Coronavirus. Il calcio si interroga tra possibile ripartenza e taglio degli stipendi

 

Meeting in call conference per la Uefa, le società impegnate nella riduzione degli stipendi dei calciatori, il timore dell’AIC sulla possibile chiusura anticipata dei campionati. Tanti temi all’ordine del giorno nel mondo pallonaro. La UEFA ha invitato i segretari generali delle sue 55 associazioni affiliate per una video conferenza in programma mercoledì. Questo per fare il punto della situazione e discutere dell’eventuale riprogrammazione delle partite in calendario. Il meeting, si legge, esaminerà gli sviluppi di tutte le competizioni delle squadre nazionali e dei club, oltre a discutere di questioni come i contratti dei giocatori e i trasferimenti. La UEFA sta cercando di trovare una soluzione per far sì che le coppe europee possano terminare in agosto, accorciando di conseguenza le competizioni della stagione 2020/21. La cancellazione dei tornei nazionali e continentali porterebbe a una perdita economica enorme e per questa ragione il presidente Aleksander Ceferin sta valutando soluzioni alternative. La nuova stagione sportiva era prevista per il 9 giugno, col sorteggio del turno preliminare e le prime partite si sarebbero giocate il 23 giugno.

In Italia, intanto, si parla con insistenza della riduzione degli stipendi. “L’interruzione dei pagamenti degli stipendi dei calciatori fino alla fine dell’emergenza”: è questa la richiesta fatta, pochi minuti fa, dalla Lega Serie A all’Associazione Italiana Calciatori, che ora provvederà a recapitarla agli atleti. La proposta, come detto, è l’ultimo tentativo in ordine di tempo da parte dei club di massima serie, che in serata “incontreranno” il sindacato dei calciatori, in call conference, a partire dalle 19.Il fronte, però, è disomogeneo: Juve a parte, diverse big hanno già scelto la propria strada o stanno conducendo le rispettive trattative.

Intanto in Spagna il Barcellona si taglia lo stipendio del 70%. Arriva anche il comunicato del Barcellona, dopo quello di Leo Messi che aveva annunciato la decurtazione del 70% degli stipendi della squadra. “Il Consiglio di Amministrazione del Barcellona, i membri dello staff di tutti gli sport professionistici e la maggior parte della squadra di basket hanno raggiunto un accordo per ridurre i loro salari fintanto che lo stato d’allerta sarà prolungato a causa del COVID-19. Nel caso della prima squadra di calcio la riduzione sarà maggiore del 70%, inizialmente proposto dal club. Questo ulteriore contributo da parte del personale, oltre al contributo che il club fornirà, garantirà di garantire il 100% dei salari a tutto il personale non sportivo, che sarà sotto ERTE questa settimana. Il club vuole ringraziare il coinvolgimento dei suoi atleti professionisti, in una situazione eccezionale come quella generata da questa emergenza sanitaria”

 

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