Immobile show a Salerno: dominio Lazio all’Arechi (3-0)

Nella foto: Ciro Immobile (ph: Fornelli/Keypress)

Guglielmo Guidi

Una partita senza storia: la Lazio domina all’Arechi e fa suo il derby con la Salernitana. Troppo netto il divario tra le due formazioni, con la Lazio che mette in ghiaccio la partita nello spazio di 180 secondi, il tempo necessario a Ciro Immobile per firmare la doppietta che mette in discesa la partita per i suoi. Appena sette minuti e i biancocelesti sono già avanti: lancio lungo di Luis Alberto a cercare Milinkovic-Savic, colpo di tacco a smarcare Immobile, sinistro rasoterra e 1-0 Lazio. Passano tre minuti e il centravanti di Torre Annunziata si ripete facendosi trovare all’appuntamento con il centro di Pedro per un tap in facile facile: 2-0 al decimo. Primo tempo che scivola via con la Lazio a fare la partita e la Salernitana, peraltro falcidiata dalle assenze, a provare a tenere botta. Possesso palla chiaro in favore dei romani con un inequivocabile 76%. La Lazio domina, Immobile sfiora il terzo gol di testa sfiorando la traversa. Uniche note negative, il giallo a Cataldi: era in diffida e salterà la sfida con l’Atalanta. Nel finale di tempo, problemi per Pedro che accusa un problema fisico al polpaccio, tanto da chiedere il cambio: dentro Felipe Anderson.

Non cambia il copione nella ripresa, con la Lazio sempre in totale controllo della gara. Dopo un’ora di gioco, Sarri inserisce Lazzari che lo ripaga subito con il gol del 3-0: azione tutta in velocità dei biancocelesti che sfondano a destra. Bravo Felipe Anderson a servire sui piedi del neo entrato una palla d’oro. Per Lazzari gioco da ragazzi battere Belec sul primo palo. Finale d’accademia per i biancocelesti che con questo successo mettono la freccia e si prendono momentaneamente il sesto posto, staccando Roma e Fiorentina di tre punti (entrambe giocano domani con la Viola che da recuperare ne ha ancora un’altra con l’Udinese) e si portano a meno tre dalla Juve attesa tra poco dalla sfida interna proprio con i friulani. Salernitana che resta ultima. Ma contro questa Lazio, c’era poco da fare.

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