Massimo Ciccognani
TIRANA E’ riuscito finalmente a sfatare il tabù del romano-romanista che ha alzato al cielo un trofeo. Lorenzo Pellegrini c’è riuscito, nella notte magica di Tirana. Con la fascia da capitano al braccio, lui venuto dopo Francesco Totti e Daniele De Rossi. “E’ stata una emozione incredibile, capisco chi diceva che vincere è come una droga. Quando vinci vuoi vincere ancora, oggi è uno dei giorni più belli della mia vita. Non sono i tre fischi finali ma il lungo percorso che è stato fatto da quando ero bambino, mio padre è sempre vicino a me anche se è rimasto a Roma. E’ un po’ difficile spiegare i tre fischi, bisogna gioire oggi e ripartire domani. Non può diventare un punto di partenza, deve esserlo. Il mister e il suo staff ci hanno aiutato a migliorarci”.
Una vittoria da dedicare alla gente romanista, ma anche alla sua famiglia. “Le vittorie sono sempre per la mia famiglia, i miei figli. La mia dedica oggi va a questi tifosi incredibili perché non è sempre facile non essere al top e ci hanno dimostrato che nonostante qualche passo falso ci hanno dimostrato un affetto incredibile. Questa Coppa è per noi che abbiamo lottato, per loro che insieme a noi hanno lottato. Siamo una squadra vera e oggi l’abbiamo dimostrato. Vincere da romano e da capitano è diverso, e mai mi sarei immaginato a 25 anni di togliermi queste soddisfazioni con questa maglia e questa fascia addosso. E’ un bellissimo momento, dobbiamo fissarcelo in testa e farlo ricapitare il prima possibile”.