Atalanta da urlo, pokerissimo al Frosinone

Nella foto: esultanza Koopmeiners (Foto Gino Mancini)

Marco Grande

Al Gewiss Stadium va in scena una festa: è quella a tinte nerazzurre targata Atalanta, che strapazza un Frosinone ufficialmente in crisi. Finisce 5-0 per i nerazzurri, che per archiviare la pratica ciociara impiegano addirittura quattordici minuti. Merito delle reti, nel primo quarto d’ora di gara, di Koopmeiners, su rigore, di Ederson e di un rinato De Keteleare, arrivato al settimo centro in stagione. Nella ripresa, invece, sono Zappacosta ed Holm a fissare il punteggio sul definitivo 5-0.

I bergamaschi, col successo sui ciociari, salgono a quota trentatré e si riappropriano della zona Europa League, trovandosi ad un solo punto dal quarto posto occupato dalla Fiorentina. Sull’altro versante, invece, è crisi nera per il Frosinone di Di Francesco, ora a più due sul Verona terz’ultimo ma in blackout totale, visto che nelle ultime sette i laziali hanno conquistato solo un punto.

Quello che si presenta al Gewiss Stadium è soltanto un lontano parente del Frosinone delle meraviglie che ha incantato l’Italia nei primi mesi della stagione. Di contro, ad approfittarne è una Dea in perfetta forma, che impiega il tempo di un respiro per portarsi in avanti. Holm, steso da Lusuardi all’ingresso dell’area, si procura il rigore, mentre lo specialista Koopmeiners lo trasforma: Turati da un lato e pallone dall’altro, per l’1-0 atalantino. Chi crede ad una reazione del Frosinone, pensa male. Anzi, al Gewiss si abbatte una vera e propria tempesta nerazzurra, che poco dopo porta i lombardi al raddoppio. La firma è di Ederson da Silva, che a tu per tu con Turati tramuta in rete l’assist del compagno Ruggieri.

Ma per i tifosi orobici l’esultanza è doppia visto che, nemmeno un minuto più tardi, i padroni di casa calano il tris. Triangolazione impeccabile tra De Roon e De Keteleare, con l’olandese che effettua l’assist vincente per la botta del belga, che dal limite dell’area fa tre a zero. Dopo nemmeno un quarto d’ora, la partita di fatto è già finita. Nonostante il triplo vantaggio, la Dea non si ferma, e cerca la via del poker con Koopmeiners prima e con la torsione di Scamacca poi. Out i loro tentativi. Il Frosinone è a dir poco stordito: se già alla vigilia battere l’Atalanta era difficile, la valanga di reti subita all’inizio rendono la trasferta di Bergamo una condanna per i laziali, ai quali non resta che sperare nel soccorso del duplice fischio. Dopo i primi quarantacinque, di fatto, è 3-0 per l’Atalanta. Passivo più che giusto, quello inflitto al Frosinone. L’Atalanta, invece, gioca con gran spensieratezza un primo tempo spettacolare, e forse alla Dea il triplo vantaggio sta anche un po’ stretto. Un primo parziale in cui a farla da padrone è l’enorme differenza tecnica tra le due squadre: tra chi gioca per l’Europa e chi, invece, spera nella permanenza nella massima serie.

Nella ripresa, inevitabilmente, calano vistosamente i ritmi: l’Atalanta è ormai certa dei tre punti e lascia l’iniziativa al Frosinone. In apertura di parziale, ci prova Cheddira ad impensierire Carnesecchi. L’ex Cremonese è attento sull’attaccante marocchino e devia in calcio d’angolo. Poco dopo si addormenta Ruggieri: velenosissimo retropassaggio per Carnesecchi, ma anche l’attacco ciociaro si fa trovare impreparato e per la Dea il pericolo è scampato. Ma è proprio quando sembra che non ci sia spazio per altre emozioni che la Dea cala il poker: gran tiro a giro di Zappacosta che vale il 4-0. Titoli di coda sulla sfida? Non ancora, visto che, in zona Cesarini, è Holm, sugli sviluppi di corner, a fissare il punteggio sul definitivo 5-0. Il triplice fischio è una liberazione per il Frosinone di Di Francesco, schiavo per tutti i novanta minuti del gioco spettacolare di un’Atalanta qualitativamente superiore, alla quale va dato il merito di aver dato vita ad una partenza a razzo, in grado di destabilizzare completamente l’avversario, prima di riaddormentare la partita, per poi riaccenderla per arrotondare il risultato.

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