Serie B. Sfida tra neopromosse: il Frosinone stende il Genoa

Nella foto: esultanza Frosinone (foto di Antonello Sammarco/Image Sport)

Marco Grande

Il Frosinone entra di diritto nell’olimpo del calcio nazionale: il 3-2 sul Genoa, infatti, vale ai frusinati il primo tricolore cadetto della loro storia. Coronata con la lode un’annata memorabile per la banda di Grosso, che di fatto ha un motivo in più per festeggiare la terza promozione nella massima serie dei suoi. Il trenta pieno va comunque al Genoa e al suo condottiero Gilardino, che ha saputo dare una solida identità alla sua squadra e riportarla nel paradiso calcistico. Il match si decide già nel primo tempo, con le reti di Bocala e Mazzitelli che rimontano, in rapida successione, l’exploit iniziale genoano targato Badelj. La partita è caratterizzata (e condizionata) dal rosso destinato a Bani, trascorso nemmeno un terzo di gara. Decisione che, come prevedibile, incanala il match dalla parte dei padroni di casa. Non demerita affatto il Genoa, che però, inevitabilmente, subisce il contraccolpo psicologico dopo l’irreversibile sanzione.

Grosso e Gilardino, campioni anche in panchina

La sfida tra il Genoa e il Frosinone coincide con lo storico meeting tra i due campioni del Mondo del 2006, Grosso e Gilardino, due grandi amici che si ritrovano da rivali, ma giusto il tempo di novanta minuti. Il cielo grigio di Frosinone si rivela da subito l’esatto opposto dell’atmosfera con cui le due squadre scenderanno in campo. Un clima misto tra l’esaltazione dovuta all’atteso salto di categoria e l’agonismo di chi vuole a tutti i costi chiudere bene l’anno. “Stirpe” tutto esaurito. L’intero stadio canta e sventola all’aria le bandiere nella speranza che, al fischio finale, ci sia il bagno di gioia. Risponde presente anche lo spicchio di stadio riservato ai tifosi genoani, che partecipano in massa all’ultima trasferta dell’anno. Pomeriggio speciale anche per quattro storici ex della società ciociara: trattasi di Danilo Soddimo, Marco Cari, Angelo Brunello e Paolo Santarelli. Tutti invitati, su iniziativa della Lega serie B, a seguire il match da bordocampo, dopo aver raccontato in mattinata, al Parco Matusa, la loro esperienza nelle file del Frosinone che è stato. Un’idea promossa per avvicinare i giovani tifosi alla storia e ai valori del club.

Cosi in campo

Grosso deve rinunciare agli indisponibili Bocic, Frabotta, Lulic, Ravanelli, Mulattieri e Oyono. Nel 4-3-3 dei laziali, tra i pali c’è Turati. In difesa, capitan Lucioni è affiancato da Kalaj, Cotali e Sampirisi. In avanti, spazio ad Insigne, Borrelli e Bàez, con Gelli, Mazzitelli e Boloca ad agire sulla linea di centrocampo. E’ invece 3-5-2 per Gilardino, con Martinez in porta e Bani, Vogliacco e Dragusin dietro. I cinque di centrocampo sono Hefti, Badelj, Aramu, Frendrup e Sabelli. In avanti, ecco il tandem composto da Ekuban e Salcedo. Arbitra il signor Ginpiero Mele di Nola, assistito al Var da Gianluca Manganiello e Luca Massimi.

Gialloblù in rimonta all’intervallo

Lo Stirpe è una bolgia e la squadra di casa lo percepisce sin dalle prime battute. Il Frosinone parte meglio sul piano della padronanza territoriale, ma al primo vero tentativo, verso il quarto d’ora, va avanti il Genoa con Badelj, che lascia tutti a bocca aperta con un gran destro da fuori al volo, da trentacinque metri, che si stampa sotto l’incrocio, niente da fare per Turati. Il Frosinone appare disorientato, ma la sensazione è transitoria e dura davvero il tempo di un qualche giro d’orologio. Lo stordimento lascia presto spazio all’episodio che cambia la partita. Alla mezzora, il Genoa rimane in inferiorità numerica, complice il fallo di Bani, a ridosso del limite dell’area di rigore, su Borrelli, colpito duramente (ed inutilmente) alla caviglia. Dopo l’esame al Var, Miele estrae il rosso. Per il Genoa, la doccia fredda non è affatto finita, piuttosto è doppia: dalla mattonella, infatti, la splendida parabola col destro di Mazzitelli non lascia scampo a Martinez, finendo alle spalle del portiere spagnolo. Uno a uno e partita da riscrivere ed aggiornare. Il Frosinone flirta con l’idea del sorpasso e fa le prove generali con Boloca e Gelli, ma entrambi i tentativi sono out. Intanto i decibel crescono di minuto in minuto, i padroni di casa lo percepiscono e trovano il modo di mettere la freccia per sorpassare. Lo fanno verso lo scadere di parziale. Dalla sinistra, Cotali innesca Boloca che la piazza all’angolino, laddove i guantoni di Martinez non arrivano. Due a uno. Apoteosi e delirio allo Stirpe, coi ciociari che si trovano a quarantacinque minuti dal verdetto che sognano da nove mesi.

Vince il Frosinone, Genoa a testa altissima

La ripresa non è particolarmente spettacolare, dal punto di vista delle occasioni. Scema parecchio l’intensità che aveva caratterizzato il primo tempo. Il match diventa di ordinaria amministrazione per quelli di Grosso, che però troveranno il tempo per pungere ancora. La superiorità numerica che il Genoa subisce  si sente parecchio e lo stacco, poco dopo, di un indisturbato Mazzitelli in mezzo all’area, sul quale Martinez si fa trovare ben preparato, ne è la conferma. A un quarto d’ora dal termine, arriva la sentenza definitiva, che manda in estasi lo Stirpe: la firma è quella di Borrelli, la penna gliela offre il subentrato Rodhèn. Azione vincente del classe ’91, che dalla sinistra mette in mezzo. Borrelli non deve far altro che spingere in rete a porta sguarnita: 3-1. Lo Stirpe alza il volume, i minuti che passano conducono alla passerella finale dei ciociari. Il Genoa, nel frattempo, va a segno con il subentrato Gudmundsson, in extremis, che riduce lo svantaggio. Troppo tardi perché, dopo quattro minuti di recupero, arriva il fischio finale. Che consegna lo storico scudetto al Frosinone ed un meritato secondo posto al Genoa. Questo il verdetto del campo. Ma non è finita qui, questo era solo l’antipasto. Il primo e il secondo, infatti, lo gusteremo soltanto nella prossima serie A.

Benevento e Spal retrocesse

Chi sorride, e chi invece si dispera per la retrocessione in C. È il caso del Benevento, cui non basta il 2-1 del Vigorito sul Modena, e della Spal (che perde in casa per 1-0 col Parma). Spera ancora il Perugia (che perde 3-2 a Venezia). Gli altri risultati della 37esima giornata: Cagliari-Palermo (2-1), Bari-Reggina (1-0), Ascoli-Cosenza (1-1), Como-Ternana (3-1), Brescia-Pisa (1-1), Südtirol-Cittadella (1-1).

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