Paolo Dani
Cinico e spietato, il Milan è questo, fa pari a Napoli, ingabbiando la squadra di Spalletti, volando in semifinale di Champions dove si profila un altro derby italiano, con l’Inter che domani a San Siro sfida il Benfica dopo aver vinto 2-0 a Lisbona. Al Maradona il Napoli rimane alle buone intenzioni, spinge tanto ma senza monetizzare. Il Milan sbaglia un rigore, poi trova il vantaggio con Giroud dopo una magistrale giocata di Leao. Nel finale è il Napoli a sbagliare il rigore che poteva riaprire la partita. Poi arriva il pari in pieno recupero di Osimhen. Troppo tardi. Sipario. Passa il Milan ed è in semifinale. Ma stasera il Napoli ha fatto poco per meritarsi una notte di gloria.
Le scelte di Spalletti e Pioli
Nel Napoli, torna Osimhen dall’inizio. Out gli squalificati Kim e Anguissa, in campo Juan Jesus e Ndombele. Nel 4-3-3, davanti Kvaratskhelia e Politano accanto al nigeriano. In mezzo Ndombelé, Lobotka e Zielinski. Dietro, davanti a Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Mario Rui. Nel Milan recuperato Giroud che Pioli mette al centro del suo 4-2-3-1. Alle sue spalle Brahim Diaz, Bennacer e Leao. Krunic e Tonali intermedi, dietro Calabria, Kjaer, Tomori e Theo Hernandez davanti a Maignan. Direzione di gara affidata al polacco Marciniak, uno dei migliori al mondo.
Sblocca Giroud
Il copione è lo stesso dell’andata. Il Napoli che fa la partita, Milan in controgioco. Il “Maradona” è uno spettacolo, una bolgia che soffia alle spalle degli Azzurri. “Napoli è mille culure… Napoli è senza paura”, c’è scritto su uno striscione. E il Napoli lo rispetta. Attacca senza soluzione di continuità, a cercare subito il gol per ristabilire la parità con il match di San Siro, ma a referto ci sono in particolare le occasioni rossonere. Il Napoli prova a sfruttare gli esterni, Politano e Kvaratshelia, ma il Milan non regala spazi, con il georgiano che fatica, sempre chiuso da Calabria. La prima svolta a metà primo tempo quando Mario Rui entra in netto ritardo su Leao in area. Rigore, con Meret che ipnotizza Giroud e torna a far gonfiare di tifo il Maradona. Alla mezz’ora il Napoli perde prima Politano poi Mario Rui per infortuni, dentro Lozano e Olivera. Leao è bravo non solo quando parte come una gazzella nello spazio, ma anche a leggere le azioni e così in scivolata nella propria area salva su Lozano. Reclama il Napoli, ma il ceck del Var dice che non è calcio di rigore, ma i dubbi restano. Il portoghese si mette in proprio, recupera palla sulla trequarti rossonera, si fa tutto il campo palla al piede, salta come birilli tre azzurri e serve un cioccolatina in area per Giroud che il francese trasforma nell’1-0 col quale si va all’intervallo. Servono due gol al Napoli per andare ai supplementari.
Pari Osimhen, ma passa il Milan
Il Napoli riparte di slancio perché non ha tempo da perdere. Ci prova Kvara, palla alta, con gli azzurri che però giocano in maniera lenta e macchinosa, il Milan controlla. Fuori Brahim Diaz, dentro Messias nel Milan. Cambio anche per Spalletti, fuori Ndombele, dentro Elmas, con Olivera che schiaccia male a porta spalancata la palla del possibile 1-1. Pioli spedisce nella mischia Origi al posto di Giroud che ha speso molto. Il Napoli insiste e non riesco a trovare lo spazio, ma l’occasione arriva dopo un mani in area di Tomori in seguito ad un centro di Di Lorenzo. Marcianiak indica il dischetto, ma Kvaratskhelia si fa ipnotizzare da Maignan che si distende e devia. Era il rigore del possibile 1-1 che avrebbe ridato speranze agli azzurri. Fuori Leao, dentro Saelemaekers per gli ultimi spiccioli di gara. Il Napoli si sveglia tardi, perché Osimhen colpisce alla fine di testa ad una manciata di secondi dei quattro di recupero. E non c’è più tempo. Finisce 1-1, ma in semifinale va il Milan sedici anni dopo.