Domani Roma-Fiorentina. Mourinho: “Mi aspetto una gara difficile”

Nella foto: José Mourinho

Tre vittorie ed un pareggio nelle ultime quattro, con la Roma salita al quarto posto, da difendere domani sera all’Olimpico dall’assalto di una Fiorentina in salute, staccata di una sola lunghezza dai giallorossi. Mourinho alle prese tra problemi di campo e procura federale dopo le frasi su Marcenaro. “Dalla giustizia sportiva mi aspetto giustizia – ha detto il tecnico giallorosso in conferenza stampa -. Non è stato un problema per me, la mia vita qui è il lavoro. Mi sono presentato spontaneamente e anche felice perché il procuratore mi ha dato l’opportunità con tutta la naturalezza di dire le cose che volevo. Non ho mai offeso l’arbitro, mai messo in dubbio la qualità dell’arbitro, l’espressione usata mi sembra normale, la utilizzo anche quando parlo di me stesso. E’ stata eventualmente capita in un modo diverso, ma durante la gara ha dimostrato di avere le capacità di gestire la gara e l’ho detto dopo il match. Non riesco a vedere problemi con questo. Mi aspetto giustizia. Frase sul giallo a Mancini? Non posso parlare di quello che è successo ieri. Sono andato con il direttore Pinto e l’avvocato Conte. Abbiamo incontrato Chiné e abbiamo parlato”.

Non accetta invece, Mourinho, il problema relativo alle frasi su Berardi. “E’ un problema del Sassuolo e di personalità. Quando mi hanno trovato prima e dopo la partita perché nessuno è venuto a dirmi niente. Mi hanno salutato con grande cordialità, poi il giorno dopo dicono di non essere contenti alla stampa. Questa è una questione di dignità. Mi sorprende. Quello che ho detto ho il diritto di dirlo, ma anche il dovere di difendere il calcio. E quello volevo fare, ci sono cose nel terreno di gioco che non possono succedere e invece accadano spesso”.

Innegabilmente fa piacere che Tiago Pinto si sia schierato dalla sua parte. “Per me Tiago Pinto è la Roma. Quando parla lui, parla la Roma. La vedo così. In quel momento ho sentito la società che parlava. Non mi aspetto sostegno quando sbaglio, ma quando non sbaglio e le mie parole sono normali ed equilibrate mi ha fatto piacere che il club mi abbia dato equilibrio emozionale per quella partita”. 

Intanto, quella che sta per concludersi, è stata una buona settimana di lavoro per Mourinho. “S’, è stata una settimana buona perché abbiamo potuto lavorare bene. Intensità alta, quello che di solito non possiamo fare quando giochiamo tanto. Smalling niente, non c’è alcun tipo di evoluzione. Kumbulla inizia ad allenarsi con noi, se tutto va bene potrà aiutare 10-15 minuti già con il Napoli o le prossime. Poi Renato Sanches e Pellegrini, gente che arriva da infortuni recenti, hanno avuto una buona settimana di lavoro da fare. Era da tanto che non si lavorava tutti insieme sui principi tattici. Pellegrini e Sanches in campo? Abbiamo bisogno di tutti. La nostra rosa se al completo è forte, con diverse opzioni e una panchina con più soluzioni. A centrocampo le scelte sono tante: c’è stata la crescita di Bove, che non è più un bambino. Quando non c’è qualcuno, a centrocampo qualcuno troviamo sempre. Chiaro che è importante avere tutti. Dobbiamo abbiamo 6 giocatori a disposizione, un numero ottimo. Renato è migliorato. Lorenzo ha lavorato in maniera ottimale. Ci sono tante partite importanti: a gennaio abbiamo una partita di Coppa e forse due. Il problema è la difesa, soprattutto con Ndicka che partirà e sarà ancora più difficile”.

Domani la Fiorentina, la prima di un poker di gara fondamentali per il futuro romanista: poi ci sarà il Bologna al Dall’Ara, il Napoli all’Olimpico e la Juve il 30 dicembre a Torino. Mourinho si concentra sulla prima gara. “La Fiorentina ha un’ottima rosa ed è una squadra di grande qualità con un’identità propria e che gioca per i nostri stessi obiettivi come dimostra la classifica. MI aspetto una gara difficile”.

Alla domanda se firmerebbe un possibile rinnovo, lascia scorrere tutto sulle spalle. “E’ una domanda ipotetica perché non è successo. Non mi piace rispondere a domande ipotetiche. Se quel sostegno mi ha fatto piacere? Certo, io do tutto per la Roma. Non è un segreto che oggi ci sia Dan Friedkin insieme ai due sue figli qui e che siamo stati insieme. Il rapporto è buono, ma se mi chiedete se abbiamo parlato di futuro la risposta è no”.


P