Azzurri Legends, pari show in Germania: 3-3 a Furth

Massimo Ciccognani

FURTH (Germania) A Furth, alle porte di Norimberga, al Sportak Ronhof, c’è Germania-Italia, una delle tante di una sfida infinita, che ci ha fatto sorridere e gioire. Stavolta in campo le Legends. E’ finita 3-3 per l’Italia, in gol con Toni, Totti e Tommasi. Ma al di là del risultato, una bellissima notte, davanti a 6500 spettatori, sotto gli occhi del presidente Gravinas  seduto in tribuna insieme al segretario generale della Figc Marco Brunelli

Quanti campioni Un mondiale, quello dell’82, conquistato battendo in finale proprio i tedeschi, poimil 2006, il mondiale di Germania, con i tedeschi rispediti a casa in semifinale. Senza dimentica, tornando indietro nel tempo, la magica notte dell’Atzeca, al Mondiale del ’70 in Messico, quel pirotecnico 4-3 con il gol di Rivera che spedì ancora a casa i tedeschi. Basta e avanzano queste tre partite per dire che Germania e Italia non sarà mai una partita qualsiasi, anche se, come stasera, si sono affrontate le Legends delle due formazioni. In campo diciassette campioni del Mondo, roba mai vista. Nei tedeschi, guidati in panchina da Berti Vogs, altra leggenda teutonica, spiccano i nomi di Jurgen Klinsmann, Thomas Bertold, Buchwald, Zickler, con Schulz, Helmer e Neville inizialmente in panchina. E poi l’Italia, con Peruzzi tra i pali, Grosso, Cannavaro, Vierchowod,  Zambrotta nei quattro di difesa. In mezzo Conti, Gattuso, Perrotta, Pirlo, davanti Luca Toni e Francesco Totti. E in corso d’opera la preventivabile girandola di sostituzioni, iniziate presto dal ct Antonio Cabrini, con in campo Amelia, Panucci, Balzaretti, Ambrosini, Di Livio, Ravanelli, Torricelli, Di Biagio, Giannichedda, Tommasi, Fiore, Zaccardo, Schillaci. Non ci si è annoiati, l’età avanza, ma la classe rimane cristallina, dinun Cannavaro che ancora dirige la difesa con classe ed esperienza, di un Pirlo che dalla sua mattonella fa partire giocate ancora preziose, e poi quel Francesco Totti che palla al piede rimane un autentico fulmine di guerra, giocate pazzesche e poi quel gol firmato con malizia, esperienza e tempra. Quella di un grandissimo del nostro calcio.

Emozioni e gol E non si è annoiato neppure il folto pubblico presente, lontano dalle diatribe che hanno sempre caratterizzato Italia e Germania, e che ha tribuna applausi a tutti i protagonisti. Primo tempo chiuso sul 2-2. Doppio vantaggio tedesco con Odonkor e il raddoppio di Jurgen Klinsmann. Poi sale in cattedra l’Italia: accorcia Luca Toni con una sciabolata da destra e il pari di un acclamatissimo Francesco Totti.  Nella ripresa ritorna il po-po-po-po-po che ha caratterizzato il mondiale 2006, co la maglia azzurra tornata sul luogo del delitto. Totò Schillaci, nonostante qualche chilo in più, prova a rinverdire le notte magiche del ’90: peccato che la benzina (fiato) sia finito presto. Zaccardo, Fiore, Perrotta e Tommasi giocano come se il tempo non fosse mai passato, e niente male neppure Di Biagio. E’ godibile il match. Il 2-2 della prima frazione non accontenta Germania e Italia che ci tengono a vincerla. E allora ecco Stefano Fiore, gran palla pennellata per la testa dell’anima candida Damiano Tommasi, l’incornata è giusta e palla in rete: 3-2 Italia. Poi sale in cattedra Marco Amelia, due parate consecutive per chiude all’avanzata dei panzer e salvare la porta azzurra. Ravanelli su punizione sfiora l’incrocio poi Amelia può nulla sulla palla incrociata sul secondo palo di Wollscheid che firma il 3-3. E può bastare.

 

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