Il dado è tratto. Roma a novanta minuti dalla semifinale. Domani sera alle 21 all’Olimpico, c’è il Feyenoord, e l’1-0 olandese da ribaltare. José Mourinho ostenta tranquillità e predica calma. “Siamo tranquilli. E’ una bella partita da giocare. C’è un risultato negativo dell’andata da affrontare, ma è un risultato aperto. Avere pazienza o non averla, l’importante è fare due gol in più del Feyenoord per vincere, non importa se farli all’inizio, alla fine, durante i supplementari. Dobbiamo fare due gol più del Feyenoord. E c’è uno stadio pronto a giocare con noi. Voglio 67mila spettatori-giocatori al nostro fianco”.
Da sciogliere il nodo sulle condizioni di Paulo Dybala. “Non lo so, finora abbiamo fatto allenamenti a bassa intensità. Solo domani mattina capiremo se può giocare, andare in panchina, iniziare titolare o se non sarà disponibile. Sono a Trigoria da due giorni, sono uscito lunedì per andare a trovare un amico, poi sono tornato e non sono mai uscito. Tutto ciò che c’è fuori da Trigoria non lo sento: sono tranquillo, ma è una tranquillità strana, che non è vera a 24 ore da una gara così”.
Davanti certa la presenza di Abraham, fermo restando il dubbio Dybala. “Tammy sta sempre bene. È un ragazzo che sembra sempre molto felice, molto positivo all’interno del gruppo. Lo vedo sempre bene dal punto di vista umano, poi segna o non segna”.
Soffre un po’ Belotti e il suo ruolo in questa Roma. Mourinho taglia corto. “Il ruolo di Belotti è quello di tutti i nostri giocatori. Se devo ricordare una cosa di lui, ricordo ciò che è accaduto dopo la partita col Torino. Io gli spiegavo perché non era sceso in campo e la sua risposta è: “Non mi interessa, l’importante è aver vinto”. Questo è Belotti”.
Mourinho si aggrappa alla sua squadra, nella quale ha sempre creduto. “Mi aspetto la nostra normalità, che è sempre al massimo. Mi aspetto la mia squadra. O la vinciamo e andiamo avanti, oppure andiamo a casa stanchi e tristi sapendo di aver dato tutto in campo”.
Tante alternative nella rosa romanista, da Llorente a Bove. “Loro hanno bisogno di crescere. Bove non ha storia da titolare in Serie A e cresce ogni partita, è sempre più giocatore anche se ogni tanto può sbagliare. Llorente ha già una grande esperienza. Ha avuto bisogno di tempo per imparare a giocare con noi. Quando è arrivato il nostro gioco era strano per lui. Adesso gioca già con stabilità ed è perfettamente integrato. Ma non solo loro perché sono due giocatori in più, ma ci sono anche altri ed è importanti. Mancano 8 partite di campionato, con domani 9 che possono arrivare a 11 ed è impossibile far giocare sempre gli stessi”.
La Roma continua a collezionare legni, Mourinho fa spallucce.”Siamo una squadra difensiva e abbiamo 27 pali, è un po’ contraddittorio. Ma non voglio parlare di sfortuna, dobbiamo essere più bravi. Quando si comincia con loro avanti di un gol bisogna segnare, questi pali invece di crearmi preoccupazione mi danno un feeling opposto perché siamo capaci di segnare”.
Ultima sul possibile rigorista. “Dipende se ci sarà Dybala. Se Paulo non dovesse essere in campo, decideremo chi dovrà calciarlo”.
Calcio d’inizio all’Olimpico alle ore 21. Arbitra l’inglese Taylor.