Restare campioni

Salvatore Savino *

La lunga estate calda sembra essere ormai sul viale del tramonto, e già i cuori dei tifosi sono in fermento per la stagione calcistica appena iniziata.

L’ emozione di rivedere dopo tanti anni la nostra maglietta con lo scudetto cucito sul petto, e’ ormai passata, riposta già nei cassetti della memoria  Ora é  il tempo di difenderlo,  questo scudetto, sui campi della serie A dove, tranne forse per sparute unità ci accolgono con una ostilità ed un astio che vanno ben oltre il campanile calcistico. A tal proposito, quest’anno sarebbe gradito vedere che i provvedimenti contro questi comportamenti indegni vadano ben oltre la ormai conosciuta multa precompilata di poche migliaia di euro, risibili per un bilancio di una società del massimo campionato. Vedere i tifosi di una squadra che vanno ad accogliere un loro nuovo calciatore, e, anziché osannare lui, si dedicano ai fenomeni della vulcanologia e della sismologia partenopea, dovrebbe far capire che il fenomeno non è di campanilismo ma di profondo disagio sociale, e bisogna intervenire subito e drasticamente. Torniamo al calcio che ci piace, quello giocato. Il Napoli, campione d’Italia, ha cambiato allenatore dopo la schiacciante ed entusiasmante vittoria dello scorso torneo. Spalletti ha preferito scegliere di riposare, per riprendersi dallo sforzo compiuto per raggiungere lo storico obiettivo. Siamo molto felici, anche per chi tifa per la nazionale, che l’offerta della federazione sia stata il giusto conforto per il tecnico toscano, che si è velocemente sentito di nuovo in forma, ed ha di nuovo rimesso la tuta per tornare in panchina e guidare la nazionale italiana. Su quella del Napoli, ne ha preso il posto il francese Rudi Garcia, rientrato in Italia molti anni dopo l’esperienza nella Roma giallorossa. Sin dai primi giorni di ritiro precampionato, le idee del nuovo tecnico si sono cominciate a vedere: rispetto allo scorso anno, la novità che salta gli occhi subito è la maggiore duttilità tattica, rispetto al pragmatismo a tratti assolutista di Spalletti e del suo 4-33 di dominio, di possesso e gestione del pallone. Garcia ha mostrato una maggior propensione alla varietà di modulo e di sviluppo della manovra. Sulla falsariga del modo di giocare precedente, gli allenamenti e le prime partite, hanno evidenziato, ad esempio, una minor gestione del possesso palla, sfruttando maggiormente il veloce ricorso alla profondità. Altri elementi di diversità sono, ad esempio, un maggior ricorso al tiro da lontano, arma praticamente mai adottata lo scorso anno, l’accentramento di Kvara, ora potenzialmente più vicino alla punta centrale, oppure, in fase difensiva, una linea dal baricentro leggermente più basso, talvolta con uno dei centrali (preferibilmente per ora Juan Jesus), che assume addirittura il ruolo di libero, nel calcio della memoria. che gestisce appunto la linea, ne coordina i movimenti, interviene come ultimo baluardo difensivo. Del resto, senza avere per ora difensori dal recupero prodigioso come koulibaly prima e Kim poi, in attesa di vedere all’opera il nuovo brasiliano, di cui parleremo tra poco, è logico non lasciare ampi spazi di campo da dover coprire alle proprie spalle. Interessante anche l’impiego, visto in qualche occasione, di Leo Ostigaard in sostituzione di Lobotka, non nel ruolo di regista e direttore d’orchestra, ma come frangiflutti davanti alla difesa, lui tra l’altro ottimo colpitore di testa. Vediamo un attimo invece ad oggi, oltre alle novità tattiche, chi sono i volti nuovi della squadra azzurra con un breve commento personale. Natan, miglior difensore Under 23 del Brasile, ma con già numerose presenze nel campionato sudamericano, viene in teoria per sostituire Kim. Il compito è improbo,  ai confini dell’impossibile, ma il Napoli punta su questo ragazzo di piede Mancino, dall’ ottima tecnica individuale per l’impostazione dal basso, e anche dalla notevole aggressività difensiva. Ora però, deve imparare bene la lingua, il modo di giocare in Italia, che è certamente diverso dal Brasile, ma ci sono tutte le premesse e le possibilità perché diventi un grande difensore, anche in Italia.  Cajuste : il duttile centrocampista svedese, di grande fisicità, e’ un altro calciatore moderno, che può svolgere più ruoli nel centrocampo, dalle funzioni di interdizione di un Anguissa, agli inserimenti da mezz’ala di uno Zielinski, al raziocinio del giro palla di un Lobotka. Non sto magnificandolo come il nuovo profeta del calcio, ma di certo è un ragazzo capace di giocare ad alti livelli, con testa alta, buona tecnica. Sfortunato nell’occasione del rigore procurato a Frosinone, deve limitare la sua irruenza, ma è di certo un ottimo calciatore. Lindstrom . Mentre vi scrivo, il giovane campioncino danese non ha ancora nemmeno svolto il primo allenamento in maglia azzurra, per cui devo parlare del pregresso. Nasce trequartista, per poi spostarsi sugli esterni. Ha i suoi migliori pregi nella tecnica e nella velocità, e sarà  un’arma a mio parere utilissima per Garcia,  che con lui completa una batteria, tra centrocampisti ed attaccanti, che pochissimi altri club di rango possono vantare. Questo ad oggi lo stato dell’arte. Nelle prime due partite, certo con avversari non di primissimo livello, ma comunque degni di rispetto, vedasi la sconfitta dell’Atalanta a Frosinone, Il Napoli ha vinto surclassando gli antagonisti in campo, con un divario tecnico e tattico a tratti persino irridente. Sabato ci attende la Lazio di Sarri, ancora a zero punti e carica di rabbia. Sarà la prima partita di una certa difficoltà, ma sta a Garcia e ai suoi ragazzi, giocando al livello di cui sono capaci, renderla una nuova, ennesima passerella, davanti all’innamorato popolo azzurro. Chiudo proprio con questo. Il popolo azzurro deve essere innamorato, deve coccolarsi la sua squadra, il suo allenatore nuovo, i campioni d’Italia così come i nuovi calciatori. Dobbiamo essere uniti sempre, perché l’anno scorso si è vinto anche grazie a questa coesione. Vincere è difficile, ma ripetersi lo è molto di più. Ci saranno tutti contro, come sempre e ancora oltre ancora di più. Sta a noi non lasciarci scalfire. Tutti insieme e tutti uniti possiamo vincere. Ancora e ancora.Forza Napoli Sempre

  • Scrittore, tifoso Napoli


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