano. Prova Mazzarri a dare la scossa e mettere dentro forze fresche in vista del rush finale. Spinge ventre a terra l’Inter, il Napoli fatica ad uscire e praticamente si gioca nella metà campo napoletana. Thuram fa gridare al gol: ancora Pavard, spizza un pallo che il francese si vede rimbalzare sul ginocchio a due metri dalla porta. Fuori Mazzocchi, infortunato, dentro Mario Rui che garantisce più copertura, e dentro anche Raspadori al posto di Cajuste. E’ stoico nella sua difesa il Napoli, mentre vede i nerazzurri scorrazzare da tutte le parti. Ma i minuti passano e la partita non si sblocca, con l’Inter che preme di più per vincere evitando la lotteria dei calci di rigore. Ma Napoli tutto chiuso dietro, e niente spazi, con gli azzurri che provano a ripartire in controgioco. Velocissimo quello che porta Mario Rui alla conclusione, però da dimenticare.

La decide Lautaro all’ultimo respiro

Dieci alla fine. Entra anche Sanchez per Dimarco nell’Inter che aumenta la spinta offensiva. Fuori anche Thuram, dentro Arnautovic. Brivido per Gollini: Mkhitaryan ci prova, con una conclusione fortissima che finisce sopra la trasversale. Occasione anche per Arnautovic, ma sull’ex Bologna salva in recupero Mario Rui.  Inter sbilanciatissima, anche Sommer fuori dai pali, così LIndstrom calcia di prima intenzione a porta vuota mancando di poco il bersaglio. Cinque minuti di recupero. Serve un guizzo di forza per risolverla. E arriva quando le lancette hanno iniziato il primo minuto extratime. Lo firma ancora lui, Lautaro Martinez. Gran palla di Pavard, velo di Frattesi e palla all’argentino, destro imparabile per Gollini. Inter avanti all’ultimo respiro.  Ma non c’è più tempo per pensare al ribaltone. Fa festa l’Inter sul prato di Riyad, ma Napoli uscito a testa alta. Restano i fischi al minuto di silenzio nel ricordo di Gigi Riva che hanno finito con il rovinare la serata e forse fatto capire che in Arabia debbono ancora mangiare tanta pastasciutta prima di poter parlare di calcio.

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