Riprende il cammino della Roma verso la fase finale di Europa League. Domani (18.45) a Salisburgo, gara di andata del playoff che immette sugli ottavi di finale. In conferenza stampa, alla Red Bull Arena, un José Mourinho carico. Niente pensieri al campionato. Conta tanto il Salisburgo. “Per me la partita più importante è la prossima, quindi quella di domani. Dal punto di vista dell’atteggiamento e della filosofia di gioco non mi sembra che ci siano squadre di Serie A con un profilo simile agli austriaci. Abbiamo studiato la squadra, ma non si sa mai l’obiettivo e il piano di gioco avversario. Le partite di Champions sono una buona referenza per noi. Per me la forza di questa squadra è la qualità dei suoi giocatori. Quando si parla di età non si può dire solo che è sinonimo di poca esperienza. Hanno ragazzi di 20-21 anni con 10 o 15 partite in Champions League”.
Sugli obiettivi, Mourinho è fin troppo chiaro. “L’obiettivo è vincere domani e non vado più lontano di questo. Sarà difficile? Sì, ma non pensiamo più lontano di queste. Siamo ancora 24 squadre e siamo lontanissimi dalla fine. Nelle prossime due vogliamo passare il turno. C’è la possibilità di vedere la stessa formazione sia qui che in campionato. Se facciamo dei cambi, saranno uno o due, non di più”.
In tempi non sospetti, Mourinho parlò degli squali falliti della Champions. “Quando parlavo di squali parlavo di club fatte per vincere la Champions e che si trovano in Europa League. Arsenal, Barcellona, Manchester United e Juventus, la responsabilità è tutta su di loro. Il peso che noi sentivamo lo scorso anno in Conference League, ora è sulle spalle di queste squadre. Il Salisburgo non è fatta per vincere la Champions, ma per competere. Lo ha fatto bene, ma è finito terzo e ora è qui con noi”.
Ricordi non troppo belli legati all’Austria. Mourinho ne parla però con il sorriso. “Mi ricordo che una volta siamo stati eliminati ed esonerati. I ricordi non sono solo belli, ma anche brutti. Ho ricevuto anche un premio importante, ho avuto il tempo di stare anche con la famiglia in una città che non bisogna commentare, è troppo bella”.
Sulla formazione è categorico. “Abraham non riposa, gioca. Wijnaldum domani non giocherà titolare. Vediamo partita dopo partita. Si sta allenando in modo continuo e i dati di lavoro sono positivi. Ma un conto è l’allenamento e un conto è il ritmo partita. Karsdorp? E’ la prima volta che viene convocato perché in condizione. Dal punto di vista della situazione personale è da dicembre che non esiste un problema. Il problema nasce a Sassuolo con un atteggiamento che non mi è piaciuto e un mio aggettivo troppo pesante. Per voi sembrava tutto finito, per noi non lo era. Abbiamo salvato un rapporto positivo e ci sono state tante bugie di persone che hanno parlato senza sapere. Sono contento che lui torni, è una possibilità in più. Non abbiamo una squadra con tante opzioni e avere lui ci permette di evitare che Zalewski si sposti a destra o che El Shaarawy faccia il quinto. Che Karsdorp dica di voler giocare nella Roma è importante. All’interno del gruppo gli vogliono bene”.