Massimo Ciccognani
BUDAPEST L’Europa League è del Siviglia che batte la Roma, ma solo ai calci di rigore. Uno a uno regolamentari e supplementari, poi il 3-1 andaluso dal dischetto, con gli errori di Mancini e Ibanez a condannare i giallorossi. Una partita infinita, fatta di centocinquanta minuti di gioco, due tempi, altrettanti supplementari e quasi trenta di recupero. Non è bastato, perché l’Europa League è stata affidata alla lotteria dei calci di rigore e il definitivo 5-2 finale.
Le scelte dei due tecnici
Atmosfera da paura alla Puskas Arena. Tra Siviglia e Roma c’è in palio la conquista dell’Europa League. Nella Roma (3-4-2-1), c’è Dybala che gioca dal primo minuto accanto a Pellegrini alle spalle di Abraham. Dietro difesa che è quella titolare, con Mancini, Smalling e Ibanez davanti a Rui Patricio. In mezzo Cristante e Matic, con Celik a destra e Spinazzola a sinistra. Nel Siviglia, Mendilibar si affida al solito 4-2-3-1. Bono tra i pali, Navas, Badé, Gudelj e Telles nei quattro dietro. Rakitic e Fernando cerniera davanti alla difesa, mentre davanti c’è En-Nesyri con Ocampos, Oliver Torres, e non Suso, e Gil alle sue spalle. Direzione di gara affidata all’inglese Anthony Taylor.
Che Joya per la Roma
Un primo tempo come ci si aspettava, la Roma fa la partita, blocca sul nascere gli spunti degli avanti sivigliani in avvio, trova il vantaggio con l’uomo che da solo fa come fare la differenza anche con una gamba sola, ovvero Paulo Dybala. Finale di tempo con il ritorno del Siviglia e il palo di Rakitic nel corso dei sette minuti di recupero assegnati nella prima frazione.Partita maschia, spezzettata. Siviglia e Roma non se le mandano a dire, è una battaglia in mezzo al campo. La Roma parte meglio e subito occasione per Spinazzola: imbucata di Dybala per Celik che mette in mezzo per l’altro esterno che prova a piazzare il destro, debole e centrale che finisce tra le braccia di Bono. Match bloccato, serve il guizzo del campione. Ed eccolo chiamato poco dopo la mezz’ora. Cristante protegge il pallone, poi innesca Mancini che serve una palla d’oro a Dybala che ha piedi buoni, scelta di tempo per incrociare sul palo più lontano dove Bono non può arrivare: 1-0 Roma. Vantaggio meritato per i giallorossi che reclamano anche un calcio di rigore per un fallo in area di Gudelj su Abraham. Sette di recupero, nei -ali cresce il Siviglia che guadagna campo e sfiora il pari con un sinistro velenosissimo di Rakitic che finisce la sua corsa sul palo.
Autorete Mancini
Doppio cambio per Mendilibar che inserisce l’ex Lamela e Suso al posto di Oliver Torres e Gil. Adesso è il Siviglia a spingere, con la Roma chiamata a difendersi. E a soffrire. E al primo assalto, il Siviglia trova il pari, in maniera anche fortunosa, perché Navas va sul fondo e la mette in mezzo dove Mancini, preoccupato dal possibile inserimento di El-Nesyri mette nella propria porta: 1-1 e tutto da rifare.
Non si sblocca, supplementari
Continua a spingere il Siviglia, con qualità. Ma la Roma c’è, non molla e riparte. Gran mischione in area andalusa dopo una punizione, con Cristante, Smalling e Mancini che non riesco a spedirla dentro. L’ultimo a toccare è Ibanez, palla svirgolata, fuori. Mourinho richiama Dybala che ha dato tutto, dentro Wijnaldum nella Roma. E a quindici dalla fine, alytro cambio, con l’ingresso di Belotti per Abraham. E a stretto giro il Siviglia reclama un calcio di rigore per un presunto contatto Ibanez-Ocampos. Taylor indica il dischetto ma è bravo ad andare a rivedere al monitor dove è chiaro che l’intervento di Ibanez è sul pallone. E niente rigore. Ma il Siviglia è messo meglio, controlla, riparte. Roma stanca. Dieci alla fine, con gli andalusi che attaccano, Smalling è un muro, la Roma non molla. Reclama un rigore per un mani di Fernando in area, ma Taylor fa proseguire. Poi Belotti sbaglia da un metro, palla fuori a sette dalla fine. Ma che occasione la Roma. Finale all’arma bianca. Sei di recupero. Ci prova El-Nesyri di testa, palla alta. Siviglia ventre a terra, la Roma stringe i denti. Finisce qui, servono i supplementari.
Non si sblocca
Dentro Montiel e Rekik nel Siviglia, fuori Navas e Telles, mentre Zalewski prende il posto di Celik. Primo supplementare senza nulla da dichiarare. Altri quindici minuti per evitare la lotteria dei calci di rigore. Dentro Llorente ed El Shaarawy al posto di Lorenzo Pellegrini e Spinazzola nella Roma. Partita bloccata mentre i secondi passano inesorabilmente. Ne mancano appena due ai calci di rigore e Mourinho getta nella mischia Bove al posto di Matic. Altri sei minuti di recupero che in tutto fanno venticinque, oltre ai centoventi giocati. Una partita infinita, dove testa, gambe e cuore non bastano. Entra Marcao per Gudelj a pochi spiccioli dalla fine. L’ultima occasione è per la Roma dopo 150 minuti di gioco. Punizione di Zalewski, palla deviata in angolo. Ancora Zalewski dalla bandierina, di testa Smalling, la traiettoria sorprende Bono ma la palla colpisce la traversa. Può bastare. Si va ai calci di rigore.
Vince il Siviglia
Si batte sotto la curva riservata ai tifosi del Siviglia. Primo a battere il Siviglia. Dal dischetto Ocampos che non sbaglia: 1-0. Tocca a Cristante, freddo: 1-1. Lamela ed è 2-1 Siviglia. Tocca a Mancini, Bono intuisce e devia con il piede. Siviglia che resta avanti. Tocca a Rakitic che spiazza Rui Patricio: 3-1. Dal dischetto Ibanez, finta, controfinta e palla sul palo. Si resta sul 3-1 Siviglia. Ruio Patricio si distende alla sua destra e para su Montiel, , ma c’è invasione e Taylor fa ripetere. E stavolta non sbaglia. E’ il 4-1 dal dischetto che regala la Coppa al Siviglia. Roma a testa alta. Ha fatto il massimo, arrendendosi solo ad una lotteria che non sempre premia il più meritevole.