Infortuni e panchina corta, parola d’ordine resistere

Massimiliano Caputi *

La questione è resistere. Agli infortuni, alla panchina corta e ai giovani che emergono ma che ancora non possono fornire un aiuto sostanzioso alla crescita della squadra. Se non ci fosse stato il rigore e la vittoria meritata della Juve l’aria sarebbe più frizzante. Ma è giusto così e nel percorso di crescita questi momenti sono utili a unire ancora di più quel gruppo che la Società e Conte hanno immaginato nel ritiro estivo. Abbiamo già esperienza di secondi posti fino a Natale per illuderci, e bene ha fatto il Mister a raccontare la realtà. Che vede una squadra spremere 12 o 13 titolari con i rischi fisici connessi e partite importanti alle porte per il proseguo della stagione. Se rimaniamo attaccati al primo posto fino a gennaio la palla passerà alla società per tentare di fare qualche centro già in questa stagione. È evidente che servono almeno tre giocatori, un uomo di fascia, un centrocampista utile in fase offensiva e un vice Lukaku.  Nel frattempo, prima della pausa per le Nazionali, sabato c’è il Bologna tosto e determinato, una partita quasi decisiva martedì sera per la Champions a Dortmund. Si chiuderà il ciclo terribile con il Verona in casa, ma ne riparleremo. Appuntamenti da seguire con attenzione e magari aspettando il primo gol di Esposito. Il ragazzo che può farci sognare. Per lui e per tutti i suoi compagni non potremo che sfoderare tutti insieme i nostri amuleti. Pino, amico dei momenti difficili, vedila con noi la nostra beneamata! Vinciamo sempre quando ci sei…..

* ex arbitro internazionale di pallanuoto, tifoso Inter

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