Rigori fatali alla Svizzera: Spagna in semifinale

Robert Vignola

La Spagna è la prima semifinalista, ma per arrivare al traguardo deve passare dalle forche caudine contro un’indomita Svizzera. Enrique ha di che esultare, ma farà bene a correre ai ripari davanti alle crepe che l’impianto della sua squadra ha mostrato sul piano mentale e tattico.

Pronti, via e la Spagna pare avere la strada spianata, dopo le prime fasi di studio, quando Zakaria devia imparabilmente per Sommer un violento tiro di Alba. Petkovic perde pure Embolo per infortunio, sostituendolo con Vargas. Su corner Azpilicueta stacca benissimo e inzucca verso la porta, ma Sommer c’è. Seferovic prova a muovere le fila del reparto offensivo elvetico, Akanji e Widmer sparano alte due buone occasioni create da Shaqiri. Ma la prima frazione si chiude sul vantaggio spagnolo.

Enrique toglie Sarabia per Olmo e poi Morata per Moreno, evidentemente nel tentativo di chiudere il match. Invece cresce la Svizzera: cross di Rodriguez per Zacaria e palla al lato di un soffio, mentre Zuber impegna severamente Simon. Giusto a metà frazione, la difesa spagnola s’addormenta e Shaqiri ringrazia segnando l’1-1. La Spagna sembra frastornata ma può chiudere l’ultimo quarto d’ora in superiorità numerica: va fuori Freuler, per un’entrata killer. Ci prova Moreno due volte, ma Petkovic nel frattempo si prepara a realizzare un fortino di nove uomini davanti a Sommer e ci riesce: Enrique non ne viene a capo neanche nei supplementari, durante i quali è però il portiere elvetico a salire in cattedra. Parate in serie su Alba, Llorente, Moreno, Olmo e Oyarzabal nel primo tempo supplementare, nel secondo il bunker regge ancora (stupendo l’intervento di Sommer su Busquets, bello quello su Moreno) e si va ai rigori.

Busquets illude gli svizzeri colpendo il palo, ma dopo la trasformazione di Gavranovic sbagliano in serie Schar, Arkanji e Vargas. Alla Spagna, nonostante il rigore parato a Rodri, passa con i penalty di Moreno e Oyarzabal. Ma che fatica…

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