Torino e Tirana, sulle strade della felicità

Stefano Sale *

Continua il rammarico per altri punti persi. Stavolta però non ci sono di mezzo arbitri e Var e neanche la nostra prestazione. Solo tanta sfortuna. Un numero sproporzionato di tiri in porta, di occasioni e di legni colpiti. È vero, era il Venezia appena retrocesso, e con l’uomo in meno per 60 minuti. Un Venezia che ha giocato fino alla morte, con tanta foga e tanto agonismo, rispettando le regole col campionato ancora in corso. Proprio al contrario della partita giocata all’Allianz stadium, con la Juventus che nel secondo tempo ha deciso che era arrivata l’ora di celebrare gli addii di Chiellini e Dybala. Allegri cambia mezza squadra per far posto ai giovani e difendere per 45 minuti. Che la Lazio avrebbe pareggiato lo sapevano già anche Sarri, Tare e Lotito. Un campionato Italiano dove l’inciucio è sempre in agguato quando meno te lo aspetti. O forse quando anche te lo aspetti. Con la Lazio ormai quinta in classifica adesso la Roma è in una situazione ancora precaria per arrivare sesta. Serve la vittoria a Torino contro i granata, e grazie agli scivoloni di Atalanta e Fiorentina il destino è ancora nelle nostre mani. Interessante sarà vedere se Josè Mourinho fara un turnover moderato oppure più massiccio in vista della finale. C’è un dilemma. È l’ultima di campionato, è importante vincerla per garantire l’Europa l’anno prossimo. Ma la finale per noi Romanisti adesso è più importante. Costi quel che costi. La squadra ha bisogno di rifiatare, certi giocatori sono stanchi. L’abbraccio dell’Olimpico anche dopo il deludente pareggio col Venezia denota un infinito entusiasmo ed euforia. C’è tanta voglia di portare questa coppa a casa. Ma c’è ancora una partita da giocare. Teniamo duro, poi da Venerdi sera scatta l’operazione Tirana. Tutti concentrati. Forza Roma

*Roma Club Dublino, tifoso Roma

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