Un José Mourinho a tutto tondo quello che affronta la conferenza stampa prima della partita con lo Sheriff, l’ultima del girone, con i giallorossi secondi dietro lo Slavia e al momento costretto agli spareggi contro una delle retrocesse dalla Champions. Il tutto in un Olimpico ancora una volta sold out. “Che posso dire – ha detto il tecnico -, il giorno che non sarà pieno lo stadio sarà una sorpresa negativa per noi. È bello, è una motivazione l’Olimpico così. Non gli interessa se ci sia una grande squadra, non ci sono condizioni. Domani dobbiamo vincere per loro, per noi, per il calcio perché il gioco va rispettato. Magari nessuno pensa che lo Slavia perda domani, ma tutto è possibile. E per questo noi dobbiamo vincere. I cambi ci saranno e saranno obbligati anche nel modo di giocare, però ci saranno opportunità per degli altri, come Belotti che lavora benissimo ed è in un buon momento di forma”.
Non ci sarà inveve Paulo Dybala, vittima di un nuovo infortunio. “Paulo l’anno scorso ha fatto un numero di partite più alto di quello che ha fatto con la Juve nella stagione precedente. Quest’anno ha avuto un problema a Cagliari e adesso questo, però alla fine è uno che quando sta in campo ci dà tanto. Preferisco dire che siamo fortunati ad averlo, e io come allenatore sono molto felice di averlo. Per il nostro gioco offensivo è un giocatore importante, ed è un peccato perderlo. Quando ci aspetta un ciclo di partite contro avversari di altissimo livello (Bologna, Napoli e Juve, ndr) ci mancherà tanto, però tornerà e quando lo farà la squadra sarà migliore”.
Out Dybala, pronto invece Renato Sanches: “Gioca domani. Lavora con noi da due settimane di fila senza giocare. Non ha giocato e ha lavorato con noi. Spero che la sua intensità aumenti. È un po’ frenato dalla paura di un infortunio muscolare. Spero che l’emozione della partita lo faccia andare dall’altro lato. Se non ci sta è dura giocare partite di livello e di intensità. Domani è importante per lui. Già sa che gioca e si è allenato in modo specifico. Domani mi aspetto 45-60 minuti veri”.
Tra poco riparte il mercato e una letterina sotto l’albero Mourinho l’ha già lasciata. “Il nostro mercato sarà sempre adatto a quello che noi possiamo fare. Io ci conto, sono l’allenatore. Noi siamo insieme, non è che io voglio una cosa, Tiago un’altra, i proprietari un’altra ancora. Vogliamo tutti la stessa cosa. Non sono geloso, ma il City ha pagato 80 milioni per Phillips e a gennaio lo manda via e ne prende un altro. Noi siamo una realtà diversa. Io vorrei 1-2-3-4 giocatori, vogliamo tutti cercare di migliorare la squadra, di essere più forti, ma abbiamo difficoltà nel farlo. Ti dico onestamente: se facciamo un difensore nel mercato di gennaio sono già felice. Mi piacerebbe di più? Certo, ma non è possibile. Loro stanno lavorando per darmi opzioni per un difensore, poi se lo prendiamo abbiamo difficoltà per la lista Uefa. Mi piacerebbe che la gente lo capisse e l’onestà quando di parla degli obiettivi. Una cosa è volere, una è potere. Non possiamo fare nulla di più di un difensore che possa aiutare. Ndicka non ci sarà dal 3 gennaio, Mancini è diffidato, Llorente resiste e continua a giocare, Smalling non ci sarà”.
Inevitabie un pensiero sul futuro a Roma. “Non devo pensare niente. Nella mia testa ho tutto chiaro. Le dimostrazioni del pubblico mi emozionano, creano più empatia con i tifosi. Ma non devono farlo per me. Sono i giocatori che devono sentire l’appoggio. Ma ovviamente li ringrazio”.
E allora spazio al campo, allo Sheriff prima del trittico terribile di campionato. Mourinho ci crede. La Roma, pure. Calcio d’inizio all’Olimpico alle ore 21.