E’ la Juve la prima finalista di Coppa Italia. Allo Stadium, contro il Milan, finisce 0-0 e ai bianconeri basta l’1-1 di San Siro per volare. Novantacinque giorni dopo Sassuolo-Parma, il calcio italiano torna in campo dopo l’emergenza coronavirus, con questa semifinale nel silenzio dello Stadium. Alla fine una sfida deludente. La Juve parte meglio ma non graffia, sbaglia un calcio di rigore, gioca oltre un’ora con l’uomo in più, ma non trova il gol. Lo voleva il Milan per ribaltare il pari dell’andata a Milano, ma i rossoneri, escluso qualche spunto nel finale, hanno fatto nulla per meritarsi una serata di gloria.
Le scelte dei tecnici Sarri sceglie Danilo a destra, Bentancur e Pjanic insieme in mezzo, Douglas Costa nel tridente. Nel Milan Rebic riferimento offensivo. Conti a destra, Paquetá dal primo minuto. Bianconeri con il 4-3-3: Buffon tra i pali, Danilo, de Ligt, Bonucci, Alex Sandro sulla linea difensiva, Bentancur, Pjanic, Matuidi in mezzo al campo, davanti Douglas Costa e Dybala accanto a Cristiano Ronaldo. Pioli disegna invece il Milan con un 4-2-3-1 con Donnarumma a difesa dei pali, linea a quattro con Conti, Kjaer, Romagnoli e Calabria. Kessie, Bennacer davanti alla difesa, Paquetà, Calhanoglu e Bonaventura alle spalle di Rebic. Nella Juve non convocati Chiellini, Higuain, Demiral e Ramsey, mentre il Milan deve fare a meno degli squalificati Ibrahimovic, Theo Hernandez e Castillejo, oltre gli infortunati Duarte e Musacchio. Un minuto di raccoglimento prima del via per le vittime del coronavirus. Arbitra Orsato, nel silenzio dello Stadium.
Più qualità Juve Partono forte e meglio i bianconeri che impostano senza affanni, Milan sorpreso dalla partenza lampo della squadra di Sarri che dopo una manciata di secondi va subito al tiro con una rasoiata di Douglas Costa che finisce di poco a lato. Sta meglio la squadra di Sarri e si vede. In mezzo i bianconeri prendono subitoil sopravvento, Bentancur e Matuidi sostengono Pjanic nella costrruizione del gioco, facilitata dalla mancata di pressione dei rossoneri che soffrono maledettamente a destra. De Ligt francobolla Rebic e le ripartenze rossonere tramontano in un misero amen. Danilo e Dybala se ne vanno via che è un piacere, il Milan continua a soffrire.
Gli “orrori” di Ronaldo e Rebic Conti allarga il braccio sulla percussione di Cristiano Ronaldo. Orsato si affida alla visione di Aureliano al Var, poi va a controllare e indida il dischetto. Dagli undici metri Ronaldo, Donnarumma intuisce, ma il rasoterra del portoghese centra in pieno il palo. Ghiotta occasione fallita dai bianconeri che alla ripresa del gioco vanno con l’uomo in più. Folle intervento di Rebic su Danilo e rosso diretto. Sessanta secondi, anche meno, ed è la prima svolta della partita: il Milan salva il risultato grazie all’errore del portoghese, ma rimane in dieci. E sarà dura anzi, durissima, perché la Juve dimostra di essere più in forma, anche se i rossoneri escono fuori alla distanza, ma senza mai farsi vedere dalle parti di Buffon. La Juve continua a fare la partita ma non la sblocca e il Milan tiene nonostante l’uomo in meno. Zero a zero all’intervallo, con l’inerzia della partita tutta dalla parte dei bianconeri forti dell’1-1 dell’andata. Pesa come un macigno l’errore di Ronaldo, come pesa l’ingenuità di Rebic che ha lasciato Pioli in dieci.
Equilibrio Una percussione di Bonaventura con il colpo di testa di Calhanoglu di poco fuori a spezzare l’egemonia bianconera. Kessie mura Dybala che si era inserito con i tempi giusti. Pioli cambia, dentro Leao fuori Bonaventura che pure era apparso più incisivo di altri compagni. E l’esterno non la prende bene. Cambia anche Sarri, non uno, ma tre tutti in una volta: dentro Khedira, Bernardeschi e Rabiot, fuori Douglas Costa, Pjanic e Matuidi. Fuori tutta la mediana, con Bernardeschi che va a posizionarsi a destra e Ronaldo punta centrale. Calabria prova a spingere il Milan, ma le idee sono leggermente offuscate. La Juve ci prova, ma non sfonda perché il Milan dietro arrota i bulloni a protezione di Donnarumma. Al Milan serve un gol per arrivare in finale, si sbilancia e lascia spazio a qualche controgioco velenoso dei bianoneri. Quindici alla fine, non si sblocca anche se il Milan comincia a farsi vedere con insistenza dalle parti di Buffon. Leao spinge bene, Kjaer salta bene in area e spedisce fuori di poco, mentre dalla parte opposta Dybala scalda i riflessi di Donnarumma che devia in angolo. Due cambi nel Milan, con Pioli che spedisce nella mischia il baby Colombo, promettente prodotto della Primavera, e Krunic al posto di Kessie e dell’evanescente Paquetà. Sarri non si accontenta, chiede ai suoi un pressing alto per tenere lontani i rossoneri dall’area juventina ed evitare rischi inutili. Fuori Danilo, dentro Cuadrado, ancora un cambio per il tecnico bianconero che si affida ad un falso terzino per tenere alto il baricentro. E quando il cronometro segna meno tre alla fine, ultimi due cambi per Pioli: escono Calabria e Conti per far posto a Laxalt e Saelemaekers. Quattro di recupero per le speranze rossonere, che tramontano in un misero amen. In finale va la Juventus che aspetta domani di conoscere l’avversaria tra Napoli e Inter. Parte bene ma nonostante l’uomo in più non graffia. Il Milan si è svegliato tardi e nel finale ha pure spaventato i campioni. Ma serviva un gol che non è arrivato. E per la Juve, è nuovamente finale.