Carlo Bianchi
MADRID Pur con sensibile ritardo rispetto all’ora programmata, Walter Mazzarri, neo allenatore partenopeo, si presenta nella sala stampa al Bernabéu ubicata al secondo sottoterra con il suo solito piglio e manifestando una positività finora sconosciutagli. E subito ad entrare nel vivo del discorso, della sfida di domani sera. “Domani abbiamo un test fondamentale in Champions contro la più forte squadra del mondo. Intanto abbiamo vinto a Bergamo, dobbiamo tornare a fare del nostro meglio in ogni partita che giochiamo. Cosa ci siamo detti con il presidente al momento della firma? Con il presidente la stima c’è da anni, vogliamo ripartire dal gioco, ricominciare a vincere, a Bergamo è andata bene, vediamo come la mettiamo domani”.
Mazzarri ritrova Ancelotti, e sarà un bel vedere. “Abbiamo un rapporto incredibile, è una persona squisita oltre a un grandissimo allenatore. Domani non andremo però in campo noi due, ma le nostre squadre. Se merita il rinnovo? Merita di starci a vita secondo me per il tipo di allenatore e di persona che è. Se l’ho sentito? Prima delle partite anche se fosse mio fratello non lo contatterei per correttezza”.
Idee chiare su quello che sarà l’atteggiamento tattico dei suoi. “L’anno scorso il Napoli ha sposato il concetto del gioco, noi quando è possibile dobbiamo ripartire proprio da lì. Devo aiutare questi ragazzi a ritrovare quel filo conduttore, come nel primo tempo di Bergamo. Da ora in poi proveremo sempre a giocare a calcio. Su come giocheremo, come faccio a dirvelo? Quando scenderemo in campo domani vedremo se quello che ho spiegato ai ragazzi si vedrà effettivamente. Voglio una squadra corta, organizzata e concentrata, come si è visto in parte nel primo tempo di Bergamo. Poi è chiaro che domani affrontiamo una delle migliori rose al mondo come il Real”.
Ha girato molto a cavallo delle due esperienze, e vuole continuare ad incidere. “Ho studiato, ho allenato all’estero, di testa vi assicuro che sono più giovane che mai anche se qualcuno mi dice che sono invecchiato. Sono carico a mille per fare del mio meglio sia per questi tifosi sia per questa società. Cosa significa a livello personale tornare in Champions? Io mi concentro sui giocatori, non su di me. Non vedo l’ora di scendere in campo domani e di trasmettere qualcosa a questi ragazzi. Per quanto mi riguarda, a 62 anni so dominare le emozioni”.
Domani, sicuro spazio anche per Osimhen. “Ci parlerò, non vogliamo sovraccaricarlo ma domani giocherà sicuramente un tempo. Dobbiamo ancora decidere se partirà dall’inizio o entrerà durante la partita”.
La qualificazione è ad un passo, magari ottenerla proprio domani. “QRicordate quando giocammo contro il City da esordienti o quasi in Champions? Il bello del calcio è che non devi mai porti limiti, facendo anche cose che sulla carta sembrano impossibili. Io spero sempre di fare qualcosa di importante”.
Probabile di qui alla fine, una alternanza di portieri. “Gli altri allenatori non mi sembra che diano la formazione. Vedrò strada facendo, ora come ora Meret è titolare poi in Coppa Italia vedremo se schierare Gollini. Mi fido del loro preparatore”.
Davanti un certo Bellingham che all’andata ha inciso e non poco. “Bellingham è un fenomeno, come ce ne sono tanti altri. È un grandissimo giocatore, che potrebbe anche essere o diventare uno dei numeri uno. Però aspettiamo un attimo… Noi allenatori pensiamo sempre alla squadra e non al singolo”.