Il primo round è del Feyenoord che batte la Roma con il minimo scarto al termine di una partita che i giallorossi hanno interpretato bene, giocandola meglio sotto l’.aspetto tecnico-tattico, ma non hanno monetizzato, a cominciare dal rigore fallito da Pellegrini. Poi, gli infortuni di Dybala e Abraham e nella ripresa il gol olandese di Wieffer, on un rimbalzo strano che ha beffato Rui Patricio e regalato. la vittoria agli olandesi. Poteva fare di più e meglio la Roma alla quale resta il ritorno per prendersi la semifinale. Sul piano del gioco, a parte l’agonismo del Feyenoord, la Roma non ha mai sofferto. Anche il pari sarebbe andato stretto. Squadra alla portata dei giallorossi che adesso hanno i prossimi novanta minuti per ribaltarla.
Calcio d’inizio nell’infermo
L’inferno del De Kuip, totalmente esaurito, accoglie la Roma nell’andata del quarto di Europa League. Sugli schermi le immagini della finale di Tirana, il gol di Zaniolo, la disperazione degli olandesi quasi a voler ricordare, magari ce ne fosse bisogno, che quella in Albania, è un’onta da cancellare. Mourinho non cambia la sua Roma, nonostante la lista Uefa parli di un inedito 4-5-1. Resta il 3-4-2-1. Davanti torna Tammy Abraham, supportata da Dybala e Pellegrini. Esterni di centrocampo affidati ai piedi di Zalewski e Spinazzola, Cristante e Matic in mezzo. Dietro, il classico, con Mancini, Smalling e Ibanez davanti a Rui Patricio. E’ invece un 4-3-3 quello olandese. Tra i pali Bijlow, nei quattro di difesa geertruida, Trauner, Hancko e Hartman. In mezzo Orkun Korcu, Wieffer e Szymanski. Tridente affidato a Gimenez supportato da Jahanbakhsh e Idrissi. Direzione di gara affidata allo spagnolo José Maria Sanchez. Si ripete, come sempre la tradizione dei tifosi del Feyenoord di tirare in aria palloni, banane e quant’altro gonfiabile, compreso qualcosa porno. Si gioca in una bolgia.
Pellegrini sciupa un rigore, Dybala infortunato
Il De Kuip sarà pure una bolgia, ma la Roma non lo soffre. Gioca con autorità spezza il ritmo degli olandesi, accorta, concede nulla e quando si propone fa vedere sempre cose interessanti. E alla fine, a recriminare, sono proprio i giallorossi per un rigore calciato da Pellegrini sul palo al tramonto della prima frazione. Il Feyenoord arte forte andando a pressare alto i portatori di palla giallorossi. Roma che invece sfrutta la profondità. Buon ritmo, ma la Roma non soffre mai, grazie ad uno Smalling in stato di grazia. Ma la fortuna non è certo alleata dei giallorossi che a metà della prima frazione perdono Dybala (problema all’adduttore, con l’argentino che si accomoda in panchina quasi in lacrime), e dentro El Shaarawy. L’italo egiziano entra bene in partita e ci prova in due distinte occasioni. La Roma si abbassa e concede qualcosa al Feyenoord, spinto a gran voce dal rumorosissimo pubblico di casa. Ma la Roma, come detto, non va mai in affanno e a due dalla fine, ecco l’occasione d’oro per il vantaggio: da un angolo, Wieffer colpisce con la mano. Rigore. Dal dischetto Lorenzo Pellegrini che colpisce un pò largo con palla che centra la base del palo.
La sblocca Wieffer
Pellegrini rimane negli spogliatoi alla ripresa, dentro Wijnaldum, che è un ex. Ci prova Cristante, di testa, palla fuori. La Roma sembra in controllo, ma dal nulla nasce il vantaggio olandese con Wieffer che si riscatta dopo il rigore procurato, incollandola di controbalzo dal limite raccogliendo un centro di Idrissi che aveva saltato Zalewski. La palla prende un rimbalzo strano e finisce alle spalle di Rui Patricio. Ed esplode il De Kuip. Fuori Abraham per un problema alla spalla, dentro Belotti. La Roma prova a scuotersi, Belotti guadagna un angolo. Dalla bandierina Zalewski, l’incornata di Ibanez, respinto sulla linea da Idrissi che la devia sulla traversa. Il Feyenoord si fa pericoloso in controgioco, Rui Patricio attento. Adesso i giuallorossi spingono ventre a terra e fanno densità nella metà campo avversaria. Murato Zalewski. Meno di dieci alla fine. Fuori Spinazzola, dentro Celik che si posizione a destra, con Zalewski che va a sinistra. Ci prova Wijnaldum da fuori, palla di poco alta sopra la traversa. Quattro i minuti di recupero. Ma non bastano. Primo round al Feyenoord: giovedì replica all’Olimpico. Serviranno due gol per andare in semifinale.