Roma incerottata contro l’Atalanta. Mourinho: “Siamo in difficoltà, ma siamo tosti e non molliamo”

Nella foto: Josè Mourinho (foto Gino Mancini)

La storia si ripete, un refrain di moda di questi tempi alla Roma. Mourinho lo sa ed è consapevole delle difficoltà del momento. Domani all’Olimpico c’è l’Atalanta, spareggio per la zona Champions, ma il tecnico portoghese sa altrettanto bene che non sarà la Roma migliore. “Nessun giocatore recuperato. Mancini penso sia disponibile per giocare, ma non è recuperato. Tutti gli altri hanno un periodo lungo, si è infortunato anche Renato Sanches. Non c’è nessun altro che recupera. La partita di domani sarà di alto livello. L’Atalanta è una grande squadra con tanti giocatori bravi”.

Sfida delicatissima contro la Dea. “E’ una partita difficile come tutte quelle che noi abbiamo avuto. Il Napoli, la Juve, la prossima, la Lazio e dopo il Milan. Siamo in un periodo in cui il livello non si abbassa mai. Sappiamo che con loro sarà sempre complicato. L’Atalanta ha tutto, qualità, esperienza, opzioni, ha tanti anni con lo stesso allenatore, con la stessa filosofia, lo stesso modo di giocare, è molto empatico. È una squadra che gioca a occhi chiusi, che capisce l’allenatore a occhi chiusi, che ha interpreti ideali per giocare nel loro modo di giocare. Due anni fa abbiamo vinto, l’anno scorso abbiamo perso giocando una delle più belle partite in casa però noi siamo questi, siamo tosti, non siamo facili per nessuno. Troviamo sempre forza nelle nostre difficoltà, loro sanno che non sarà facile neanche per loro”.

Tante assenze, con Mourinho che abbraccia il nuovo arrivato in difesa, Huijsen. “Penso che tutti sappiamo chi sia, è un ragazzo di 18 anni, che ha 10 minuti di Serie A, però che è uno dei prospetti di maggiore qualità nel calcio europeo a questo livello di età. Sarà nel futuro un grandissimo calciatore”.

Poi, Mou, saluta il connazionale Tiago Pinto che ha chiuso la sua avventura con la Roma. “Fare considerazioni su un direttore non è per me. Sono rispettoso delle gerarchie, io sono qui, più in alto il direttore e più in alto la proprietà. Ho esperienza, ma non posso commentare il lavoro di un superiore, non sono capace di farlo. Sono capace di dire che mi auguro per il direttore il meglio, e lui lo sa perché siamo amici, è stata una decisione sua che deve essere rispettata, io sarò sempre a tifare perché tutto gli vada bene. Valutare non è corretto, è lui che deve valutare me, non io lui. In futuro è la stessa situazione, non è l’allenatore che farà commenti. Se viene fatta questa domanda internamente e c’è fiducia nella mia interpretazione, siamo in famiglia e tutti parlano, però mi rifiuto totalmente di entrare in un campo che non è il mio. Io rimango in basso e non esco”.

Inutile parlare di rinnovo di contratto, Mourinho pensa solo al campo. “Non voglio entrare in questo campo. Non voglio. Certo che mi sono fatto qualche domanda, ma non ho nessuna risposta al 100%”.

E il campo dice che le assenze sono pesanti. “Su Smalling, non ci sono aggiornamenti. Non spero di vederlo neanche allenarsi con me nel mese di gennaio. Se succede che si allena a gennaio sarà una sorpresa positiva. Penso a Mancini che gioca oggi, non gioca domani, si fa male, è un tipo di calciatore che mi occupa i pensieri, Paredes può giocare? Non lo so, ha preso una botta incredibile con la Cremonese, avevamo temuto una frattura, non ce l’ha. Questi sono i giocatori che ci occupano i pensieri, non Tammy e Smalling. Huijsen dal punto di vista legale è disponibile per giocare, ma è un ragazzo che è arrivato ieri sera in hotel, che si è allenato oggi un’oretta, che ha fatto una riunione introduttiva per cercare di entrare nelle nostre dinamiche, nella nostra filosofia. Se mi chiedi se è preparato per giocare, se deve giocare gioca. Ha grande fiducia in se stesso, non ha esperienza di Serie A ma ha una fiducia tipica dei giocatori che ha potenziale. Sarà praticamente un debutto in Serie A, 10 minuti contro il Milan sono stati poca cosa. Difensori centrali per domani abbiamo Llorente, Mancini e Huijsen. Quello che possiamo avere da Bryan, da Celik sono tutti adattamenti”.

La Roma dovrà stringere i denti quanto meno fino alla trasferta di San Siro contro il Milan. “Per fortuna dopo il Milan c’è una settimana vuota in cui possiamo recuperare, ma sappiamo che è un accumulo molto difficile. Davanti in questo momento, con Lukaku, Belotti, Azmoun, Dybala e El Shaarawy, abbiamo varie possibilità. A centrocampo e in difesa siamo in difficoltà, la Coppa d’Africa ci ha complicato la vita, questo infortunio interminabile di Smalling dal punto di vista personale rovina la stagione, il fatto che Renato non è mai stato disponibile è una situazione difficile. Le situazioni di Pellegrini e Dybala sono diverse perché sappiamo che tornano dopo 2-3 settimane, ma Lookman va in Coppa d’Africa e loro hanno alternative, per noi è una situazione diversa. Lavoriamo partita per partita, con uno stadio che spinge, che è sempre lì. Andiamo con tutto, è una partita dura per noi, una settimana dura per noi, ma non sarà facile per l’Atalanta, la Lazio e il Milan. Non siamo facili per nessuno”.

Già, e allora, parola al campo, all’Olimpico dove il calcio dì’inizio è fissato per le 20.45.

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