Finisce l’avventura Champions della Juventus. Vince l’Ajax dei giovani, 2-1 all’Allianz Stadium, seconda impresa dopo quella del Bernabeu contro il Real Madrid. E’ l’antipasto di un processo pronto per iniziare, coi bianconeri fuori dall’Europa ai quarti di finale nonostante l’acquisto di Cristiano Ronaldo. Che aveva aperto le danze della sfida, salvo poi vedere il pari di Van de Beek e la rete decisiva di De Ligt. A spezzare i sogni Champions della Juventus.
Le scelte De Sciglio e non Cancelo, Dybala e non Kean. Le scelte di Allegri sono quelle degli spifferi di giornata, Emre Can è in campo come da programma: in mattinata solo terapia alla caviglia. Senza Mandzukic, il tridente è completato da Ronaldo e Bernardeschi, neanche panchina per Douglas Costa. In campo dal 1′ nell’Ajax c’è De Jong: il todocampista olandese ha recuperato e gioca nel 4-2-3-1 di Ten Hag con Van de Beek dietro a Tadic, Neres e Ziyech esterni. L’unico cambio rispetto all’andata è Mazraoui terzino sinistro con Tagliafico out per squalifica.
Parte meglio la Juve Cristiano Ronaldo sventaglia sulla destra, apertura da applausi. De Sciglio galoppa, scarica il destro debole. Quinto minuto: verticale dell’Ajax, dopo che Onana rischia la fotografia da Bernardeschi. Van de Beek cerca Tadic, interviene De Sciglio. Applausi. “Lì Cancelo non l’avrebbe presa”, sussurra il solito intenditore. Calcio e vento, direzioni ondivaghe. E pure sorte, malevola con Mazraoui: che ha vinto il balletto per prendere il posto dello squalificato Tagliafico ma dopo dieci minuti si fa male. Dentro lo sfidante, sconfitto dai ballottaggi, Sinkgraven. L’Ajax non è quello dell’andata, non può esserlo fuori casa. Pressing sì ma con moderazione, tante ripartenze e gioco sullo stretto sì, però. Come quelle arrivate al 20′: tacco in area di Tadic tra tre uomini, Neres conclude, Bonucci devia, arriva Van de Beek ma la zampata dopo il corpo a corpo con Rugani finisce alta. 23′: angolo per la Juventus, respinge corto l’Ajax, dal limite esterno bello ma telefonato di Dybala, Onana para plastico alla sua sinistra.
Ci pensa Cristiano Angolo di Pjanic, Ronaldo viene dimenticato in area dai difensori dell’Ajax. “Non marcheremo nessuno a uomo”, aveva detto Ten Hag. Così pare eccessivo, infatti il portoghese porta la Juve avanti. Lo Stadium esulta, festeggia. Il francese Turpin, direttore di gara, viene però richiamato dal VAR Rainville. Suspance, attesa. I giocatori vanno a bordo campo a far da spettatori: nel mirino un contatto in area, De Ligt spinge Veltman erroneamente, Bonucci tocca il terzino in caduta. Allegri si becca con Ten Hag, Turpin indica il centrocampo. E’ gol, è 1-0 Juventus. La gioia per la Juventus dura poco. Al 34′ l’Ajax costruisce sulla sinistra, De Ligt tira da fuori, la palla finisce sui piedi di Van de Beek che è solo in area. La linea difensiva fa il fuorigioco ma a sinistra c’era, tre metri più indietro, Bernardeschi che era a terra, non visto dai compagni. Piatto destro, 1-1 Ajax firmato dal geniale numero sei.
Comanda l’Ajax La ripresa si apre con l’ingresso in campo di Moise Kean per Paulo Dybala. Condizione fisiche non al top per la Joya, e pure partita ben più che deludente, Allegri lo toglie all’inizio del secondo tempo per mettere il 2000 italiano. Lo Stadium applaude. Il problema è che l’Ajax sembra quello dell’andata e la Juve torna a perdersi. Ad abbassarsi. Soffre il pressing degli ajacidi, Bernardeschi perde tanti palloni, Pjanic non verticalizza come in Olanda e da dietro Bonucci non sventaglia. Timidi tentativi, l’Ajax è pericolosissimo due volte: prima con Ziyech, e serve il guantone di San Wojchech dalla Polonia per negargli il gol. Poi, al 56′, destro al giro da fuori di Van de Beek: altra paratona di Szczesny, si resta sull’1-1.
Colpo De Ligt L’Ajax è una marea, un crescendo. Un’onda inarrestabile. Al 68′ angolo per gli ajacidi, Bonucci salta a vuoto, De Ligt svetta tra Rugani e Alex Sandro. Statuario, spicca alto, in un attimo infinito. E’ 2-1 per l’Ajax, con il suo giovane campione, che ha poi pure la personalità per trascinare i suoi in fase difensiva. Di possesso. Capitano a tutto campo, di una squadra che fino all’80’ è padrona totale del campo e del gioco. La Juventus si spegne. Completamente. L’Ajax si vede annullare un gol per fuorigioco ma i bianconeri sono sulle gambe. Entra Bentancur per dare densità, al posto di un deludente Bernardeschi. Ronaldo carica i suoi ma la spina sembra staccata, Cancelo delude, Pjanic non incide, dietro Chiellini manca. Tanto. Ten Hag vince la sfida a scacchi con Allegri, Huntelaar per tenere alta la palla è la mossa italiana allo scadere. E’ festa grande per l’Ajax. E’ sprofondo Champions per la Juventus. Nonostante Cristiano Ronaldo.