Mourinho apre con la Fiorentina: “Roma diversa da tutti, qui per vincere”

Nella foto: Josè Mourinho (Foto Gino Mancini)

Silenzio, si gioca. Arriva il giorno dell’esordio anche in campionato per la nuova Roma di Mourinho. Domani all’Olimpico (20.45), c’è la Fiorentina. Interessi altissimi, nella prima dello Special One che domani bagna le 997 partite in panchina in carriera. La Roma sta bene, la vittoria in Turchia, un’altra iniezione di fiducia. Ma domani, è un’altra storia. “Le vittorie aiutano a recuperare. Quando si vince la stanchezza non è la stessa dopo una sconfitta. Stiamo bene e preparati anche se abbiamo giocato 48 ore fa. Il calcio di oggi è così, è inizio stagione e abbiamo bisogno di giocare. Abbiamo visto la differenza nell’intensità con il Trabzonspor. Non farò tanti cambi, abbiamo 4 partite di fila. Dobbiamo pensare partita dopo partita e non pensare alla stanchezza”. 

All’Olimpico con il pubblico, fondamentale nella strada verso la Champions. “I tifosi possono aiutare, ma possono anche giocare che è un modo diverso di andare allo stadio. Delle volte sono li per aiutare, altre per giocare. Io spero siano li per questo, per giocare. La passione è tremenda. Ho giocato a Roma da avversario e ho capito la passione che c’è. Da un anno o più, la gente non va allo stadio. Se facciamo la formula passione più quello che manca, sono convinto che i tifosi saranno li per giocare. Se loro giocheranno con noi, per la Fiorentina sarà più difficile. Lavoriamo con quello che abbiamo e ogni partita andiamo per vincere. Come principio di vita vogliamo vincere sempre anche se giocheremo contro squadre più forti come succederà nel corso della stagione”. 

Sul che partita sarà, Mou non ha dubbi. “Prima di tutto la Fiorentina ha scelto bene. Prima Gattuso e poi Italiano, entrambi sono molto bravi. Preparerò la partita guardando allo Spezia dello scorso anno, ma anche alle amichevoli della Fiorentina di quest’anno. Abbiamo analizzato i suoi principi di gioco, ma abbiamo visto anche tutto quello che si poteva analizzare della Fiorentina. Sappiamo delle difficoltà”. 

Mercato ancora aperto, alla Roma, manca qualcosa. “Oggi quello che mi manca sono i tre punti di domani. Stanno lì per Roma e Fiorentina. Io li voglio, ma anche Italiano e i giocatori della Fiorentina. Ora penso solo a quello. Vogliamo vincere, ma capisco la domanda. Il nostro mercato è stato di reazione perché abbiamo perso due giocatori che non ci aspettavamo, per questa ragione non abbiamo preso qualche calciatore che nella mia analisi sarebbe importante per equilibrare la nostra rosa. Quando una società fa uno sforzo del genere per reagire ai problemi io non ho il diritto di mettere pressione e non faccio nessuna richiesta in più. Il tempo è la parola chiave nel progetto, mi nascondo dietro questo. Capisco che sarà difficile fare qualcosa in più e che tranquillamente il mio lavoro è con i giocatori che sono ora in rosa. Abbiamo tempo per fare qualcosa di più. Se non si farà adesso, sarà gennaio o la prossima estate”

Non ottimale il tappeto dell’Olimpico. Mourinho, che viene dall’Inghilterra, lo sa benissimo.
“Hai fatto centro quando hai detto Inghilterra. Il clima aiuta tanto alla qualità dei campi, in Inghilterra hanno un modo di organizzare il calcio che dà tanta attenzione e per questo paragonare l’Inghilterra con altri paesi è difficile. Ma dire che esiste qualche rapporto tra l’infortunio di Smalling e il campo sarebbe molto cattivo. Rifiuto completamente questa connessione. Il campo non stava bene la scorsa settimana, ho dubbi che domani sarà bello bello, ma ho fiducia nella professionalità e nell’orgoglio della gente, penso che domani, una settimana dopo la partita col Raja, possa essere in condizioni più accettabili e sicuramente la settimana prossima quando la Lazio giocherà in casa per loro sarà ancora meglio. Un po’ di pressione da tutti, non solo dal mio Instagram, che è un Instagram cattivo, perché è senza filtri, tutto quello che mi passa in testa non può controllarlo nessuno, neanche l’ufficio stampa, può far sì che i campi in Italia possano avere un livello che permetta di giocare bene. E quando guardo gli allenatori che stanno in Serie A e penso ad altri bravi allenatori che in questo momento non sono in Serie A, come Conte, Gattuso, Ranieri, credo che tutti vogliamo il calcio di qualità che ha bisogno di campi di qualità. Abraham? Domani ci sarà, non si è allenato con la squadra, ma le regole sono da rispettare. Si è dovuto allenare da solo, ma ha fatto un buon lavoro col Chelsea, ha giocato anche partite amichevoli di alto livello contro Arsenal e Tottenham. È stato in panchina nelle gare ufficiali, ma è pronto per giocare dal punto di vista fisico. È stata una settimana difficile tra viaggi, test fisici, documenti, contratti. Abbiamo tre attaccanti, Borja, lui ed Eldor. Siamo contentissimi di averli”.

Florenzi al Milan. “Gli faccio gli auguri per avere una buona stagione, se possibile finendo dietro di noi. Spero possa essere felice a Milano, ho parlato con lui una volta e nella sua testa era perfettamente chiaro quello che voleva fare: andare al Milan. Quello che piace a un giocatore è importante per me e la società lo ha aiutato”. 

Alla Roma per rilanciare il club e le ambizioni. “La Roma è un club gigante, della dimensione di tanti altri club dove sono stato. La natura dei progetti poi è un’altra cosa.Quando sono arrivato al Chelsea, all’Inter o al Real, i progetti erano ovvi e non c’erano dubbi. Per vincere oggi e neanche domani. La Roma è in una situazione diversa: è un club che non vince da tanto e che lo scorso anno è finita a 29 punti dal primo e a 16 dal quarto posto. E’ ovvio che serva tempo e nel calcio è importante. La realtà è che non vinciamo da tanti anni. C’è tanto lavoro da fare e molto spesso è un lavoro invisibile, ma i risultati arriveranno”. 

Un cammino difficile, con diversi avversari che partono avanti rispetto alla Roma. “Le più attrezzate? Questa è una domanda facile perché voi sapete la risposta. Basta vedere la classifica. Quando le distanze sono di due o tre punti siamo tutti nella stessa tasca, quando invece sono di 29 o 16 punti è diverso. Lasciateci tranquilli e alla fine si vede. Il mio discorso non cambia: la prossima partita la vogliamo vincere. Quando giocheremo contro Juve, Milan, Inter o Atalanta non cambieremo il nostro atteggiamento”. 

Idee chiare e voglia di regalare a Roma qualcosa di magico. Per lui, in fondo, basta la parola. Calcio d’inizio di Roma-Fiorentina, alle 20.45.

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