Supercoppa. Superlativo Napoli, è finale: Fiorentina travolta

Nella foto: l'esultanza di Alessio Zerbin (foto Daniele Buffa/Image Sport)

Massimo Ciccognani

E’ un Napoli spettacolo, nella qualità di un gioco rimodulato e più funzionale. Dagli errori del passato si impara. Così ha fatto Mazzarri che a Riyadh ha lanciato una difesa a cinque e intorpidito una Fiorentina che mai così insipida era stata vista prima di stasera. Merito degli Azzurri che hanno comandato il gioco e dettato da subito le linee guida. E non a caso è finita 3-0, grazie al gol di Giovanni Simeone e alla doppietta di Zerbin. Napoli in finale di Supercoppa Italiana. Inter e Lazio, sono avvertite.

Squallore sugli spalti Fosse stata giocata in un qualsiasi stadio italiano, Napoli-Fiorentina avrebbe fatto il pienone. In Arabia, invece, appena la miseria di 9.762 spettatori paganti, una miseria per chi, come gli arabi, vorrebbero crescere, senza imparare da chi il calcio lo conosce. Questa Supercoppa porterà pure soldi nelle casse del calcio italiano, ma visto come è andata stasera, qualcosa non ha funzionato. Vediamo domani sera con Inter-Lazio cosa succede. Intanto rimane l’amarezza per uno spettacolo riservato a pochi intimi. E gli assenti, hanno sempre torto.

Le scelte L’Al-Awwal Park Stadium di Riyadh, ospita la prima semifinale della Supercoppa Italiana: in campo Napoli e Fiorentina. Nel Napoli, Mazzarri aveva ipotizzato qualche modifica all’atteggiamento tattico, e così è stato: difesa a tre con Di Lorenzo, Rrahmani e Juan Jesus davanti a Gollini. Modulo 3-4-2-1, con esterni di centrocampo Mazzocchi e Mario Rui, centrali Lobotka e Cajuste. Davanti la scelta, vista anche la presenza in conferenza alla vigilia, è ricaduta su Giovanni Simeone punta centrale con Politano e Kvaratskhelia a supporto. Panchina per Zielinski. Non cambia invece Italiano, tecnico della Fiorentina, che si affida al suo 4-2-3-1. Davanti c’è Beltran, con Ikoné, Bonaventura e Brekalo a supporto. Arthur e Duncan agiranno da intermedi, mentre dietro, davanti a Terracciano, agiranno Kayode, Milenkovic, Martinez Quarta e Biraghi. Arbitro Federico La Penna, che arbitró la sfida di campionato vinta dalla Fiorentina per 3-1 al Maradona. 

Sblocca Simeone Il nuovo atteggiamento del Napoli paga tanto che sono gli azzurri a chiudere avanti la prima frazione grazie al gol dell’ex Simeone. Ritmi decisamente blandi, qualche raro controgioco ma nulla più. Il Napoli lascia sfogare la Viola che tiene in mano il boccino del gioco, ma al momento di ripartire gli Azzurri fanno sempre paura. Simeone è ispirato e contro i suoi ex, gioca una partita sontuosa. Ma è dietro che si compie il capolavoro di Mazzarri, con una difesa a cinque che blocca sul nascere gli spunti dei viola. Juan Jesus sembra un bronzo di Riace, ma non statuario, quanto bello a vedersi, per posizione e senso tattico. Così nasce il vantaggio grazie ad una giocata proprio del brasiliano che filtra un pallone nello spazio, premiando l’inserimento di Simeone che incrocia e fa 1-0 Napoli. La Viola prova a scuotersi ma non ha gamba e non graffia. Beltran trova il pari, annullato per un fuorigioco di Bonaventura. Napoli irreprensibile nel mandare fuori giri gli avversari. Il Napoli dimostra anche di saper soffrire all’occorrenza, tanto che Kvara gioca una partita di sacrificio abbassandosi a fare il terzino aggiunto. Poi, nel finale dintempo, l’episodio (sporadico) che può rimettere le cose a posto per la Fiorentina. Ikoné salta Mario Rui che lo stende. Il tocco è minimo, ma da regolamento è calcio di rigore. Batte lo stesso francese che spara alle stelle.

La chiude Zerbin Arrivano i primi cambi per la Fiorentina chiamata a recuperare. In campo Nzola e Sottil. Tema tattico che rimane invariato, Viola a spingere, Napoli a controllare senza affanni. Prende campo la Fiorentina, piccoli brividi per Gollini. Triplo cambio ordinato da Mazzarri: dentro Lindstron, Ostigard e Zielinski al posto di Mario Rui, Kvara e Politano poi anche Gaetano al posto di Cajuste. Insiste la Fiorentina. Fuori di poco Bonaventura da due passi. Brividi. Dieci alla fine, regge il muro del Napoli. In campo anche Zerbin per Mazzocchi. Ed è proprio l’ultimno arrivato che si traveste da uomo della Provvidenza, colorando d’azzurro il cielo sopra Riyadh. La Fiorentina è sbilanciata e in controgioco il Napoli è micidiale. Angolo di Zielinski, la tocca Di Lorenzo di quel tanto che basta a liberare sul secondo palo Zerbin, zampata a porte vuota. Non esulta perché oltre al gol, finisce la sua corsa contro il palo, timore per lui. Si rialza, è gasato e dopo appena due giri di lancette, va a trovare il raddoppio personale. Va via in campo aperto, resiste al ritorno di Duncan e piazza la doppietta con un destro incrociato. E buonanotte ai suonatori. È festa Napoli, vince, soffre il giusto senza mai offrire agli avversari il destro per offendere, e vola in finale. Attende la vincente di Inter-Lazio di domani. Le avversarie, sono avvertite.

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