Il Verona resta in A: 3-1 allo Spezia

Nella foto: esultanza Cyril Ndonge (foto Matteo Papini/Image Sport)

Simone Meloni

L’ultima appendice della stagione 2022/2023 regala un posto in paradiso al Verona e spedisce nell’inferno della Serie B lo Spezia, dopo tre campionati disputati in massima divisione. Una retrocessione ai limiti del paradossale per gli aquilotti, che per buona parte del torneo hanno riservato un discreto margine sulla zona rossa della classifica, pagando severamente un girone di ritorno disastroso. 

Partita da dentro o fuori, che le due squadre interpretano con il coltello tra i denti sin dalle prime battute, forti degli oltre quattromila tifosi per parte che le hanno accompagnate questa sera in quel di Reggio Emilia. Dopo 5’ sono gli scaligeri a passare in vantaggio con Faraoni: il tiro dalla media distanza dell’ex interista viene deviato da Ampadu e finisce alle spalle di Dragowski. Avvio choc per la squadra di Semplici, che tuttavia prova sin da subito ad attutire il colpo, portandosi avanti alla ricerca del pareggio. Al 15’ è proprio Ampadu a riequilibrare il punteggio: la sua conclusione da fuori viene deviata, rendendo vano il tentativo di salvataggio da parte di Montipò. A questo punto sembra che i liguri possano prendere in mano il pallino del gioco, con un Verona che nei minuti successivi alla rete subita arretra sensibilmente il proprio baricentro. Ma è solo un’impressione. Al 25’, infatti, Djuric serve Ngonge che con un rasoterra chirurgico riporta avanti i veneti. Il belga è scatenato e un quarto d’ora più tardi – al termine di una sortita offensiva in solitaria – cala il tris, mettendo nelle tasche del Verona una buona fetta di salvezza. Si va negli spogliatoi sul 3-1 per i gialloblu, con lo Spezia e i suoi tifosi frastornati, che ora vedono l’inferno in fondo alla strada. 

Nella ripresa diversi cambi nelle due formazioni. Verde prende il posto di Wisnieski nello Spezia, mentre Zaffaroni entrano Verdi e Cabal al posto di Lazovic e Dawidowicz. I bianconeri tentano il tutto per tutto, evidenziando però una certa fatica in fase di costruzione. Il Verona si difende e gioca al contenimento, forte del vantaggio. Al 60’ l’episodio che potrebbe riaprire la contesa: Shomurodov supera l’estremo difensore avversario in uscita con un pallonetto, ma Faraoni impedisce al pallone di entrare deviandolo con la mano. Espulsione e calcio di rigore per i liguri. Dal dischetto va Nzola ma il tiro è troppo debole e Montipò lo neutralizza facilmente. Esplosione di gioia nel settore occupato dai veronesi, rabbia e sconforto in quello spezzino. Nel finale ancora Montipò suggella la sua prestazione maiuscola con tre interventi, praticamente consecutivi, su Nzola, Verde e Ampadu. Sempre il belga, al 92’, colpisce una traversa mettendo la parola fine a una gara e a una stagione stregata. L’Hellas Verona rimane in Serie A, lo Spezia retrocede in B e dovrà rimboccarsi le mani per tentare un pronto ritorno, in un campionato cadetto che si preannuncia agguerrito e stracolmo di piazze storiche del calcio nazionale.

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