Si avvicina a grandi falcate Euro2020 e manco a dirlo l’ambiente azzurro è in fermento. A cominciare dal presidente federale Gabriele Gravina alle prese con tanti temi, a cominciare dalla querella Superlega che chiama in causa la Juventus. “Le norme sono chiare – ha spiegati il numero uno del calcio italiano a Radio Kiss Kiss – Se al momento dell’iscrizione al prossimo campionato la Juventus farà ancora parte della Superlega non potrà partecipare alla Serie A. Dispiacerebbe per i tifosi ma le regole sono regole: valgono per tutti”.
Ma è stata una giornata in cui il presidente è intervenuto anche ai microfoni di Radiorai nella trasmissione “Radio Anch’io Lo Sport”, dove ha preso lo spunto per parlare della sua candidatura per la giunta nazionale del CONI: “Io credo che il calcio rappresenti una federazione importante, ha il dovere di mettere a disposizione la propria esperienza, il proprio contributo e soprattutto rientrare nel massimo organismo sportivo, il CONI, per dare il proprio contributo e assolvere il proprio ruolo di servizio”.
Lei risponde con un’idea di sostenibilità al progetto Superlega. Cosa intende?
“Il concetto di sostenibilità è abbastanza ampio, richiede una trattazione approfondita e adeguata. Nella nostra economia di mercato, pensare che la soluzione al momento di difficoltà sia soltanto aumentare i ricavi è un errore madornale. Oggi il mondo del calcio ha raggiunto la soglia dei 5 miliardi di indebitamento, dobbiamo iniziare a mettere sotto controllo i costi. Mi sono permesso di dire che per la stagione 21/22 faremo una raccomandazione, che sarà inserita all’interno dei regolamenti delle singole leghe, di non superare la soglia dei costi della stagione 20/21 e poi ipotizzare un abbattimento dei costi dal 10 al 20 per cento all’anno nelle stagioni successive”.
Si parla tanto del calcio di vertice. Ci si sta preoccupando anche del calcio di base, che magari ha perso tesserati?
“Molti stanno tracciando delle traiettorie geometriche per evidenziare le perdite del mondo del calcio. Ce ne sono e ci preoccupano, ma a me preoccupa soprattutto un segnale devastante: la perdita di oltre duecentomila tesserati. Questo vuol dire meno possibilità di sviluppo per quanto riguarda la ricerca del talento, ma anche la mancata pratica sportiva con tutti i riflessi sullo stato di salute, sulle condizioni psicologiche dei ragazzi e sull’impatto sociale. Ci stiamo impegnando in una campagna che incrementi il tesseramento, lo possiamo fare anche agevolando delle ipotesi contributive a cui stiamo lavorando”.
Chi sbaglia di più tra la UEFA e i tre club rimasti nella Superlega?
“Chi non rispetta i principi a cui bisogna ispirarsi. Sono principi semplici, affermati dalla Carta Olimpica e poi riportati dagli statuti delle federazioni nazionali e internazionali. Sono principi chiari, in cui viene stabilita l’esclusività della gestione dello sport. Questo muro contro muro non fa bene al mondo dello sport, non fa bene ad alcuni club: mi auguro che nel giro di pochissimo, magari qualche ora, ci possa essere la fine di questa lotta tra la UEFA e i grandi club”.
Cambia il format della Coppa Italia. Cosa ne pensa?
“Credo pesi un errore strategico, di metodo di lavoro, che purtroppo contraddistingue spesso il mondo dello sport e del calcio: la scarsità di dialogo. Io penso che le componenti debbano parlarsi e confrontarsi un po’ di più, partecipando ai processi legati a una progettualità. Non c’è collegamento con la Superlega, ma soltanto l’esigenza oggettiva di un calendario intasato, di molte gare previste in più rispetto al passato, il mondiale 2022 che spezza la stagione. Bisogna parlarsi di più, la federazione si adopererà: una modifica del format la auspicavamo un po’ tutti, così c’è stato un errore di comunicazione e di metodo”.
Pare che la Lega Serie A sapesse da febbraio della Superlega.
“Personalmente io no. Ci sono state avvisaglie, che circolavano da tempo, ma mai con questa violenza che è stata esercitata in 48 ore”.
Cosa può dire ai tifosi juventini?
“Io mi auguro e auspico che questa controversia possa essere sanata nel più breve tempo possibile: siamo un po’ tutti stanchi di questo braccio di ferro tra l’UEFA e questi tre club. Io spero di poter essere mediatore tra la Juventus e la UEFA: non fa bene al calcio internazionale, al calcio italiano, alla Juventus”.
Sono previste sanzioni della federcalcio?
“No, abbiamo già detto che la federcalcio rispetta le regole. Le regole prevedono la non partecipazione al nostro campionato se non si accettano i principi previsti dalla federazione e dalla UEFA”.
Salernitana verso la Serie A. Cosa succederà col presidente Lotito?
“Col presidente Lotito non lo so. Noi abbiamo un articolo chiaro, il 16 bis delle NOIF rafforza un principio statutario previsto all’art.7 comma 8: è una regola in linea con quelle UEFA che non consenta le partecipazioni in più società a livello professionistico. Il presidente Lotito ha goduto di una deroga avuta anni fa. Tutti sapevano cosa sarebbe successo: grandi auguri alla Salernitana per questo storico traguardo che potrebbe centrare, ma le regole sono le regole. La situazione di controllo non può essere continuata e comporterebbe la non iscrizione al campionato”.
Non pensa che ci siano troppe polemiche legate al calcio?
“Il mondo dello sport è complesso, come quello del calcio. A volte si commettono errori: dobbiamo essere tutti più cauti e riscoprire l’aspetto del gioco. Ho visto tante polemiche nei giorni scorsi, ho visto l’aggressione alla figlia dell’allenatore Grassadonia a cui rivolgo affetto e solidarietà. Questo non è il gioco del calcio”.
Capitolo Europei: come si sceglieranno i tifosi che entreranno all’Olimpico?
“Ancora non lo sappiamo. Stiamo adottando una serie di criteri, c’è solo un principio a cui ispirarci: tutti dobbiamo essere in sicurezza. Non solo la tutela della salute dei professionisti in campo, ma anche quella dei tifosi sugli spalti”.
Il 22 agosto ripartirà la Serie A. Per quella data quale può essere l’obiettivo?
“Si lavora arrivando con gradualità. L’auspicio è che si possa pensare al prossimo campionato come qualcosa che inauguri un ritorno alla normalità. Ne abbiamo bisogno noi a livello sportivo come tutto il Paese”.
Qual è l’obiettivo per gli Europei? Il rinnovo di Mancini può arrivare già prima dell’inizio?
“Sicuramente, l’auspicio è quello di un buon campionato. Abbiamo un obiettivo che è quello di continuare a coltivare l’entusiasmo dei nostri tifosi. Dobbiamo continuare a centrare obiettivi legati a questo percorso di crescita importate, che mi auguro possa avere Mancini come guida nei prossimi anni. L’auspicio è che nei prossimi giorni si possa annunciare la continuità di questa collaborazione”.