Conference. Poker Roma al Bodo: giallorossi in semifinale. Zaniolo show

Nella foto: l'esultanza di Nicolò Zaniolo (foto Image Sport)

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Massimo Ciccognani

Annientati. In tutto. Nel risultato, sul piano del gioco, della qualità, di una manovra impressionante. Roma semplicemente devastante, stavolta ad essere umiliato, nella partita che conta, è il Bodo, che esce con le ossa rotte dall’Olimpico. Finisce 4-0 con gol di Abraham e tripletta di uno scatenato Zaniolo, che gioca a sorpresa e non fallisce la chiamata. Roma padrona assoluta del campo, partita dominata dall’inizio alla fine, senza sbavature. Ed è semifinale contro il Leicester.

Mourinho rilancia Zaniolo

Colpo d’occhio eccezionale all’Olimpico: 65mila spettatori per la partita che vale la semifinale di Conference League. La novità è Zaniolo in campo dal primo minuto, panchina per Sergio Oliveira. Abraham ristabilito, a guidare l’attacco. Dentro anche Pellegrini e Mkhitaryan. Atteggiamento tattico che non cambia, 3-4-2-1: Rui Patricio tra i pali, difesa a tre con Mancini, Smalling e Ibañez e Zalewski a presidiare gli esterni di centrocampo, in mezzo Pellegrini e Cristante, Zaniolo e Mkhitaryan alle spalle di Tammy Abraham. Bodo Glimt che non avrà il tecnico Knutsen (sospeso insieme a Nuno Santos dopo i fatti in Norvegia, in panchina il secondo Kalvenes. Norvegesi schierati 4-3-3: Haikin in porta, dietro Sampsted, Moe, Høibråten e Wemban. In mezzo Vetlesen, Hagen e Saltnes, di punta Koomson, Espejord e Solbakken, assente nella gara di andata. Arbitra lo spagnolo Josè Maria Sanchez Martinez.

Il gol di Abraham per l’1-0 (FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Abraham e doppio Zaniolo, è super Roma

E’ spettacolo Roma in un primo tempo sontuoso, gara dominata per tutti i primi quarantacinque minuti, Bodo annientato, tre gol e tanti altri falliti di un niente. Doveva rimontare il 2-1 dell’andata e la Roma ha impiegato appena cinque minuti per rimetterla in parità con il solito Abraham, poi la doppietta di Zaniolo per mettere la freccia. Bodo annullato sotto tutti i punti di vista. La Roma parte forte dopo appena cinque minuti firma il vantaggio con Abraham (ottavo gol per lui nella competizione), con un tap in dopo una respinta di Haikin su un cross tagliato di Zaniolo. Il 22 è ispirato, sente la fiducia di Mou e vuole ripagarlo con una prestazione sontuosa. E ci riesce. La Roma cresce trascinata da un Olimpico gonfio di tifo e va alla ricerca del raddoppio. Si muovono benissimo Zaniolo e Abraham, Pellegrini rifinisce, Mkhitaryan è ovunque, Cristante non sente fatica, e sulle fasce Zalewski e Karsdorp mettono le ali. Norvegesi frastornati dalla manovra giallorossa. Le occasioni fioccano, prima Mhkitaryan, poi Abraham, poi ancora Pellegrini. Il gol è nell’aria e arriva poco dopo il ventesimo, quando Zaniolo parte in campo aperto sul filo dell’offside e fredda da due passi Haikin. Roma adesso qualificata. Il Bodo avverte la paura sulla pelle, prova ad uscire, ma il controgioco romanista è micidiale. E alla mezz’ora la Roma cala il tris: Zalewski va via sull’out mancino, la mette nello spazio per Zaniolo che con lo scavetto fa 3-0. Roma che non molla e altre due ghiottissime occasioni per calare il poker. All’intervallo è 3-0. Super Roma.

JOSE’ MOURINHO SORRIDENTE FA I COMPLIMENTI A NICOLO’ ZANIOLO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Ancora Zaniolo: tripletta e standing ovation

Il Bodo non ha più da perdere, prova ad alzare il baricentro, ma è solo questione di minuti, esattamente quattro dall’inizio della ripresa, che incassa il quarto gol. E’ Zaniolo show. Il numero 22 viene lanciati nello spazio, controlla, fa a sportellate con il suoi angelo custode, entra in area e calcia col mancino sul secondo palo, palla di controbalzo all’incrocio: 4-0 Roma. Come dicevamo in apertura, la novità all’annuncio delle formazioni, era stato il numero 22, che in campo ha vestito l’abito da superman, si è preso la scena, ha ripagato Mou della fiducia e timbrato una prestazione semplicemente stellare tra l’ovazione della sua gente e gli applausi, sportivissimi, dei tifosi del Bodo ammutoliti nel settore ospiti. Ma due minuti dopo è costretto a lasciare il campo, toccato duro da un avversario, finisce a terra. Nulla di grave, solo affaticamento, ma Mourinho lo richiama: standing ovation per il numero 22. Al suo posto Afena Felix. Haikin anticipa Abraham. Non c’è partita, come non c’è mai stata in questo match. La Roma continua a fare la partita. Nel Bodo fuori Koomson, dentro Mugisha, mentre nella Roma Mourinho inserisce Sergio Oliveira al posto di Pellegrini. Poi doppio cambio, fuori Mkhitaryan, Zalewski e Abraham, dentro Veretout, Maitland Niles e Carles Perez al tramonto del match. Quattro di recupero, ma succede nulla. Vince la Roma. E porte aperte alle semifinali.

Yorois
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