Nu bellu suonno…

Salvatore Savino*

“Tutto è azzurro a Napoli, anche la malinconia è azzurra…” recita una frase del grande Libero Bovio, ed in questi giorni in città la malinconia è il sentimento più presente. Guardando i tifosi delle altre squadre sognare all’idea dei nomi dei loro possibili acquisti, immaginarsi feste per lo scudetto o per una coppa europea , tra i tifosi azzurri serpeggia un grande senso di scoramento. Sembra anche quest’anno che tutti faranno di più e meglio del Napoli in fase di mercato, e di conseguenza saremo destinati alla mediocrità, ed allora ci si lascia abbandonare , senza forza e senza credere in noi stessi, convinti di dover essere sempre spettatori e mai protagonisti del campionato. Si abbandona anche il sogno, si dorme, anzi, si va in una sorta di catalessi, di narcolessia, per cui si fugge la realtà ma non si immagina di poter migliorare.

Erri De Luca ci ricorda che ” in italiano esistono due parole, sonno e sogno, dove il napoletano ne porta una sola, suonno …” e per i napoletani vale entrambe i significati. Da questo sonno senza sogni il popolo deve uscire in fretta, deve svegliarsi e cominciare a ricostruire la propria dignità. 

Per dare un esempio di come il sonno dei napoletani abbia indirizzato la sua stessa storia verso un baratro di …naturale sottomissione, un episodio storico di cui ricade l’anniversario in questi giorni.

Nel giugno 1799, l’esercito sanfedista rientra in città dopo che i Francesi, una volta razziato e depredato il possibile erano fuggitii via, ed ecco che il popolo immediatamente ritorna ad osannare Re Ferdinando che rientra dalla Sicilia. La regina Carolina, scossa dalla morte della sorella Maria Antonietta, ghigliottinata sei anni prima per mano dei repubblicani a Parigi, non volle pietà per i repubblichini partenopei, e tutti o quasi furono giustiziati, tra cui , il 30 giugno, il più grande marinaio del Mediterraneo e della storia di Napoli, Francesco Caracciolo, impiccato sulla nave “Minerva” dall’amniraglio inglese Nelson, e poi gettato in mare davanti a quel meraviglioso lungomare che oggi porta il suo nome. 

Leggenda vuole che qualche giorno dopo, proprio mentre la nave di Re Ferdinando stava rientrando a Napoli, il corpo dall’amniraglio Caracciolo riemerse dal fondo, andando ad urtare lo scafo reale. Ferdinando, inorridito, ordino’ che la salma fosse recuperata e sepolta cristianamente nella chiesa di Santa Maria della catena, a Santa Lucia. Il popolo pendeva da un Re all’altro con rassegnazione, quasi come fosse un ineluttabile destino. Sempre a giugno ,ma del 1815, dopo che nel frattempo a Napoli aveva regnato anche Gioacchino Murat, Ferdinando rientra definitivamente a Napoli con la seconda moglie (morganatica), duchessa di Floridia, cui avrebbe poi dedicato la sfarzosa villa che oggi abbellisce la collina del Vomero.

Ora , anche nel calcio sta avvenendo lo stesso. Il popolo del tifo si autodistrugge in una lotta intestina che non fa il bene della squadra.

Chiariamoci: tutti vorremmo vincere, tutti vorremmo una società che possa acquistare i campioni più forti del mondo e così via. Bisogna fare però i conti con la realtà: ad oggi il Napoli non può andare oltre certi costi di gestione, e protestare è sterile e dannoso, anche perché di certo non sono due cori o due striscioni a far fare al Presidente passi più lunghi del previsto. Vediamo come si muoverà la società sul mercato, che ad oggi, a mercato, lo ricordo a tutti, ancora chiuso, ha visto arrivare già due nazionali e dismettere giocatori che già quasi non giocavano più, a parte Insigne che ha scelto una strada nuova, lastricata di dollari , e ha tutta la miacondivisione. Solo dopo potremmo discutere di tutto quel che è stato e che poteva essere , potremmo discettare sulle scelte tecniche e tattiche, condividerle o meno. In tutti i casi però, a mio parere, si deve fare il tifo, forte e senza sosta , per la nostra squadra. Sempre.  

Sperando che si ottengano i risultati sperati, o che venga qualcun altro , munito di sostanze economiche enormi e con la voglia di vincere, che ci faccia fare il salto verso il tricolore.

Siamo in una bellissima estate napoletana, e allora salutiamoci cosi…

” sera d’estate, Pusilleco lucente, canta canzone e addore d’erba ‘e mare…

Canta, e da ‘o suonno Napule se sceta …

Saglie ‘ncielo e ‘ncielo sentono, tutt’ ‘e stelle 

‘a voce mia…voce ca tennere…st’ammore fa’…”

Forza Napoli Sempre

*Scrittore , tifoso del Napoli

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