Carolina Morace, volto storico del calcio femminile italiano, ha rilasciato a SuperNews alcune importanti dichiarazioni riguardo al Mondiale femminile, al movimento italiano generale, ma anche ai suoi progetti per il futuro.
Cosa manca al movimento italiano per raggiungere il top?
Bisogna togliere il tetto salariale e far venire le straniere più forti in Italia. Questo farà vedere un calcio ancora più bello di quello che abbiamo ora. La cosa fondamentale è che si allarghi il numero delle bambine che decidono di giocare a calcio.
Può essere la Juventus la forza trainante del movimento del calcio femminile, o la spinta deve arrivare da altri?
La Juventus sicuramente è una spinta trainante perché stanno lavorando bene, credono nel calcio femminile e lo stanno spingendo molto. È ovvio però che servono altre persone: manager intelligenti, preparati e competenti che, come fatto da Michele Uva, vedano nel calcio femminile una risorsa e ne capiscano l’importanza.
Molte giocatrici si sono distinte per doti personali, c’è qualcuna in particolare che può essere il volto di questa spedizione?
Bisogna aspettare la fine del Mondiale, anche se secondo me ci sono già diverse buone giocatrici: la prima partita Giuliani è stata strepitosa, ma anche Bonansea, Girelli e Sara Gama. È chiaro che chi segna ha più palcoscenico, ma secondo me è proprio la forza del gruppo il nostro punto forte.
Dopo l’esperienza da allenatrice, commentatrice e giornalista, ha già chiaro il suo futuro?
No, valuterò le offerte che mi vengono fatte. Sono sotto contratto con il Milan, vediamo cosa succederà.