Dimenticare la sconfitta di Milano con l’Inter e ripartire. Settimana delicata per la Roma: domani il Lecce, poi lo Slavia aPraga in Europa League ed infine il derby. Otto giorni per tornare a volare alta. I giallorossi ritrovano Mourinho che ha scontato la squalifica, ma il tecnico recupera anche due pedine di peso come Dybala e Renato Sanches. “Paulo e Renato – dice il tecnico in conferenza – tornano in squadra, anche se non sono ancora al massimo. Lo fanno però senza rischio secondo il reparto medico e atletico, questa è la cosa più importante, anche per i giocatori, che devono giocare in fiducia”.
C’è il Lecce squadra sempre difficile da affrontare. “Una squadra di contropiede, sono fortissimi e molto veloci su entrambe le fasce. Hanno soluzioni per cambiare durante la partita. Hanno un allenatore bravo che sa organizzare la squadra anche in difesa e in fase di costruzione, in tutte le partite ha lottato fino alla fine con l’eccezione della sfida al Napoli”.
La lingua batte dove il dente duole, con la Roma con una rosa limitata. “Non sono pochi cinque titolari che mancano per noi. Se ne mancano cinque all’Inter e al Milan, ma anche alla Fiorentina e all’Atalanta, loro hanno cinque sostituti, noi no. I sostituti? Abbiamo giocatori diversi o ancora in formazione, come Bove e Zalewski. Giocano nella Roma, ma non sono ancora giocatori finiti. Dopo l’Inter non avevo un sentimento di insoddisfazione, abbiamo fatto una partita al massimo delle nostre potenzialità in cui siamo stati in gara fino alla fine con metodo e organizzazione, magari con un po’ di fortuna potevamo portarla a casa. Sono stato triste per lo sforzo dei giocatori che avevano giocato tante partite di fila e se la sono vista con gente fresca, ma ero soddisfatto. Il gol era evitabile, ma le gambe e la freschezza contano, per non parlare dei cartellini subiti. Ci siamo giocati fino alla fine la partita contro la squadra migliore d’Italia”.
A frenare i giallorossi il gran numero di partite e un calendario mai alleato. Mourinho non ha dubbi. “Il numero di partite lo sappiamo prima dell’inizio della stagione. Alcune squadre hanno più potenziale di altre. Se noi avessimo sei difensori centrali non ci sarebbero problemi nel giocare ogni tre giorni. La parola alibi si utilizza soprattutto quando si perde, non anticipatamente. Noi parliamo del calendario dall’inizio, non dopo le sconfitte. Nel calcio però c’è gente che non appartiene a questo mondo, ci arrivano per status, politica, paracadutata per la bella cravatta. Dobbiamo rispettare queste persone, ma non vale la pena fare polemica, è come se io parlassi di critica cinematografica o fisica atomica. Non sanno cosa significa accumulazione e giocare ogni tre giorni, oppure fanno finta di non saperlo e questo sarebbe più grave. Eppure nella Lega c’è qualcuno che ha lavorato nel calcio e ha esperienza di questi aspetti. Se la società non pone questo problema a livello istituzionale, io non posso farci niente. Con la Lazio accadrà la stessa cosa, ma i tifosi non sono scemi. Se fischiano sempre l’inno della Lega ci sarà una ragione”.
Roma-Lecce si gioca all’Olimpico con inizio alle ore 18.