UEL. Roma, un poker al Feyenoord che vale la semifinale

Nella foto: Pellegrini esulta (foto Gino MANCINI)

Massimo Ciccognani

Emozioni, gol, roba da cuori forti. La Roma va in semifinale, travolge il Feyennord (4-1) ribaltando l’1-0 di Rotterdam. Ma non è stato così facile come il risultato potrebbe indirre a pensare. Partita difficile. Dopo un primo tempo senza graffiare, la Roma trova il vantaggio con Spinazzola. Attacca alla ricerca del raddoppio e finisce per incassare il pari a dieci dalla fine. L’Olimpico soffia alle spalle dei giallorossi. Entra Dybala, firma il 2-1 e porta la Roma al supplementare. Dove non c’è partita: arrivano i gol di El Shaarawy e Pellegrini a sancire il 4-1 che regala ai giallorossi la semifinale contro il Bayer Leverkusen che con lo sgesso punteggio ha eliminato in trasferta il Gilloise dopo il pari dell’andata.

Le scelte degli allenatori

Mourinho si affida all’Olimpico, ennesimo sold out stagionale (66.742mila spettatori), per recuperare l’1-0 di Rotterdam e centrare la qualificazione alle semifinali. Qualche modifica sostanziale negli uomini. Schieramento 3-4-2-1: il tecnico giallorosso si affida a Belotti in prima linea con Pellegrini e Wijnaldum a sostegno. In mezzo Cristante e Matic, con Zalewski e Spinazzola esterni. Dietro, davanti a Rui Patricio, Mancini, Smalling e Llorente, con Ibanez in panchina insieme a Dybala e Abraham. Il tecnico olandese Slot schiera i suoi con il canonico 4-3-3. Davanti c’è Gimenez con Idrissi e Jahanbakhsh. Tra i pali Bijlow, quindi difesa composta da Geertruida, Trauner, Hancko e Hartman. Nei tre di centrocampo Kokcu, Wieffer e Szymanksi. Arbitra l’inglese Taylor

La Roma non graffia

Un primo tempo senza graffiare. La Roma parte fortissimo, ma senza riuscire a trovare lo spiraglio per pareggiare il match dell’andata. Pressing alto dei giallorossi che schiacciano gli olandesi nella propria metà campo e subito ci provano prima Pellegrini, poi Cristante, con Bijlow che prima smanaccia ij angolo poi vede la conclusione del numero 4 giallorosso sfilare di poco fuori. La Roma sfonda con regolarità a sinistra dove Spinazzola si esalta nell’uno contro uno. Ma la prima vera parata, è di Rui Patricio su Szymanski. Non è fortunata la formazione di Mourinho che perde anche Wijnaldum dopo una ventina di minuti. Al suo posto El Shaarawy. Cala l’intensità della manovra giallorossa e i Feyenoord respira riuscendo anche a farsi vedere dalle parti di Rui Patricio. Rosso per Foti per un “contatto” ravvicinato con Gimenez che cade a terra manco fosse stato abbattuto da un mig russo. Si scaldano gli animi, partita spezzettata e inevitabilmente si gioca anche meno. All’intervallo è 0-0 e ci vorrà qualcosa di più per spostare la qualificazione.

La sblocca Spinazzola, Paixao gela l’Olimpico

Si ricomincia con un altro episodio poco fortunato per la Roma. Pellegrini si inserisce sul centro di Zalewski a botta sicura, palla sul palo. La Roma insiste e dopo dieci minuti la rimette in parità. Il gol del vantaggio porta la firma di Leonardo Spinazzola con una conclusione “sporca” sulla quale Biljlow può nulla: palla all’angolino a baciare il palo ed è 1-0 Roma. Si scalda l’Olimpico, adesso è un’altra partita perché tra andata e ritorno il punteggio è in perfetta parità. Feyenoord schiacciato nella propria metà campo, la Roma insiste. Olandesi a perdere tempo per spezzare il ritmo romanista. Mancini svirgola, Belotti non riesce a ribadire in rete da due passi. Poi El Shaarawy, su assist di Belotti, calcia troppo debole. Tre cambi per Mourinho: fuori Llorente, Zalewski e Belotti, dentro Ibanez, Abraham e Dybala. Gelo all’Olimpico quando Smalling, dopo un contrasto, va a terra e si tocca il flessore. Abraham di testa libera al tiro Cristante che la mette dentro. Strozza che rimane in gola, tutto fermo: Taylor vede una spinta dell’inglese e annulla. Smalling non ce la fa, dentro Celik. La Roma si scopre e il Feyenoord la punisce: centro di Szymanski, Paixao, appena entrato, solo in area, stacca in solitudine e la mette dentro: 1-1 e qualificazione che torna nelle mani degli olandesi.

Dybala porta la Roma al supplementare

L’Olimpico capisce il momento e canta. La Roma non molla e ci prova e a uno dalla fine trova il vantaggio. Gran combinazione Pellegrini-Dybala con l’argentino che da terra trova il sinistro magico che va a morire sotto il sette: 2-1 Roma. Cinque di recupero, l’Olimoico è una bolgia, ma i secondi passano inesorabilmente, ci prova ancora Dybala e il portiere olandese si allunga e spazza via. Ancora un minuto da giocare. Taylor dice che basta così, si va ai supplementari.

El Shaarawy e Pellegrini la chiudono

Subito Dybala, sinistro a giro, Bijlow manda in angolo. Dalla bandiera pennellata dell’argentino per il colpo di testa di Ibanez a botta sicura, altro palo. Sulla ribattuta Abraham non trova il tap in vincente. La Roma mette le tende nella metà campo avversaria, l’azione dell’allungo è da manuale. Tutto di prima, Pellegrini, Abraham e filtrante per il tap in di El Shaarawy che fa esplodere l’Olimpico: 3-1. La Roma insiste, Bijlow esce a valanga su Abraham, lanciato nello spazio da Mancini, ribattendogli la conclusione da due passi. Secondo supplementare. Dentro Kumbulla, fuori El Shaarawy. La Roma è padrona del campo e scappa via anche se per il quarto gol ci vuole la visione al Var. Dybala apre per Abraham che calcia a botta sicura, Bijlow ci mette una pezza, ma la ribattuta è di Pellegrini che mette dentro: 4-1. L’Olimpico è una bolgia e accompagna il match fino alla fine. E quando Taylor dice che può bastare, esplode l’urlo dei 67mila: Roma in semifinale. L’11 all’Olimpico contro il Bayer Leverkusen, sette giorni dopo si replica in Germania.

Cartoline dall’Olimpico

Spinazzola esulta dopo aver sbloccato il match (foto Gino MANCINI)
L’uscita dal campo di Wijnaldum dopo l’infortunio (foto Fino Mancini)
Si ferma anche Smalling (foto Gino MANCINI)
L’esultanza di Paulo Dybala (foto Salvatore FORNELLI )
El Shaarawy firma il 3-1 (foto Gino MANCINI)
E quella di José Mourinho (foto Salvatore FORNELLI )
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