Bologna e Lazio regalano emozioni e gol: finisce 2-2

Robert Vignola

BOLOGNA Da Bologna arriva uno spot per il calcio che meriterebbe le prime pagine dei giornali. I tifosi delle due squadre vanno in pellegrinaggio insieme per Mihajlovic alla Madonna di San Luca, sulla collina che domina lo stadio, in mattinata. Poi il campo, sotto gli occhi di Sinisa, apparecchia una partita vera, di rara intensità, dove fioccano gol, cartellini gialli e rossi ed emozioni (compreso il rigore sbagliato dalla Lazio nel finale) dal primo all’ultimo di 96 interminabili minuti.

Dal primo, nel verso senso della parola: sono Krejcì e Palacio a confezionare l’azione sulla fascia, sul traversone dell’argentino irrompe Svanberg ed è già il primo brivido del match. Il pressing alto dei rossoblù mette in apprensione la difesa laziale, al 7′ Strakosha deve neutralizzare in due tempi una potente conclusione di Palacio, ospiti invece pericolosi su una serie di corner. Al 20′, la gara si sblocca: Krejcì produce una buona azione sulla fascia di competenza e si accentra, Svanberg lavora il pallone per Orsolini che con una magia si libera al cross; è proprio Krejcì ad irrompere di testa e segnare il suo secondo gol in tre stagioni di serie A in maglia rossoblù. Pochissimo tempo per festeggiare: la reazione della Lazio è rabbiosa, Lulic si disfa della difesa avversaria e serve Immobile per il diagonale dell’1-1. Sesto gol stagionale per Ciro. Ma il Bologna non si rassegna e ricomincia: Sansone dalla fascia pesca Svanberg, la staffilata dello svedese si stampa sul palo, sulla respinta il più lesto è Palacio che insacca nonostante il disperato tentativo di Strakosha. Inzaghi suona ancora la carica e Skorupski trema quando su un traversone di Milinkovic-Savic sia Immobile che Acerbi arrivano con lieve ritardo. La partita è letteralmente vibrante. Rovesciamento di fronte e Sansone si trova libero davanti a Strakosha, che respinge fuori area: Poli ribatte e sfiora la traversa. Nuovo ribaltamento, e l’asse Correa-Luis Alberto-Immobile costruisce la doppietta del bomber laziale. Sul 2-2 si va all’intervallo tra applausi scroscianti del pubblico.

Ripresa con inizio di marca casalinga. Un calcio di punizione di Svanberg trova il gol, Orsato però annulla considerando influente il fuorigioco di Palacio. Avanti: Lucas Leiva accumula due gialli e va fuori. Inzaghi toglie subito Immobile per inserire Parolo e Luiz Felipe per dare spazio a Bastos. È così Correa l’unico terminale offensivo, che però s’invola in contropiede e costringe Medel al fallo da espulsione: parità ristabilita. Mihajlovic deve cambiare e sceglie Schouten per un comunque incisivo Svanberg. A un quarto d’ora dalla fine è Palacio che ha ancora benzina per liberare il traversone di Krejcì: Strakosha è battuto ma Orsolini non ci arriva. Dall’altra parte Luis Alberto impegna severamente Skorupski dal limite. Nel finale ancora qualche cambio, Jony per Lulic nella Lazio, Skov Olsen e Santander per Orsolini e Sansone nel Bologna. Che rischia quando Correa si trova da solo davanti a Skorupski dopo un rimpallo: i riflessi dell’attaccante sono tuttavia ormai appannati. Colpo su colpo, allora parte Skov Olsen e confeziona un invito al gol che Palacio spreca malamente. Proprio l’argentino, in ripiegamento, commette fallo su Acerbi in area. È rigore, Correa batte e centra la traversa. In pieno recupero l’inesauribile Krejcì libera davanti al portiere per un “rigore” di testa Skov Olsen, che però batte centralmente. Anche qui, l’equilibrio è ristabilito. E non può allora che finire, salomonicamente, sul 2-2.

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