Lazio, buona la prima contro l’Auronzo: bene Vavro e Lazzari

Tutto facile per la Lazio, che nel primo test stagionale contro i dilettanti del C.S.Auronzo vince con un netto 18 a 0. Un’amichevole poco indicativa dal risultato scontato, vista la differenza di qualità tecnica, che però è servita soprattutto per i nuovi arrivati. “Il miglior allenamento è la partita perché all’interno di questa ci sono tutte le componenti necessarie per un calciatore”, ha spiegato ieri Cecchi, collaboratore fidato di Inzaghi, che ha schierato i suoi con il classico 3-5-2. Subito dentro Vavro e Lazzari, rispettivamente come centrale di destra e quinto sulla stessa corsia. Entrambi molto attivi, con l’ex SPAL autore di una serie di discese veloci e di due assist. Per il resto, soliti appunti: Acerbi comanda la difesa a voce alta, Leiva si impossessa dei comandi del gioco e Luis Alberto perfeziona tutte le geometrie (segna una tripletta).

Tanti cambi e una novità – Nella ripresa Inzaghi cambia gran parte della squadra. Entrano Silva, Wallace, Cataldi, Andrè Anderson e Adekanye. Desta curiosità l’ex Barcellona e Liverpool, che si muove come punta centrale, lui che è un’ala offensiva pura. Fa difficoltà a giocare spalle alla porta, ma palla al piede dimostra di possedere buoni colpi. Sbaglia un paio di gol, ma alla fine entra nel tabellino dei marcatori e propizia l’ultima rete di Patric. La novità, inaspettata, è la posizione di Acerbi, che gioca come quinto di sinistra. Chiaramente è una soluzione improvvisata, che non si rivedrà nel futuro, ma testimonia la mancanza di un secondo esterno mancino. Durmisi e Jony sono attesi la prossima settimana, mentre Lukaku è ancora un’incognita. Da sottolineare il grande centro di Andrè Anderson: il brasiliano segna il 12 a 0 con un missile terra area da poco fuori l’area che si insacca sotto la traversa.

Gli assenti – Non partecipano all’amichevole i due portieri Proto e Alia e anche Marusic, in infermeria. Ma le due assenze più significative sono state quelle di Milinkovic e Immobile. Il centrocampista serbo non si è visto, mentre l’attaccante italiano ha lavorato a parte sul campo adiacente con il prof Fonte.

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