UEL. Sarri alla Lazio: “Un test per la mentalità”

Nella foto: Maurizio Sarri (foto di SALVATORE FORNELLI)

Guglielmo Guidi

Un girone pazzesco, l’F di Europa League, con quattro squadre tutte a quota 5 punti. Due alla fine ed è chiaro che conta moltissimo il turno di domani, soprattutto per la Lazio che riceve all’Olimpico (ore 18.45) il Midtjyland. Obiettivo tre punti, come nella testa di Maurizio Sarri. “Sono partite che ci possono dare o possono togliere, dipende dalla mentalità. Se non siamo maturi e ci sentiamo appagati, ci tolgono, perché giocheremo con meno motivazioni. Noi dobbiamo diventare grandi in Italia prima ancora di diventare tali in Europa, come hanno fatto Milan e Napoli. La differenza di corsa in Europa? Solo lo Sturm Graz all’andata ha avuto dati atletici migliori di noi. In 7 anni il Chelsea è la squadra che ho allenato che ha corso di meno, ma non sembrava perché aveva doti di accelerazioni importanti”. 

Non è andata benissimo all’andata, occasione per vendicarla. “Le squadre di forte mentalità hanno una grande motivazione sempre. Do poco credito alla vittoria di Bergamo, la ritengo ancora una prestazione occasionale: affrontavamo una squadra forte, che temevamo, di fronte a uno stadio pieno, era facile dare il massimo. Il salto di qualità lo faremo quando giocheremo allo stesso modo in uno stadio mezzo vuoto con una squadra quasi retrocessa”.

Immobile ancora ai box, potrebbe scoccare l’ora di Cancellieri. “Dipende da che tipo di partita pensiamo di dover affrontare. Cancellieri ha la gamba di Felipe, ha accelerazioni importanti ma non ha l’ordine di Felipe da esterno. Va valutato partita per partita. Magari nelle rotazioni entrerà pure Luka Romero. Vecino? È un giocatore completo, ha inserimento, fisicicità, dà una mano in difesa, il tutto con una buona qualità. Eravamo convinti ci potesse dare qualcosa che poteva mancarci. Lazzari ha preso una botta. Per quanto riguarda Milinkovic che è diffidato, non faccio proiezioni, molto probabilmente andremo dritti. Quanto a Luis Alberto gli faceva male un’anca. Mentalmente sta normale, vediamo oggi come reagirà all’acciacco in un allenamento più intenso”. 

Giocare e divertirsi, il dogma rimane lo stesso. “Se mi diverto in allenamento è già un buon segnale. Poi è contagioso, i giocatori possono trasmetterlo a tutti se si divertono in campo. È un aspetto importante, ti aiuta anche a far risultato. Speriamo di proseguire su questo livello: importante che tutto si trasformi in entusiasmo e non in euforia”.

Più che gli avversari, c’è da preoccuparsi del terreno dell’Olimpico. “Certo che mi preoccupa. La partita fatta a Bergamo su un biliardo non è replicabile e per il nostro modo di giocare è un handicap non da poco. A me gli altri modi di giocare non riescono….”.

Già si parla di ritiro durante il Mondiale. Sarri ha le idee chiare. “In qualche posto lo dovremo fare, spero non in Argentina perché è una follia dal punto di vista tecnico. Rientriamo giocando a inizio gennaio a 5-6 gradi, andare a fare un ritiro a 30 gradi è una follia, con un viaggio di 15 ore”.

Ma domani è Europa League e la Lazio deve pensare solo a quello.

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