Francesco Raiola
Delude il Napoli che cade in Spagna per due reti a zero al cospetto di un coriaceo Granada che in due minuti nel primo tempo colpisce con un uno-due micidiale con Herrera e Kenedy gli azzurri, ipotecando la qualificazione. Tante le assenze per i partenopei che non possono però essere un alibi per la squadra di Gattuso con il solito atteggiamento troppo morbido nell’impatto del match e con le armi spuntante in attacco, dove Osimhen e Insigne non riescono ad imbastire un’azione degna di nota.
Sfida di andata dei sedicesimi di Europa League al Nuevo Estadio de Los Càrmenes a Granada con i locali, all’esordio nelle competizioni europee, contro il Napoli rimaneggiato di Gattuso. Moduli speculare per i due tecnici, con il Granada che schiera il 4-3-3 con Rui Silva tra i pali, il francese Foulquier e Neva terzini, Duarte e Vallejo centrali. In mediana la stellina del club, il venezuelano Yangel Herrera con l’ex giallorosso Gonalons e Montoro, nel tridente l’altro ex italiano, l’altro venezuelano Machis, vecchia conoscenza dell’Udinese, il brasiliano Kenedy e Jorge Molina. A specchio Gattuso con Meret, Di Lorenzo, Maksimovic, Rrhamani e Mario Rui sulle fasce, Lobotka, Elmas e Fabiàn Ruiz a centrocampo, Insigne, Osimhen e Politano nel tridente.
Inizio complicatissimo, come prevedibile del Napoli, che inizia con un atteggiamento troppo tenero il match, con il Granada molto aggressivo sin dai primi minuti. Azzurri che non riescono ad entrare in partita e subiscono un uno-due micidiale degli spagnoli che a cavallo del ventesimo minuto vanno a segno per due volte in due minuti, prima con Herrera di testa su cross dalla destra, con Di Lorenzo che si fa anticipare e poi con Kenedy che finalizza dalla sinistra un azione di contropiede con una bella conclusione ad incrociare con Meret, non immune da responsabilità. Reazione labile degli azzurri che sfiorano il gol con Mario Rui che cerca Osimhen in area con un cross basso ma poco preciso su cui il nigeriano non arriva. Nel finale ci prova Osimhen che da fuori conclude sull’esterno della rete.
Cambia nell’intervallo Gattuso che inserisce Zielinski per Politano. Azzurri che sembrano più reattivi e vogliosi di rientrare in partita e sfiorano due volte il gol prima con Elmas, anticipato di un soffio, e poi con Zielinski che conclude alto sulla traversa. Al ventesimo cambia ancora il Napoli, con Gattuso che inserisce al posto di un mediocre Lobotka, Bakayoko. Secondo tempo che vede un predominio territoriale degli azzurri che cercano il gol che potrebbe riaprire tutto il discorso qualificazione, ma gli attacchi sono confusi con azioni che non riescono a creare reali pericoli al Granada, che invece nel recupero va vicino addirittura al terzo goal.
Servirà l’impresa giovedì pomeriggio al Diego Maradona al Napoli per ribaltare la sconfitta di stasera e soprattutto un’altra mentalità a questa squadra, che non riesce mai a dare continuità alle sue prestazioni, fil rouge di una stagione che vede alternare tante ombre e poche luci, con Gattuso che torna con un pugno di mosche dall’Andalusia e tanta rabbia di fronte ad una squadra indecifrabile. Tante assenze non possono spiegare prestazioni così grigie soprattutto in una vetrina internazionale, come l’Europa League. Ritorno giovedì pomeriggio alle 19.